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Pagina:Anonimo - Fiore di virtù.pdf/104

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100 fiore di virtù.

gogna alla moderanza alcuna laida e sozza cosa, salvandola di ciascuna bruttura. Onestà si è a simiglianza de’ remi della nave, che conducono la nave per buona e diritta via; e così onestà guida la moderanza in tutte le cose oneste e onorevoli. Della virtù della moderanza discende la cortesia. Prisciano dice: La cortesia è solamente in tre cose: la prima si è a essere libero della persona; la seconda si è ad avere be’ costumi; la terza in onorevole parlare. Della cortesia ebbe incominciamento la gentilezza; e, secondo che dice Alessandro, la gentilezza si è belli costumi e virtuosi con antica ricchezza, cioè costumi di laudabili virtudi, e ricchezza bene acquistata. E puossi appropriare la virtù della moderanza allo ermellino, ch’è uno animale il quale è più moderato, gentile e cortese, che sia al mondo; ch’egli non mangia mai alcuna cosa lorda, nè mangia mai più d’una volta il dì, e quando piove, non esce mai fuori della sua tana per non imbrattarsi nel fango; e però non istà mai se non in luogo asciutto. E quando gli cacciatori lo vogliono pigliare, si circondano tutta la sua tana di fango, e poi l’aspettano insino ch’egli esce fuori della tana, e com’egli esce di fuori si lo serrano, che egli non vi possa tornare: e l’ermellino comincia a fuggire, e com’egli giugne al fango, innanzi si lascia pigliare, ch’egli voglia imbrattare gli piedi, tanta è la sua nettezza e temperanza e gentilezza. Varro dice: Siccome a tutte le cose bisogna misura, niuna cosa può durare senza misura; e tutte le cose che non hanno