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TUS | — 1059 — | TUV |
innalza per ornamento sopra un seggio, o su d’altro: dossello.
Tusettu. V. sunettu (Pitrè).
Tusillinu. dim. di tusellu.
Tusinu. s. m. Carne di porco salata e secca: prosciutto.
Tussi. s. f. Espirazione violenta, sonora ed interrotta, cagionata da irritazione ne’ nervi dei polmoni: tosse. || corpu di tussi, tossimento forte e durevole. || fig. Pretensione celata o manifesta di alcuno che lo rende nojoso. || livamu sta tussi, si dice quando si contenta alcuno proprio per torselo di torno; o quando si nega recisamente.
Tussiari. V. tussiri.
Tussicedda. dim. di tussi: tosserella, tossolina.
Tussichïari. v. a. Mangiare, ma si dice quasi imprecando che faccia veleno o tossico.
Tussidda. V. tussicedda.
Tussilàggini. V. fàrfara.
Tùssiri. v. intr. Mandar fuori con violenza l’aria, aver tosse: tossire. P. pass. tussutu: tossito.
Tussuta. s. f. Il tossire: tossimento.
Tussutedda. dim. di tussuta.
Tustizza. s. f. Caparbietà. || Audacia.
Tustizzu. add. Un po’ tosto. || Alquanto caparbio.
Tusu. add. Tosato: toso, tonduto.
Tutali. V. totali.
Tutela. s. f. In generale vale difesa, protezione: tutela. || Quella protezione che ha il tutore del pupillo: tutela.
Tutelari. add. Che difende, che protegge: tutelare.
Tutelari. Difendere, proteggere: tutelare. P. pass. tutelatu: tutelato.
Tutrici. fem. di tuturi: tutrice.
Tuttavia. avv. Nondimeno, con tutto ciò: tuttavia.
Tutti pitilli. Voce composta per indicare quella insalata di più sorte d’erbucce: minutina.
Tuttora. avv. Ancora, tuttavia: tuttora.
Tuttu. s. m. Ogni cosa: tutto. || essiri lu tuttu, aver tutta l’autorità, esser la cosa principale: essere il tutto. || lu tuttu sta ed è, modo di esprimere che la cosa principale sia ecc. || essiri lu tuttu di unu, essere suo dipendente o intrinseco: essere il tutto di alcuno. || add. Riferito a quantità continua, vale intero: tutto. || Riferito a quantità discreta, vale ogni: tutto. || essiri tuttu un pezzu, essere senza moto e senza vivezza: esser tutto d’un pezzo. Vale anche franco, ingenuo, e anche senza grazie o garbo. V. tuttu ’nsemmula. || tuttu quantu, tutto intero: tutto quanto. || tutt’unu, una cosa stessa: tutt’uno. || tuttu lu jornu, continuamente: tutto il giorno, o tutto giorno, tutto dì. || E così tutta notti: tutta notte. || a tutt’ura, continuamente: tutt’ora, a tutte ore, a tutte le ore. || a tutti tempi, vale l’istesso: tutto tempo. || tutt’autru, altra cosa, differentissimo: tutt’altro. || essiri tuttu lu tali, somigliargli perfettamente: esser tutto il tale. || mittirisicci tuttu, far ogni sforzo: far ogni suo potere. || tuttu sta si..., modo di esprimere che il punto principale o difficile sia quello. || farila tutta, adoperarsi a che una cosa riesca bene completamente. Vale anche far tutto al contrario. || tuttu e per tuttu, tutto tutto: tutto, tutto e per tutto. || tutti cosi, ogni cosa, che il Toscano dice anche: tutto ogni cosa. Villani ha: in tutte cose ecc. || tuttu lu tempu, sempre: tutto il tempo. || tutti banni, Villani ha: tutte parti. || tutti dui, tutti tri ecc.: tutti e due, tutti e tre ecc. || cu tuttu ca..., non ostante che...: con tutto che... || nun la sapiri tutta, saperne meno del vero: non saperla tutta. || in tuttu, modo avv., totalmente: in tutto. Vale anche in ogni luogo: da per tutto. || in tuttu e pir tuttu, senza veruna eccezione: in tutto e per tutto. || essiri tutti a la morti di Cristu, aver tutti lo stesso fallo, lo stesso vizio, aver tutti errato. || tutt’al più, al massimo: al più || vaja tuttu, non si risparmi cosa alcuna: vada via tutto. || Prov. cu tuttu voli nenti havi: chi tutto vuole niente ha o tutto perde.
Tuttu. avv. Interamente: tutto. || tuttu ’ntr’on bottu, V. tuttu ’nsemmula. || tuttu ’nsemmula, subito, di botto, improvvisamente: tutto a un tempo, tutto a un tratto. Vale anche persona senza giudizio: cervellino. Vale anche rozzo, semplice: soro, scozzone. || tuttucchì: tuttochè || cu tuttucchì, benchè, quantunque: con tutto che || cu tuttu chissu, nondimeno, tuttavia, non ostante: con tutto ciò, con tutto questo. || ’n tuttu ’n tuttu, in conclusione: in tutto in tutto. || tutt’una, una cosa stessa: tutt’uno. || chi semu tutt’una? che siam pari?
Tuttuvista. Voce composta, si dice a chi fa bella mostra di sè, ma non è buona a nulla: bellimbusto, bacheco.
Tutù. Imitazione del suono della tromba: tu tu.
Tutui. s. m. Fantoccio di cenci con cui il burattinaio rappresenta commediuole per fare ridere: burattino, marionetta. || jocu di tutui, cosa ridicola, farsa. E anco rumore levato da qualcuno dando scandalo tra una folla, e simile: scenata. || Colui stesso che fa agire il burattino: burattinajo.
Tutujari. v. intr. Rimbombare che fa un oggetto vuoto battendovi su.
Tutumaglia. s. f. T. bot. Sorta di erba, che incisa geme un sugo lattiginoso e caustico: tittimaglia. Euphorbia helioscopia L.
Tutuniari. V. baschiari.
Tuturi. s. m. Quegli che tutela o cura il pupillo: tutore.
Tuturìa. s. f. Tutela, ufficio del tutore: tutorìa.
Tuu. V. tuo.
Tuvagghia. s. f. Pannolino bianco per uso di apparecchiar la mensa: tovaglia. || Quel pannolino che cuopre l’altare: tovaglia, tovaglietta. || – di facci, per asciugar la faccia: asciugatojo, tovagliuolo. || – di stirari, quello che si stende sulla tavola quando si deve stirare la biancheria: stiratojo (Nerucci ha: tovagghia).
Tuvagghiazza. pegg. di tuvagghia: tovagliaccia.
Tuvagghiedda. dim. Tovaglietta.
Tuvagghiuola. dim. Tovagliuola.
Tuvagghiuledda. dim. di tuvagghiola: tovagliolino.
Tuvagghiuna, Tuvagghiuni. accr. di tuvagghia: tovaglione.
Tuvaglia. V. tuvagghia.
Tuvagna. A Noto. V. tuvagghia.
Tuvera di lu mantaciu: canna del mantice.