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l’autore di questo prov. dovea esser anco bugiardo. || di la vucca a lu nasu o di un cornu a ’n autru nun si pò sapiri la verità, la verità non si può sapere nemmanco da coloro che furono vicini a un fatto, perchè ognuno l’altera a modo suo.

Vermi. s. m. Ogni animaluzzo molle di forma lunga e sottile, e senza piedi: verme, baco. || Quello che si genera in quasi tutti i corpi e li corrode e danneggia: verme. || Cura angoscia, rancore: verme. || – di sita: baco, quello che fa la seta. Phalena bombix mori L. || – di terra, la larva dello scarafaggio. || – di li viti, che rode le viti: àsuro. || – di lu furmentu: punteruolo. || – di terra, V. casentula. || – di fava, V. papuzzana. || Quel che si genera nel corpo umano: lombrico. || – sulitariu, V. tenia. || – topicu, fig. passione, pretensione: il baco di... || i vermi, infermità de’ fanciulli, che sono vermi diversi che tormentan le intestina: i bachi. || fari lu vermi, far nascere ed allevare i bachi: far i bachi. || fari smoviri la cuddura di li vermi, recare disturbo di vermi nelle intestina, e met. annoiare, stuccare. || ha fattu li vermi, si dice di cosa da fuggirsi: aver i bachi. || ammazzari li vermi, guarire alcuno da’ bachi. || nun cci acchiana stu vermi ’n cunocchia, modo di esprimersi per dire, non ci credo che tal cosa riesca. || fari comu li vermi, dicesi di moltitudine di gente che si muova affollata in un punto: brulicare, formicolare.

Vermicciolu. V. virmicciolu.

Vermillata. V. mirmillata.

Vermu. V. vermi.

Vernari. V. svernari. || fig. Viver alla meglio: campucchiare.

Verneddì. Metatesi di vennerdì (vernedì è nel Lori).

Vèrnia. V. sustu. || Fracasso, strepito. || Noia, rompicapo (Da certi garruli uccelletti che vengon a svernare fra noi, e che ci assordan col loro pis pis. Secondo Vinci).

Vernu. V. ’nvernu (Pitrè).

Verònica. s. f. T bot. Pianta di steli giacenti, vellutati di 6 a 10 pollici; foglie opposte, quasi ovate, pelose, scabre, seghettate; fiori d’un bel pallido rossiccio, a spighe laterali, gambettate: verònica. Veronica officinalis L.

Verra. s. f. Quell’ira de fanciulli, mista a grida e pianto: bizza. || acchianaricci la verra: montar in bizza. || Per guerra V. (Lat. virus per collera). In Toscana a uno stizzoso e minacciante dicono: pare o è un verre o un verro. Chè verre o verro è il porco non castrato.

Verru. s. m. Porco non castrato: verro.

Verrucària. s. f. T. bot. Pianta che si fa in luoghi sterili, e le cui foglie furon credute efficaci contro le verruche: verrucaria. Eliotropium europaeum L.

Versabbili. add. Atto a versarsi: versabile.

Versamentu. s. m. Il versare: versamento. || Pagamento.

Versari. v. a. Far uscir fuori quello che è dentro vaso, sacco, o simile: versare. || Consumare, spendere prodigamente: versare. || Detto di danaro e simile, darli, passarli in un luogo: versare denaro in casa (Ugolini), ma non versare semplicemente per pagare. || rifl. a. Consistere, stare: versare. || intr. pron. Darsi cura: versarsi.

Versatu. add. Da versare: versato. || Pratico, esperto: versato. Sup. versatissimu: versatissimo.

Versettu. dim. di versu: versetto. || Specialmente que’ periodini della Bibbia: versetto.

Versioni. s. f. Traduzione: versione (Mort.).

Versu. s. m. Membro di scrittura poetica misurato: verso. || Il canto degli uccelli: verso. || Modo, via: verso. || Atto, garbo, acconcezza: verso || – scioltu, il verso poetico non legato da rima: verso sciolto. || truvari versu, trovar via o modo di fare: trovar verso. || fari ’na cosa cu’ lu so versu, far una cosa per bene, come dev’esser fatta: far una cosa pel verso. || pigghiari versu a ’na cosa, aver imparato a farla, riuscir a fare: pigliar il verso di o in una cosa, pigliar una cosa pel suo verso. || dari versu, dar avviamento, dar sesto, indirizzare: ravviare, ravversare. || stari a versu, star al dovere: star a segno. || a versu di unu, secondo il parere o il volere di alcuno: a modo o a’ versi di uno. || nun truvari nè versu nè cuda, essersi imbarazzato, non saper uscirne bene: non se ne trovar nè via, nè verso. || nun jiri un capiddu a versu, esser pieno di sollecitudine e di affanno; non andar bene alcuna cosa. || a lu versu chi viju, secondo le apparenze: da quel che pare. || fari a versu di unu, secondo il piacere di uno: far a verso di alcuno. || essirci versu, esserci modo: esserci verso. || a versu, in bel modo, acconciamente: a verso || fari lu versu, detto di uccello, cantare: tirar il verso. || aviri unu dui ecc., versi, detto degli uccelli, secondo che modulano due o tre volte il canto: aver uno, due ecc. versi (a Firenze).

Versu. prep. che denota vicinanza, accostamento, o indirizzamento a qualche parte: verso. || Contra: verso. || In favore, a pro: verso. || In comparazione, in paragone: verso. || Intorno, circa: verso. || versu cca, versu ddocu: verso qua, verso costì ecc. || iri versu ’na banna: andare verso. || di versu, dalla parte, di, da, moto da luogo: di verso. Vale anche ben bene: per bene, p. e. lu vastuniau di versu: lo battè per bene.

Vèrtebbra. s. f. Osso della serie di quelli che compongono la spina dorsale o altre parti simili del corpo animale: vèrtebre.

Vertebbrali, add. Di quelle arterie che si prolungano a lato delle vertebre: vertebrale (Mort.).

Vertenti. add. Di lite non per anco definita: vertente.

Verticali. add. Diritto dall’alto al basso: verticale.

Verticalmenti. avv. In modo verticale: verticalmente.

Vèrtici. s. m. Cima, il punto più distante dalla base: vèrtice.

Vèrtula. s. f. (Dal Lat. verto, perchè si rivolta sulle spalle o sull’arcione. Pasq. E in italiano, verta si chiama la parte inferiore del giacchio, dove rimangon presi i pesci: onde svertare il votar la verta, e fig. il ridire ciò che si sa su checchessia). V. visazza, ma ne dif-