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TOD — 1036 — TOR


ru: far silenzio. || adurari a todaru a lu pedi di la scala, fermarsi lungamente in un luogo: appillottarsi.

Tòddari. s. m. pl. In astratto significa ricchezze. O da tòllero moneta toscana antica d’argento o da tàllero moneta d’argento alemanna. || aviri li toddari, essere ricco.

Toddaru. s. m. Pezzo di pasta non ben cotta, V. maddoccu. || met. Sciocco, soro: baccellone. || essiri toddari toddari, di superficie ronchiosa: bitorzoluto. || Per zoddaru V.

Toffu. V. toccu, e si dice meglio di pezzo di pane, carne e simile: tocco di pane ecc.

Toga. s. f. Abito lungo usato dagli antichi Romani, oggi l’indossano i giudici del Tribunale, ed altri dignitari: toga. || aviri la toga, dicesi degli uccelli che quando son presso a morire rabbuffano le loro penne.

Togali. add. Di o da toga: legale.

Togatu. add. Vestito di toga: togato. || Eccellente, cospicuo, ragguardevole (Fanf. nelle note al Lori ha: togo, add. per bello, eccellente, e dice essere un accorciativo di togato nel medesimo senso).

Tògghiri. v. a. Levare: togliere (Santangelo).

Toi. Per tuo. a Patti.

Toletta. V. tuletta.

Tollamatolla. s. m. Un piglia piglia in confuso, uno scompiglio: arruffìo, buscherìo.

Tòllaru. V. toddari.

Tollerabbili. add. Comportabile: tollerabile.

Tollerabbilmenti. avv. In modo tollerabile: tollerabilmente.

Tolleranti. add. Che tollera: tollerante. Sup. tollerantissimu: tollerantissimo.

Tollerantìsimu, Tolleranza. s. f. Il tollerare: tolleranza. || Virtù per quale altri comporta le opinioni diverse dalle sue, compatisce, i difetti altrui; virtù che feliciterebbe il viver civile d’un paese, se non vi s’opponessero i fanatici in religione o in politica: tolleranza.

Tollerari. v. a. Comportare con pazienza e franchezza: tollerare. || Reggere, sostenere: tollerare. P. pass. tolleratu: tollerato.

Tolleraturi. verb. m. Chi tollera: tolleratore,

Toma. Nella frase promettiri roma e toma, promettere immense cose: promettere roma e toma.

Tomettu. dim. di tomu (Mort.).

Tòmita. V. munzeddu.

Tompussu. s. m. Si dice ad uomo nano. Da un nano detto Tom-Pouce, che venne una volta in Palermo.

Tomu. s. m. Una delle parti in cui si dividon alcune opere: tomo. || fig. e add. Detto ad uomo astuto ma riservato: susornione, abbottonato. O semplicemente: segreto (add.). || – ’n fogghiu, tomo di grande dimensione; quindi anche susornione in alto grado. || essiri lu secunnu tomu, essere uguale.

Tònaca. s. f. Veste usata dagli antichi, oggi rimasta a soli frati e monache: tònaca, tonica. || cacari la tonaca, uscire di religione: sfratarsi. || V. in cricchia un prov.

Toni. Paragoge di to.

Tònica. V tonaca.

Tònicu. add. De’ rimedi che eccitino l’azione vitale: tònico. || T. met. Dell’accento che indica in qual sillaba debba farsi la posa: tònico.

Tonsilli. V. tunzilli.

Tonsura. V. tonzura.

Tonti, Tontigghiu, Tontu. V. circu: crinolino. || aviri lu tontu, dicesi a chi vuol fatto largo in parte sufficientemente comoda.

Tontu. add. Sciocco: soro (Sp. tonto; in Italia però, oltre noi l’usano anche i Sardi, e i Sienesi).

Tonu. s. m. T. med. Stato di tensione o di fermezza naturale di ciascuna parte del corpo: tono. || T. mus. Intervallo che qualifica il sistema o il genere diatonico: è grado di elevazione delle voci: tono. || Il modo di modulazione della voce: tono di voce. || Intensità di un colore o d’un effetto di chiaroscuro: tono. || Una forma di cantilene nei componimenti musicali, che ancora si osserva per uso ecclesiastico: tuono. || Vigore, robustezza, energia: tuono. || Alterigia, fasto: aria, spocchia. || darisi tonu, dar segno di orgoglio, e di vanità, star in sull’onorevole: darsi aria. || mettiri ’n tonu, met. rimettere uno per la buona strada: rimetter in tuono. || stari a tonu, star in cervello, ragionare, non uscir dei termini: star in tuono. || teniri ad unu a tonu, non lasciarlo uscire dal convenevole, non farlo errare: tener in tuono. || rispunniri a tonu, a proposito ed adequatamente: rispondere a tuono. || nesciri di tonu, stonare. E fig. non risponder a proposito: uscir di tuono. || omu di tonu, circospetto, prudente: assentito. || tonu riali, canto non solenne, usato pe’ dì feriali. || fari lu tonu, ronzare, rombare: fare rombo.

Tonzura. s. f. Tosatura, e propriamente il tonder i capelli che fa il prelato a’ cherici che passan agli ordini sacri: tonsura. || Chèrica: tonsura.

Tonzurari. v. a. Dare la prima tonsura: tonsurare.

Tonzuratu. add. Che ha ricevuto la prima tonsura: tonsurato.

Topàzziu. s. m. Pietra gialla preziosa: topazio.

Tòpicu. add. Di rimedi esterni che si applicano sulle parti malate: tòpico. || locu topicu, il luogo preciso, noto e agevole a rinvenirsi.

Topografìa. s. f. Descrizione esatta di un luogo particolare: topografìa.

Topogràficu. add. Appartenente alla topografia: topogràfico.

Toppa. s. f. Serratura fatta d’una piastra con ingegni corrispondenti a quelli della chiave, che si pone nelle imposte per serrarle ecc.: toppa. || – a scoppu: serratura a colpo. || – a una o du’ vutati: serratura a una o due mandate. || – cu lu segretu: toppa segreta o a segreti.

Toppu. s. m. Mucchietto di cose ammontate: massa. || Qualunque parte che si elevi per una superficie: rilievo. || toppi toppi, di luogo o cosa dove siano ineguaglianze, si dice anco di colore non ben disteso. || – d’arvulu, V. faidduni.

Tòppulu. V. toffu.

Topu. V. surci.

Toraci. s. m. Parte del corpo che racchiude i