Pagina:Antichi monumenti di Siracusa.djvu/26

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352.

Dopo Ipparino si alza un governo popolare, e libero, ma sempre in continue dissenzioni.

346.

Al governo popolare, e libero succedon delle grandi discordie, e guerre civili. Non vi son leggi, nè magistrati. Ognuno far si vuole capo della republica; onde non si sa, a chi obbedire.

345.

Dionisio II., ritrovandosi in Locri, si approfitta delle civili rivoluzioni. Ritorna dopo anni 10. in Siracusa, e di nuovo se ne rende padrone: uccide Nifeo, governator della città, ed esercita altre tirannie.

340.

Iceta I. aspira frattanto al dominio di Siracusa: si attacca con Dionisio; questi si rifugia nella fortezza, o sia in Ortigia, e Iceta s’impadronisce delle altre tre Citta cioè Acradina, Tica, e Napoli.

337.

Il gran generale Timoleonte, eroe di Corinto, viene alla difesa di Siracusa, discaccia Dionisio, e Iceta, e si rende padrone di tutta la città. Istituisce la democrazia, che dura per anni 10., nel qual tempo si forma il celebre magistrato di Giove Olimpico, detto Amphypolus, marcandosi gli anni co’ nomi de’ rispettivi ma-