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TIR — 1034 — TIS


Tirruri. V. terruri.

Tirrusu. add. Imbrattato di terra: terroso.

Tirruzza. dim. di terra. || Per tirrozzu.

Tiru. s. m. Distanza che è dal luogo onde si tira al luogo dove si colpisce: tiro. || Parlando del tirare delle armi a fuoco è lo scaricarle, e il colpo che si fa tirando, e il cogliere la cosa a cui si tira: tiro. Prende diversi nomi, come, tiru di cannuni ecc.: tiro di cannone ecc. || un tiru di badda, una piccola distanza: un trar di mano. || a tiru di badda o di scupetta, essere dentro lo spazio dove arriva il tiro del moschetto: esser a tiro di moschetto. || essiri a tiru, esser al punto debito: esser a tiro. E met. esser vicino alla conclusione: esser a tiro. || a tiru, entro la distanza giusta. || Ne’ giuochi di palla o simili, tiru è ogni gittata, ogni battuta di palla: tiro. || a tiru di futtiri, per dire a bizzeffe: a cascare, p. e. gli diedi pugni a cascare. || Caruso cita tiru per arguzia. || Offesa, giarda, o beffa fatta altrui insidiosamente: tiro. || tiru siccu, sorta di malattia dei cavalli: tiro secco. || mali di tiru, V. in mali. || tiru a dui, a quattru ecc., dicesi di carrozza o simile tirata da due, da quattro cavalli ecc.: tiro a due, a quattro ecc. || tiru o tiru magnu, sorta di serpente: tiro. Per trupianu V.

Tiruciniu. s. m. Noviziato, studio per apprendere alcuna arte o scienza: tirocìnio.

Tiruni (A. posto avv. In una lunga tirata.

Tirzalora. s. f. Pietra dolce di superficie piana, fatta a forma di mattone grande. || Specie di archibugio corto: terzeruolo. || La minor vela della nave: terzeruolo.

Tirzaloru. s. m. Bariletto due terzi minore del barile: terzeruola. || Scolare della terza scuola, ossia dell’infima grammaticale.

Tirzanà. V. arsinali.

Tirzana. s. f. Febbre che viene un dì sì e uno no: terzana. || – duppia o dui tirzani, quella che vien ogni giorno, ma che ha i parosismi alternamente simili; terzana doppia. || (Mal.) Per tirzalora V. al § 3.

Tirzanazza. pegg. di tirzana: terzanaccia.

Tirzanedda, dim. Terzanella.

Tirzaneddu. s. m. Seta soda, seta fatta di doppii: terzanella. Per trippu V. || passari lu tirzaneddu, beffare, canzonare: dar la soja.

Tirzarìa. s. f. Una delle tre parti di cosa che si numera per tempo, o simile: terzerìa . || mettiri a tirzarìa, dicesi di poderi, seminare una terza parte, per lasciar il resto a pastura, e poi l’anno appresso altra terza parte ecc. || lassari la tirzarìa ’nt’on feudu, lasciar un terzo della terra incoltivato.

Tirzata. V. tirzarìa. || V. trizzata.

Tirzettu. V. terzettu.

Tirziari. V. trizziari. || Misurare a un terzo per volta.

Tirziatu. add. Detto delle paghe convenute di quattro in quattro mesi, conforme alla pattuita maniera,

Tirziaturi. V. trizziaturi.

Tirzignu. add. Di animali col piè fesso, che hanno tre anni.

Tirzinu. V. tirzuariu.

Tirzola. V. trizzola.

Tirzuàriu. s. m. Frate servente: torzone.

Tisa. V. ddisa.

Tisaloru. V. ddisaloru. || – di viti: tralcio (Mal.).

Tisana. s. f. Bevanda cotta di orzo in acqua: tisana. || Vino fatto con orzo: tisana.

Tisata di tilaru. s. f. Estensione di telajo.

Tisellu. V. tusellu.

Tisi, Tisichizza. s. f. Infermità di polmoni ulcerati, che cagiona tosse, e fa sputar marcia: tisichezza, tise, tisi.

Tìsicu. add. Infetto di tisichezza: tìsico.

Tisicumi. s. m. Tisichezza: tisicume. || met. Cosa scarna, magra, consumata: tisicume.

Tisicuzzu. dim. di tisicu: tisicuzzo.

Tisimentu. s. m. Il tessere: tessimento.

Tissitura. f. s. Il tessuto, il tessere, il modo di tessere e col quale è tessuto il lavoro: tessitura.

Tissituri –tura. verb. Chi o che tesse: tessitora –trice –tora.

Tissìvili. add. Atto a tessersi.

Tissutu. s. m. Cosa tessuta: tessuto. || Per sim. l’unione dei sistemi organici degli animali risultante dalla composizione delle speciali fibre ecc.: tessuto. || add. Da tessere: tessuto.

Tistaleddu. dim. di tistali: capestruzzo, capestrello.

Tistali. s. m. Quella fune con che si legano gli animali per la testa: capestro. || V. cappucciu. || V. tistera. || livali lu tistali ad unu, fig., smascherarlo.

Tistamentu. V. testamentu.

Tistardàggini, Tistardarìa. s. f. Ostinazione, caparbietà: cornaggine, cocciutaggine.

Tistardu. add. Caparbio, testereccio: testardo. || Prov. cu’ è tistardu va di mali ’m peggiu, è chiaro.

Tistaredda. V. cristaredda.

Tistaruteddu. dim. di tistarutu.

Tistarizzu, Tistarutu. Testardo: testereccio.

Tistata. s. f. Percossa data col capo: capata, zuccata.

Tistatedda. dim. di tistata.

Tistàvili. add. Che può testare (Pasq.).

Tistazza. pegg. di testa: testaccia.

Tistera. s. f. Parte della briglia che passa sopra la testa del cavallo, dietro le orecchie: testiera. || Arnese di legno a foggia di testa, per tenervi su le parrucche, e simile: testiera. || V. ciucca o cappucciu. || Arnese di panno che si tien in capo per difendersi dal vento, dalla pioggia: pappafico. || Parte del letto dove è il capezzale: capo del letto.

Tisteri. V. cuverchiu.

Tistetta. V. chiappuni.

Tistiamentu. V. tistiata.

Tistiari. v. intr. Muovere la testa in segno di minaccia, di sdegno, di canzonatura ecc.: crollar il capo.

Tistiata. s. f. da tistiari: crollata di capo.

Tistiatedda. dim. Crollatina di capo.

Tisticedda. V. tistuzza. || – di mortu, T. bot. Pianta di steli ramosi, lisci, foglie lanceolate, lisce, intere; fiori a spiga, grandi, rossi o bianchi, i suoi semi maturi somiglian un teschio: antirrino, ceffo di vitello. Antirrhinum siculum L.