Pagina:Anonimo - Simpatie di Majano.djvu/37

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l’allegra filosofìa di Aristippo e di Epicuro. Mi piace che l'anima sia nutrita da Platone: ma, signora mia, non conviene trascurare il corpo.

Anche in questo, parlo a chi m’intende: Lei abborre gli abbrutimenti, ma rispetta i diritti del corpo. È una delle cose che mi piacciono tanto in Lei, cara Contessa: che Ella non sia di quelle mezze creature tutte nervi, vapori, che bevono rugiada e mangiano profumi; alle quali Iddio ha concesso inutilmente i muscoli e gli organi della digestione. Desinare con Lei è una festa: l’appetito non le manca mai: Ella sa anche vuotare allegramente un bicchiere di vino buono.

Quassù la vorrei vedere, dove è il regno dell’appetito e del vino buono.

Il Redi, gran maestro di Bacco in Toscana, nemico delle ipocondrie, ci veniva spesso, alla villa Salviati: e doveva assag-