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TUR — 1058 — TUS


rare le cose già tralasciate o perdute: tornare. || Essere di nuovo ciò che si fu innanzi: tornare. || Risultare, ridondare, redire: ritornare. || Per riturnari V. || Riflettersi, ridursi, portarsi: tornare. || Riuscire, divenire: tornare. || Rigermogliare: tornare. || turnari o turnari di casa, venire o andare ad abitare o a stare: tornare o tornare a stare. || v. a. Ricondurre, rimettere: tornare. || Ricadere, parlandosi di beni che dopo la morte di chi si avea l’utile, vanno al padrone ecc.: tornare. || – cuntu, esser utile, comodo: tornar conto. || – a lu doviri, o in sè, ravvedersi: tornar al dovere, tornar in sè. || – in sensi, ricuperar i sensi: riaversi. O ricuperar l’uso della ragione: tornar in cervello. || – ’n grazzia di unu, riconciliarsi l’amore altrui: tornar in grazia altrui. || – a la menti, ricordarsi: tornar alla mente. || – supra unu, venirgli sopra il danno: tornare sopra o in capo ad alcuno. || e torna, o e cci torna, per rimproverare chi sempre vuol ripetere checchessia. || turnari comu lu cani a lu vomitu, ridursi di nuovo a mal fare. || torna si chiama, si dice quando si presta una cosa colla condizione di essere restituita: che abbia nome torna. || a mia cu mi torna ’n costu m’è vicinu, modo prov. si dice di chi attende a fatti propri e non s’impaccia degli altrui fatti.

Turnareddu. dim. di turnaru.

Turnaru. s. m. Colui che lavora al torno: tornajo, torniajo, torniero.

Turnata. s. f. Il tornare, ritorno: tornata. || Adunanza di accademici, di magistrati, di deputati in determinati giorni: tornata. || – di casa, l’albergare: tornata di casa. || a la turnata: al ritorno.

Turnatu. add. Da tornare: tornato. || ben turnatu, modo di salutare chi vien da lontano: sii il ben tornato.

Turnedda. s. f. T. mar. Corda di sparto: bremo, stramba.

Turnettu. V. cirìmulu.

Turnialettu. s. m. Parte del cortinaggio con che da piedi si fascia e adorna il letto: tornaletto.

Turniari. v. a. Lavorar a torno: tornire, torniare. || Far i contorni di una figura: torniare. || Per atturniari. P. pass. turniatu: tornito.

Turniata. s. f. Il tornire: tornitura.

Turniatedda. dim. di turniata.

Turniateddu. dim. di turniatu; e delle volte vale l’istesso che turniatu.

Turniaturi. V. turnaru. Nell’oriente dell’Isola.

Turniu. s. m. Giuramento (Rocca). Forse vorrà dire giramento?

Turnu. s. m. Ricorrimento dell’alternativa nell’esercizio di qualche ufficio: turno. || Giro: torno.

Turpi. add. Disonesto, sporco, deforme: turpe. Sup. turpissimu: turpissimo.

Turpimenti. avv. In modo turpe: turpemente.

Turpitùdini. s. f. Deformità, disonestà, laidezza: turpitùdine, turpezza.

Turragnu di virghi. s. m. Legame di verghe.

Turraru. s. m. Guardiano della torre: torrigiano.

Turrazza. pegg. di turri: torraccia, torraccio, torrazzo.

Turrenti. V. torrenti.

Turretta. dim. di turri: torretta. || Mucchio di pietre tolte dal campo lavorato.

Turri. s. f. Edificio alto fatto per propugnacolo e fortezza delle terre: torre. || Uno de’ pezzi del giuoco degli scacchi: torre. || essiri la turri di Babbillonia, o di Babbeli, esser una gran confusione: esser la torre di Babilonia, o di Babelle.

Turricedda. dim. di turri: torricella.

Turrigghiunazzu. pegg. di turrigghiuni.

Turrigghiuneddu. dim. Torrioncello, torrioncino.

Turrigghiuni. s. m. Torre: torrione. || Qualunque sito troppo elevato: terrazzo.

Turriggiari. v. intr. Innalzarsi, o stare a somiglianza di torre: torreggiare.

Turrintazzu. pegg. di turrenti: torrentaccio.

Turrinteddu. dim. Torrentello.

Turrintuni. accr. di turrenti.

Turriola. s. f. Luogo eminente per iscoprire chi viene: vedetta, torrazzo.

Turriottu. V. turrigghiuni.

Turriuni. s. m. Torre: torrione. V. turrigghiuni.

Turrotta. V. turretta.

Turruni. V. tirruni.

Turta. s. f. Vivanda composta di vari ingredienti battuti e mescolati: torta. || – di farru: farrata (An. Cat.). || spartirisi la turta, met. dividersi fra molti un mal tolto.

Turtera. V. tigghia.

Turticedda. dim. di turta: tortetta.

Turtigghiuneddu. dim. di turtigghiuni: tortelletto.

Turtigghiuni. s. m. Vivanda della stessa materia che la torta, ma in pezzi più piccoli: tortello. || Spezie di canna da schioppo lavorata a fettucce.

Turtizza. s. f. Piegatura, obliquità: tortezza. || La parte torta degli alberi: tortiglione. || fig. Temperamento di chi fa o cerca fare inganni: tristìzia, furberìa. || T. mar. Fune attaccata all’albero maestro, più grossa, ed è l’ultima della prora: tortizza (Zan. Voc. Met.).

Turtizzu. add. Di filo non ben torto.

Turtuliari. V. pirari (da turtula per trottola). || V. strummuliari.

Turtuliddu. add. dim. Alquanto torto.

Tùrtura. s. f. T. zool. Uccello più piccolo e simile al colombo, ma bigio: tòrtola, tòrtora, tortore. Turtur L.

Turtùra. s. f. Tormento, pena afflittiva che si dava, a tempi barbari, per far confessare i misfatti: tortura. || dari la turtura: torturare. || fig. Angariare, cruciare: tortura.

Turturaru. V. cuccu di passa.

Turturazza. pegg. di turtura.

Turturedda. dim. Tortoletta, tortorella, tortoretta,

Turuni. s. m T. zool. Uccello che non differisce dal piccione se non per la grandezza, e per un cerchio bianco intorno al collo: colombaccio, palombo. Columba palumbus L.

Tusa, Tusata s. f. Il tosare: tosatura.

Tusari. V. in tunniri. || Prov. lu bon pasturi tusa, ma nun scorcia: il buon pastore tosa, ma non iscortica. P. pass. tusatu: tosato.

Tusellu. s. m. Sopraccielo, baldacchino che si