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VAR — 1075 — VAR



Varracu. V. zasa.

Varrata. s. f. Colpo di bastone: bastonata.

Varrau. V. zasa.

Varrazza. pegg. di varra: bastonaccio.

Varrettu. s. m. T. legn. Pezzo di spranga di ferro quadra piantata sulla testata del banco per fermare il pezzo che si pialla: cane. || – d’intagghiaturi, simile arnese ma fatto ad r che serve a stringere il pezzo da intagliarsi collo scalpello o col pedano: barletto (Car. Voc. Met.).

Varricedda. dim. di varra: bastoncino.

Varrilaru. s. m. Chi fa o chi porta i barili: barilaio.

Varrilata. s. f. Quanto può contener un barile: barile.

Varrilazzu. pegg. di varrili.

Varrileddu. dim. Bariletto.

Varrili. s. m. Vaso di legno a doghe, per contener vino o altro: barile. || Per ischerzo dicesi delle gambe gonfie. || – di salumi: bariglione.

Varrilicchiu. V. varrileddu.

Varrilottu. s. m. Barile piccolo ma non tanto: barilotto.

Varriluni. accr. di varrili.

Varrilutteddu. dim. di varrilottu.

Varrittuni. accr. di varretta.

Varrotti. s. f. pl. Barbatelle del sommacco.

Varu. s. m. Frègolo.

Varva. s. f. I peli che ha l’uomo nelle guance e nel mento: barba. || Per sim. a’ peli lunghi del muso degli animali: barba. || E la radice o la parte filamentosa delle piante: barba (A. V. ital. varva. Fr. St. rom.). || Per mannara V. || – di li cacocciuli, la parte pelosa del torsolo tolto le foglie: pelo. || –d’aronni, T. bot. sorta di erba: gighero. || – di beccu, V. varvabbeccu. || – a scuparinu, quella sotto il mento solo: barba a nappa. || – all’aria, voce negativa, poichè in Sicilia l’alzare il capo è segno di no. || a la varva mia, tua, sua, a malgrado o a dispetto mio, tuo, suo: alla barba mia, tua, sua. || di varva e mustazzu, posto avv., a scorno, in odio, a dispetto. Vale anche in presenza di chi avea ragione di contraddire: alla barba di... || aviri la varva, dicesi di cosa notissima e già vecchia, p. e, alcuno volendo dire una novità dice: l’11 maggio 1860 Garibaldi con mille sbarcò in Marsala, l’altro risponde: questa ha la barba, cioè è cosa già risaputa. || fari la varva, raderla: far la barba. Vale anche ammuffiri V. || fari la varva d’oru, arricchire. || Prov. pocu varva, pocu sennu, i giovani non hanno esperienza. || varva stricata menza livata, dicon i barbieri, chi comincia ha mezzo fatto: barba bagnata è mezza fatta. || varva ciurita manteni bona zita, quando uno è vigoroso tien ferma l’amante. || la varva nun fa l’omu, l’apparenza non dice la sostanza: la barba non fa il filosofo.

Varvabbeccu. s. m. T. bot. Sorta di erba.

Varvacaneddu. dim. di varvacani.

Varvacani, Varvacanu. s. m. Piccolo ponticello basso e stretto sotto le mura. || Muraglia a scarpa per rinforzo: barbacane. || Piccolo acquidotto coperto: acquaio. || Piccolo acquidotto per servire di spurgo agli escrementi delle stalle. || Barbettina del mento.

Varvaciazzu. V. mariulazzu.

Varvajanni. s. m. T. zool. Uccello di rapina notturno, grosso e forte, ha in capo come si fossero orecchie di penne ritte; il corpo superiore bajo scuro, il ventre giallo; la notte urla: barbagianni. Strix bubo L. || Dicesi a uomo soro: barbagianni.

Varvajannottu. dim. Barbagianni giovane.

Varvajannu. V. varvajanni.

Varvalacchiu. V. barbalacchiu.

Varvalotta. V. varvotta.

Varvalozzu. V. varvarottu.

Varvaredda. s. f. Stoppa grossolana di canape. A Modica.

Varvariscu. add. Di Barberia, e si dice di una specie di lana di montone, molle e buona.

Varvarottu, Varvarozzu. s. m. Parte estrema del volto sotto la bocca: mento (Forse da varva).

Varvarrussa. s. f. Vite la quale produce grappoli d’uva di granelli grossi e con buccia sottile, e di colore rossiccio: barbarossa.

Varvaruttazzu. pegg. di varvarottu.

Varvarutteddu. dim, Mentino.

Varvasàpiu. s. m. Uomo serio, che sputa sentenze: bacalare, barbassoro. || Detto a donna che ostenta saccenteria: salamistra. || Per vappu V.

Varvascia. V. filaccina. || In pl. cespugli.

Varvazza. pegg. e accr. di varva: barbaccia.

Varvazzaleddu. dim. di varvazzali.

Varvazzali. s. m. Catenella che va attaccata all’occhio diritto del morso della briglia, e si congiunge col rampino, dietro la barbozza del cavallo: barbozzole.

Varvera. s. f. Vaso acconcio per tener sotto il mento quando si bagna la barba: bacile. || fem. di varveri: barbiera.

Varveri. add. Quegli che rade la barba, e tosa anco i capelli: barbiere. || putìa di varveri: barberìa, barbierìa. || Prov, ogni varveri sagna (Veneziano), ogni barbiere salassa, però oggi han bisogno l’autorizzazione. || varveri giuvini medicu vecchiu, quegli deve avere la mano ferma, questi deve avere esperienza, pe’ loro mestieri.

Varvicedda. dim. di varva: barbetta, barbettina.

Varvirazzu. pegg. di varveri: barbieraccio.

Varviricchiu, Varvirottu. dim. di varveri.

Varvitta. s. f. T. mar. Corda che serve per attaccar la lancia quando è in mare al vapore. || In pl. la parte di barba laterale delle guancie: fedine. || T. zool. Pesce di fiume, che ha quattro fili o cirri alla bocca: bàrbio. || Fiocco di peli che ha il cavallo dietro verso il collo del piede: barbetta.

Varvotta. s. f. Ramicello che si pianta acciocchè barbichi, per trapiantarsi: barbatella, piantone.

Varvucia. V. varvuscia.

Vàrvula. V. vàlvula. || Quella carne rossa come la cresta che portano sotto il becco i polli: bargiglione. || Radice: barba. || V. garita.

Varvulidda. dim. di varvula. || Barbicella. || Bargiglioncino.

Varvuna. accr. di varva: barbone.

Varvuscia. s. f. Paletta di ferro con cui nettasi il vomere, o anco la zappa.

Varvuteddu. dim. di varvutu.