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CIS — 205 — CIU

nore. ||Parlandosi di dolori, febbre ecc. scemare di forza o allontanarsi: cessare. || Parlandosi di officî, aver compito il suo corso, voler dimettersi o esser destituito: terminare. || Detto assolutamente: morire. P. pass. cissatu: cessato.

Cissazioni. s. f. Interruzione di cosa cominciata o fine, interposizione: cessazione.

Cissioni. s. f. L’atto di cedere altrui checchessia: cessione.

Cissiunàriu. s. m. Quegli cui si fa la cessione: cessionario.

Cista. V. gistra. || T. chir. Tumoretto senza colore, e non doloroso, rinchiuso in una piccola membrana che contiene una materia purulenta: ateròma. || Vescichetta qualunque che sia nel corpo umano: ciste.

Cisticedda. V. gistritedda.

Cità. s. f. Grande adunamento di case e palazzi, diviso per quartieri, con strade e monumenti ecc.: città, cittade, cittate. || Il corpo de’ cittadini o coloro che li rappresentano: città, cittadinanza. || casa o palazzu di cità V. in casa.

Citàbbili. add. Che può esser citato: citabile.

Citari. v. a. Chiamar a’ magistrati, per mezzo dei ministri pubblici: citare. || Notificare: citare. || Addurre, allegare: citare. || Accennare, rammemorare, suggerire, proporre ecc.: avvertire. || Nominare. P. pass. citatu: citato.

Citarra. s. f. Strumento a corde noto: chitarra. || T. zool. Conchiglia che per la sua forma somiglia a una chitarra, si trova fossile e vivente presso noi. Anatina corhubites Biv.

Citarraru. s. m. Facitore di chitarre.

Citarrazza. s. f. pegg. di citarra: chitarraccia.

Citarredda. s. f. Chitarrina.

Citarrïari. v. intr. Sonar la chitarra: chitarreggiare.

Citarrinu. s. m. Strumento a corde simile a una chitarrina: chitarrino.

Citarrista. s. m. Suonator o maestro di chitarra: chitarrista.

Citarruni. s. m. accr. di citarra: chitarrone.

Citatazza. s. f. pegg. di cità: cittadaccia.

Citatedda. s. f. dim. di cità: cittadetta, cittadella. || Fortezza posta a tener in freno gli abitanti di una città: cittadella. Da noi per antonomasia si intende la cittadella di Messina.

Citati. V. cità.

Citatinanza. s. f. Ordine e grado di cittadino: cittadinanza. || Adunanza di cittadini: cittadinanza.

Citatiniscamenti. avv. Alla maniera cittadinesca: cittadinescamente.

Citatiniscu. add. Di cittadino, civile: cittadinesco.

Citatinu. s. f. Chi abita in città; chi è capace degli onori e benefici della città: cittadino. || – nativu, chi è nato nella città: cittadino nato; a differenza di chi abbia ricevuto la cittadinanza. || add. Di città, cittadinesco: cittadino.

Citatoriali, aggiunto a littra, quella con cui si citano gli assenti: citatoria.

Citatuni. s. m. accr. di cità: cittadone.

Citazioni. s. f. Il citare: citazione. || La carta con cui si cita: citazione. || Autorità, allegazione: citazione. || Per chiamata V. nel terzo significato.

Citisu. s. m. T. bot. Pianta che ha legumi fatti a mezza luna, lisci nel contorno, e il fusto fruticoso: cìtiso. Medicabo arborea L.

Citracca. s. f. T. bot. Pianta che ha le foglie pennato-fesse, i lobi alterni, ottusi, riuniti alla base, sotto paleaceo-squammosi: cetracca, citracca. Ceterach officinarum L.

Citràngulu. V. citrolu. Così nel Catanese.

Citratu. s. m. T. bot. Albero che ha il calice con cinque denti, cinque petali, venti antere, il pomo carnoso: cedrato, cedrangolo. Citrus medica L. || Frutto di esso di delicato odore e sapore: cedrato. || La polpa del frutto in confezione: cedrato. || Ogni confetto, sorbetto ecc. ove entri cedrato: cedrato. || Colore gialletto: citrinità. || Preparazione particolare della china-china: cedrato di china.

Citrignu. add. Aggiunto di corpo unito, ristretto non troppo cedevole al tatto: sodo, serrato, denso, simile alla polpa del cedrato.

Citrinu. add. Aggiunto di un legno duro, odoroso e di differenti colori, proveniente dall’India: sàndalo.

Citrolu. s. m. (pl. citrola) T. bot. Pianta nota: cedriuolo, cetriuolo, citriuolo. Cucumis sativus L. || Per ischerno si dice ad uomo sciocco: mellone, zuccone, lasagnone.

Citru. V. citratu. || cunserva di citru, è la polpa del frutto grattuggiata e confettata: conserva di cedrato. || ogghiu di citru, è l’olio essenziale della scorza. || sciroppu d’agru di citru, giulebbe con acido di cedrato.

Citrularu. s. m. Venditore di cedriuoli.

Citruleddu, Citrulettu. s. m. dim. di citrolu. || Per sim. citruledda di chiappara, le coccole del cappero, che sono di figura cilindrica appuntata, e ne contengono i semi, e così altre cose fatte a somiglianza.

Citruluni. s. m. accr. di citrolu. || Per ischerno ad uomo materialone e scimunito: sparagione, citrullo, zuccone, fastellonaccio.

Citrunata. s. f. Scorza di cedrato a fette bollita nel miele.

Citrunedda, Citrunella. s. f. T. bot. Pianta odorosa di stelo ramoso, le foglie opposte, picciolate, cuneiformi, seghettate; fiori bianchi verticellati ascellari: cedronella, cedornella, citraggine. Melissa officinalis L. || – sarvaggia V. gattaria.

Citta. V. accetta. Così nel Piazzese.

Cittadella. V. citatedda.

Cittadinanza. V. citatinanza.

Cittadinu. V. citatinu, e così i derivati.

Cittimari. V. sagnari.

Cittuneddu e Ccittuneddu. s. m. Arnese da taglio: scure.

Citu. V. acitu. Così in Nicosia.

Cituda. A S. Fratello per accetta V.

Ciu. indecl. senza diri ciu: senza zittire, rifiatare. || senza diri nè cìu nè bau V. bau. || È la voce del pulcino: pio. || ciu ciu, col verbo fari, indica il parlar dimesso, un pispigliar confuso: far pissi pissi, cicalìo.

Ciucca. s. f. Abito lugubre che si porta per onoranza a’ morti: gramaglia, bruno. || Cappuccio appiccato a’ saltambanchi per difesa della pioggia o del freddo: capperone.

Ciuccata. s. f. Tutti i pulcini che in una volta cova una chioccia: chiocciata. || Quella quantità