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Pagina:Anonimo - Fiore di virtù.pdf/16

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12 fiore di virtù.

fermamente che sia vivo e verace Iddio; poi sperando in lui di pervenire alla gloria di vita eterna. E di queste due virtù si crea nell’anima una disposizione, per la quale si dee entrare nello amore d’Iddio per la virtù dello Spirito Santo. Io Salomone, re di Gerusalemme, proposi nello animo mio di trovare saviamente la verità e la perfezione di tutte le cose del mondo e dello amore d’Iddio, disse Salomone: io ho fatto fare palagi, piantare vigne e albori, d’ogni maniera frutti: ebbi campi grandi, armenti grandi di ogni bestiame; ebbi grandissima moltitudine d’oro e d’argento, e famiglia grandissima e servi e serve: ebbi sonatori e cantatori, cantatrici e sonatrici: ebbi d’ogni fatta gente in mia corte: ebbi signoria sopra tutta gente che vivesse; feci gli maggiori onori che facesse mai uomo; ebbi scienza sopra tutti gli uomini del mondo; e non fu mai cosa che dilettasse l’animo mio, ch’io gliela dinegassi, e ch’io non me ne saziassi secondo il mio piacere. E com’io mi rivolsi a quello ch’io aveva fatto, ed alle fatiche per le quali io aveva indarno sudato, e vidi in tutte queste cose vanità e afflizioni di spirito, e nessuna cosa essere sotto il sole altro che vanità, e nessuna cosa stabile in questa vita, se non l’amore d’Iddio, pregailo che mi mandasse la morte. Santo Paolo dice: Lo senno di questo mondo si è mattezza appresso d’Iddio: sicchè chi più sa, men sa. Aristotile dice: Nudo venni al mondo, e siccome matto sono vissuto; e alla fine ho conosciuto che sono niente. Santo Agostino dice: O tu