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CAR — 169 — CAR

riamente. || – bastarda, la men grande della reale: carta bastarda. || – riali, è la più grande della bastarda: carta reale. || – romana, doppia per disegno: carta romana. || – imperiali, più grande della reale: carta imperiale. || – azzola, che ha dell’azzurro: carta azzurrognola. || – tagghiata, quella raffilata: carta tagliata. E fig. affare deciso, spacciato. || – di strazzu, ordinaria, non buona a scrivere, ma serve ad altro: carta straccia o di straccio. || – di zuccaru, carta da involgere che è turchina. || – suca o di cassu, quella che serve per asciugare lo scritto fresco: carta sugante o suzzante. || – pecura, spezie di carta di pelle: carta pecora. || – di scìu, tinta a onde, marmorea: carta marezzata o amarezzata. || – pista V. cartapista. || – gloria, quella cartella incorniciata che si pone in sull’altare in cui sono scritte preci ecc.: carta gloria. E fig. elogio. || – cacata, foglio pieno di sgorbi: schiccheratura. || carti vannu e carti vennu, intimazioni, notificazioni ecc. || – vazza V. cartazza. || vutari carta, mutar discorso: voltar carta. || – di vintagghiu, quella che appiccicata alle stecche, piegata e dipinta compone il ventaglio: foglio da ventaglio. || – lorda, quella omai inservibile se non ad involgere: carta da involgere, fogliacci. || – jucarisi tuttu ’nto ’na carta, azzardar tutto: far del resto. || bedda carta mi canta ’n cannolu, esser sicuro e nella via legale; aver documenti conservati in bocciuolo: carta canti e villan dorma. || ’mbrugghiari li carti, imbrogliare gli affari per propri fini; e anco far tresca. || – di cannola, T. parr. Quella carta che avvolge i riccioli di capelli: cartina. || – d’agugghi, cartina in cui sono avvolti aghi: cartina d’aghi.

Cartabbònu. s. m. Strumento o squadra di più grandezze, che ha angolo retto, e due lati uguali, che lo compongono, serve per lavorare di quadro: quartabuono. || tagghiatu a cartabbonu, tagliato in angolo acuto od ottuso: a quartabuono, anguato.

Cartagloria. V. in carta.

Càrtamu. s. m. T. bot. Pianta che ha le foglie ovate co’ denti a sega spinosi, il seme di questa pianta serve di cibo a’ pappagalli: cartamo, zafferano selvaggio, zaffrano. Carthamus tinctorius L.

Cartapista. s. f. Carta macerata con acqua, ridotta liquida, e poi gettata nelle forme e rassodata: cartapesta.

Cartapistaru. s. m. Colui che fabbrica e vende cartapesta.

Cartapuni. V. cartabbonu.

Cartara. s. m. Chi fa o vende carta: cartaro, cartaio. || Colui che vende carte da giuoco: cartaio. || Colui che vende carta e libri da scrivere: cartolajo. || putia di cartaru: cartoleria.

Cartasi. V. cartesi.

Cartasu. Aggiunto a frutta di sapore subacido, e specialmente d’una qualità di melagrane e di melarance: afro.

Cartata. s. f. Quanta materia si rinvolta in un foglio di carta: cartata, fogliata.

Cartazza. s. f. pegg. di carta: cartaccia. || Carta cattiva: cartaccia. || T. giuoc. Carta di poca valìa nel giuoco, anzi da scartarsi: cartaccia. Che noi diciam anche carta vazza || carta scritta sporca: fogliacci.

Cartedda. s. f. Cesta intessuta di vimini, canne fesse ecc. senza coperchio, da potersi trasportare: corba. || Misura della tenuta di essa: corba. || diri una cartedda di mali crianzi: dir una carta di villanie. || setti carteddi di frevi: un febbrone. || assittarisi supra la cartedda di la munnizza, insolentire, ringalluzzire, insuperbirsi: metter maffia. || T. mar. Si dice che una nave è in cartedda, cioè in costruzione: carcassa.

Carteddu. V. cartellu.

Carteggiari. V. cartiggiari.

Cartella. s. f. Pezzuolo di carta a qualunque uso; biglietto di giuoco di riffa o lotteria: cartella. || Quella con cui si giuoca alla tombola: cartella. || Talora vale il motto o l’iscrizione della cartella: cartella. || Piastrella metallica per ornamento del fucile alla parte opposta a quella del cane: cartella. || Le cedole del debito pubblico: cartelle. || Custodia o coperta per conservare scritture ecc.: cartella.

Cartellu. s. m. Manifesto al pubblico: cartello. || Libello infamatorio: cartello. || Lettera di sfida: cartello. || Quello ove si mette l’avviso del teatro: cartellone. || Lo scritto che s’apponeva sul petto a’ rei in berlina: cartello. || scriviri o appizzari cartelli: cartellare.

Cartera. s. f. Strumento e fabbrica dove si fa la carta: cartiera. || Custodia o coperta per conservar le scritture: cartella. || Specialmente quella custodia di cartone o di pelle dove i ragazzi da scuola ripongon i quaderni, i libri, ecc.: cartella.

Cartesi. s. m. Cartoccio che le donne mettono sulla rocca.

Cartiari. v. intr. Guardar un libro o altro carta per carta: carteggiare. || Tener corrispondenza: carteggiare.

Cartiata. s. f. Il guardar un libro carta per carta.

Cartiddaru. s. m. Facitore di corbe, ceste, panieri: panieraio.

Cartiddata. s. f. Quanto cape in una corba: una corba.

Cartiddazza. s. f. pegg. di cartedda.

Cartiddotta. s. f. dim. di cartedda: corbetta.

Cartiddunariu. s. m. Ladro per lo più di campagna: scarpatore, ladruncolo.

Cartidduni. s. m. accr. di cartedda: corbellone.

Cartidduzza. s. f. dim. di cartedda: corbellino.

Cartiggiari. v. intr. e intr. pass. Aver commercio di lettere: carteggiare. P. pass. cartiggiatu: carteggiato.

Cartìggiu. s. m. Il carteggiare: carteggio.

Cartilàggini. s. f. T. anat. Una delle parti similari del corpo animale, la più dura dopo l’osso: cartilagine, tenerume.

Cartilagginusu. add. Che ha cartilagine od è di cartilagine: cartilaginoso.

Cartòcciu. s. m. Carica del cannone involtata in ruotolo di cartone: cartoccio. || Anco la carica di schioppo o pistola: cartuccia. || T. arch. Membra degli ornamenti avvolte, propri di cartelle, armi ecc. e si fanno ai capitelli compositi e jonici: cartoccio. || Presso i magnani, ripiegatura in giro fatta in alcuna parte di un lavoro di ferro: cartoccio.