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46 fiore di virtù.

insanguinato in uno scrigno ov’egli tenea gli suoi danari.

CAPITOLO XIII.

Della correzione appropriata al lupo.

Correzione, secondo che dice Aristotile, si è uno effetto d’amore a gastigare altrui temperatamente di fatti e di parole, secondo che si conviene. Colui che non ha temperanza di gastigare leggermente, si parte dalla virtù della correzione, e cade nel vizio della crudeltà. Salomone dice: La mattezza si è legata ne’ cuori de’ fanciulli, ma la virtù della disciplina la caccerà via; e se tu il batti con alcuna verga, ei non muore per ciò, anzi si gastigherà. E puossi appropriare la virtù della correzione al lupo, che quando egli va in alcuno luogo per imbolare alcuna cosa, e in quella il suo piè incappa, sicchè egli facesse rumore, sel piglia co’ denti, e sì se lo morde, volendolo gastigare, acciocchè egli se ne guardi un’altra fiata. Salomone dice della virtù della correzione: Chi correggerà altrui, maggiore grazia troverà appresso di lui. Salomone dice: Se tu riprenderai lo stolto, egli si ti odierà: se tu riprendi lo savio, t’amerà. Chi ammaestra lo signore, a sè stesso fa ingiuria. Seneca dice: L’uomo savio corregge lo suo vizio per l’altrui. Ermes dice: La correzione non palese è verace correzione. Diogene dice: Chi vuole essere amato dallo amico suo, riprendalo occulta-