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Burdura. s. f. Lista, guarnizione o altro ornamento di cui si fregiano od orlano le vesti: frangia, fregio, bordura. (Fanf. Casa fior. ecc.)

Bureddu. V. vureddu. || V. tanè.

Burgata. s. f. Quantità di case anco qua e là sparpagliate che formin un borghetto lontano da città e misero: borgata.

Burghiceddu. s. m. dim. di borgu: borghetto.

Burghitanu. add. Abitatore di borghi: borghigiano.

Burginsàticu. add. A mo’ di contadino: contadinesco. || a la burginsatica, modo avv.: alla contadinesca.

Burgisatu. s. m. L’arte o condizione dei contadini: contadinanza. || Adunanza di coloni, contadini: contadiname.

Burgisazzu. s. m. pegg. di burgisi: contadinaccio.

Burgiseddu. s. m. dim. di burgisi: piccolo fittajuolo. || Contadinello.

Burgisi. s. m. Colui che tiene le altrui possessioni in affitto: fittajuolo. || Chi lavora materialmente la terra a prezzo: contadino, colono. Forse da burgu perchè abita in borghi; in questo senso anco Villani scrisse borgese. || Per arbitrianti V.

Burgisicchiu. s. m. dim. di burgisi: piccolo fittajuolo. || Contadinetto.

Burgisiscu. add. Da burgisi: contadinesco. || a la burgisisca, modo avv.: alla contadinesca.

Burgisotta. add. e sos. Qualità di fico, che ha foglie palmate lobate, di sopra scabre e di sotto pubescenti, la pelle del frutto bruna nella sua maturità: brogiotto.

Burgisuni. s. m. accr. di burgisi.

Burgitanu. V. burghitanu.

Burgiu. s. m. Quantità di materia ammassata, spezialmente di biade: barca, bica. || Massa grande di paglia ammonticchiata a cupola: pagliajo. || burgiu di fenu: maragnuola.

Burgu. s. m. Strada grande, e raccolta di case fuori le città di cui forma gli accrescimenti: borgo.

Burgula. (Mal.) s. f. Macchia di checchessia che venga alla pelle: chiazza.

Buri. s. m. La parte superiore e curva dell’aratro che si unisce al ceppo: bure.

Buriddu. (Vinci) Voce familiare che si dà ai bambini quasichè puzzino di mucco. || E secondo lo stesso Vinci è l’odore che mandano i panni che sanno di rannata, e verrebbe dallo Eb. bozith: sapone.

Buriddiari. (Vinci) v. intr. Puzzar di rannata.

Buriddusu. add. Che puzza di rannata.

Burina (Jiri a. T. mar. Andar a orza.

Burinniatu. add. Di bastimento che ha le vele disposte a portar in pieno più che si possa andando a orza o a mezza nave: burinato (Zan. Voc. Met.).

Burinari. v. a. Lavorar, intagliar col bulino: bulinare. P. pass. burinatu: bulinato.

Burinu. s. m. Strumento con punta d’acciajo, col quale sottilmente s’intaglia in oro, argento ecc. bulino, bolino. || T. mar. Cavo attaccato verso la metà di ciascuna cascata delle vele, e serve a tirar verso prua l’uno dei due lati, affinchè la vela prenda di fianco il vento: bolina (Car. Voc. Met.).

Buriusu. add. Che ha boria: borioso.

Burla e Burra. s. f. Beffa, scherzo: burla.

Burlari. v. a. Beffare, far ridere alle spalle di uno: burlare. || Intr. Non dire o non far da vero: burlare. || burlari ad unu pri darreri, dirne male, beffarlo assente: sonar le tabelle dietro ad alcuno. P. pass. burlatu: burlato.

Burleri e Burleru. s. m. Che burla sovente e volentieri: burlone. || V. juculanu e V. tirziaturi.

Burletta. s. f. dim. di burla: burletta. || Farsa comica: burletta.

Burlicu. V. birricu.

Burliscu. add. Di burla, burlevole: burlesco.

Burlottu. s. m. Sorta di nave per appiccar fuoco ad altra nave: brulotto. || Met. Dicesi ad uomo sommamente collerico: iracondo, iroso.

Burnali. s. m. pl. T. mar. Fori dai lati della nave per dove si vuota l’acqua che si raccoglie sopra i ponti: ombrinali.

Burnìa. s. f. Sorta di vaso di terra invetriato entro cui si conservano unguenti, lattovari od altro; per lo più l’usano gli speziali: boccione, vaso a corpo. || sgarrari la burnìa, prender una cosa per un’altra: pigliar un granchio. || cosi chi mancu nn’hannu li spiziali ’ntra li burnìi, modo prov. pensamento stravagante, fantastico: cose dell’altro mondo. O dal Lat. hirnea: vaso di vino; o dallo Sp. albornía: vaso da sciroppo.

Burniazza. s. f. pegg. di burnia.

Burniedda. s. f. dim. di burnia: barattolo, alberello.

Burniòla. V. burniedda.

Burniuni. accr. di burnia: gran boccione.

Burò e Brò. s. m. Armadio o scrigno con iscaffali per tenervi scritture: studiolo. || Tavolino per iscrivere, colle annesse comodità: scrivania. || Stanza appartata per uso di scrivere, tener carte di affari, ecc: scrittojo. || Luogo dove stanno impiegati a lavorare secondo il proprio compito: ufizio (Fr. bureau).

Burra. V. burla.

Burraccedda, Burraccetta e Burraccina. s. f. dim. di burraccia: borraccina.

Burracchiari. v. a. e intr. freq. di burrari: beffeggiare.

Burracchiata. s. f. Il beffeggiare: beffeggiamento.

Burraccia. s. f. Fiasca che usan i viandanti portar a tracolla: borraccia.

Burraina. V. vurraina.

Burrari. V. vurrari.

Burrasca. s. f. Soffio tempestoso di vento con pioggia, è men di tempesta, e per lo più dura poco: burrasca. Quando è un po’ più forte: procella. || Subita e violenta pioggia, parziale: scossa, sfuriata. || Met. Pericolo, disgrazia: burrasca. || Di malattia pericolosa e grave: burrasca. || Prov. lu bonu pilotu si canusci ’nta li burraschi: il buon marinaro si conosce al ec. ec. || burrasca viulenta pocu dura: burrasca violenta poco dura. || Per ingiuria il volgo dice burrasca ai debitori duri: tirchio. || Ed in generale chi è riottoso e intrattabile: burrasca.

Burrascata. s. f. Acqua e vento molto violenti ma poco durevoli: sfuriata, scossone.

Burraschedda. s. f. dim. di burrasca: burraschella.