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CHI — 193 — CIA

Nella lotteria, far alto o a una giocata particolare, o a tutto il giuoco per dover finire. || rifl. chiudirisi ntra un cunventu ecc. farsi religioso: chiudersi in un chiostro. || chiudirisi, detto de’ fiori che si restringono nella boccia: chiudersi. P. pass. chiujutu e chiusu: chiuso.

Chiui. V. cchiui.

Chiui chiui Usasi per dinotar una confusione, una paura del pericolo: serra serra.

Chiuitina, Chiujuta. s. f. Il chiudere: chiudimento.

Chiumazzeddu. s. m. dim. di chiumazzu: guancialino, piumacciuolo. || Quel pezzo del guernimento del cavallo, che si assesta a cavalcioni sulla schiena e ha le chiavarde di metallo per dove passano le redini: sopraschiena, selletta (a Firenze). || – di spinguli, guancialino di panno o drappo in cui conservansi gli spilli: guancialino da spilli, torsello.

Chiumazzu. s. m. Sacco pieno di crini, lana o penne, ricoperto da una federa bianca, ove si poggia il capo nel letto: guanciale, piumaccio.

Chiumazzuneddu. s. m. dim. di chiumazzuni.

Chiumazzuni. s. m. accr. di chiumazzu: guancialone. || Cuscino da sedie, da sofà, ecc.: cuscino.

Chiummalora. V. ghiummalora.

Chiummari. V. inchiummari.

Chiummera. s. f. Ove si tengono le palline.

Chiummìa. V. benna. || V. lenza.

Chiummignu. add. Che ha qualità o colore del piombo: piombino.

Chiumminu. s. m. Strumento di piombo, il quale si appicca a una cordicella, per trovar l’altezza dei fondi, o le diritture: piombino. || chiummini, alcuni legnetti lavorati al tornio, ai quali s’avvolge refe, sete ecc. per farne cordelline, trine, giglietti: piombino. || Matita di color di piombo: piombino.

Chiumminu. add. Che ha qualità o color di piombo: piombino, piombato.

Chiummu. s. m. Metallo noto: piombo. || caminari cu li pedi di chiummu, modo prov. andar con riguardo, lento e in cautela: andare col calzar di piombo. || chiummu, dicon i muratori a quel piombo legato a una cordicella col quale aggiustan le diritture: piombo. || a chiummu posto avv., perpendicolarmente: a piombo. E fig. ubbriaco. || Per a proposito. || cadiri a chiummu, fig. avvenir le cose a seconda. || vuliri cadiri sempri a chiummu, pretendere tutto ai suoi versi. || Sigillo: piombo. || T. cacc. pallini: migliarola. || botta di chiummu, imprecazione: schioppettata! || mittirisi cu lu chiummu, e lu cumpassu, fig. procedere troppo lentamente, più per pigrizia, che per altro.

Chiummuseddu. add. dim. di chiummusu.

Chiummusu. add. Gravante come piombo: piomboso, pesante. || met. Che fa male: storpiatore. || manu chiummusa, che picchia bene. Un proverbio Toscano finisce così: mani atroci, che vale come la nostra frase di sopra. || jucari chiummusu, far del male.

Chiumpiri. V. maturari quasi dire compire. P. pass. chiumputu: maturo, compiuto.

Chiunnaccà. avv. cchiù ’n cca: più in qua.

Chiunnaddà. avv. cchiù ’n dda: più in là.

Chiuppami. s. f. V. chiuppu. Come da legno, legname, così noi da chiuppu, chiuppami.

Chiuppiari. v. intr. Stimolare, parlar pungente: frizzare.

Chiuppiri. V. chioviri. || V. scuppari.

Chiuppitu. s. m. Dove son pioppi piantati: pioppeto.

Chiuppu. s. m. T. bot. Albero alto, con la scorza bianchiccia: pioppo. Populus dilatata L. || met. Chi ti stia sempre accosto uggiosamente: ciondolone, impaccioso. || fra chiuppu, per ischerzo come dire: prete pero. || – di la Carulina: pioppo del Canadà. Populus monilifera Act.

Chiuppuseddu. add. dim. di chiuppusu: un po’ frizzante.

Chiuppusu. add. Che frizza: frizzante.

Chiuriri. V. manciaricci: prudere.

Chiuritu. V. manciaciumi: prurito.

Chiurma. s. f. Moltitudine di gente anticamente schiava, ora di servizio, o braccianti o marinari: ciurma. || Moltitudine qualunque: ciurma.

Chiurmàgghia. s. f. Moltitudine di gente vile e inutile: ciurmaglia.

Chiurmazza. s. f. pegg. di chiurma: bordaglia.

Chiusa. s. f. Luogo riservato per pastura, caccia, ecc.: chiusa. || ’ntra chiusa, posto avv. T. art.: non parallelo.

Chiusotta. s. m. dim. di chiusa.

Chiusu. add. Da chiudiri: chiuso. || fig. Dicesi a uomo il quale tiene in sè le cose che sa e difficilmente si può penetrar l’interno: cupo. || Detto di colore, scuro: cupo. || ad occhi chiusi posto avv., senza pensar più oltre: a chius’occhi. || Nella lotteria nummaru chiusu, sopra il quale non si permette giuocar più oltre.

Chiusu. s. m. Luogo circondato, e serrato: chiuso.

Chiusura. s. f. Il chiudere: chiusura. || La parte di ragionamento o altro che conchiude: chiusura.

Chiutostu e Cchiuttostu. avv. che denota elezione d’una delle due cose, di cui si tratta, e vale anzi e innanzi: piuttosto.

Chiuvana. add. Detto dell’acqua di pioggia: piovana.

Chiuvara. s. f. Arnese che serve a far la capocchia ai chiodi: chiodaja.

Chiuvarda. V. ciarda.

Chiuvaru. s. m. Facitor di chiodi: chiodajuolo.

Chiuventi. s. m. I lati del tetto che pendono, onde si dice a dui, a quattru chiuventi: a due o a quattro acque (Car. Voc. Met.).

Chiuvera. V. chiuvara.

Chiuviddicari. v. intr. Piover leggermente: piovigginare. P. pass. chiuviddicatu: piovigginato.

Chiuviddu. s. m. dim. di chiovu: chiodetto.

Chiuvusu. add. Pieno di pioggia, o che apporta pioggia: piovoso.

Ci. V. cci.

Cia. V. te’.

Ciaca. s. f. Piccolo sasso che è rotolato dalla corrente de’ fiumi, e che serve a selciare le strade: ciotto, ciottolo (Dall’Ar. kiaka). || zzà ciaca, si dice a una donna pettegola per ischerno: crezia.

Ciacari. V. inciacari.

Ciacata. s. f. Colpo di ciottolo: ciottolata.

Ciacatu. s. m. Terreno acciottolato: ciottolato.

Ciacca. s. f. Fenditura, screpolo, screpolatura, crepatura. || Fossa rettangolare per piantarvi albero: formella.