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DEN — 300 — DEP


Dentatu. add. Che ha denti, o parti a foggia di denti: dentato. || Detto di strumenti che abbiano intaccature come seghe, lime ecc.: dentato.

Denti. s. m. Parte nota della bocca: dente. E più specialmente: denti incisivi. || – di primu nasciri o di nascita, uno dei primi denti che s’incominciano a mettere quando si nasce: dente lattajuolo. || – di furchetta o di pettini e sim.: rebbio. || Parte di molti strumenti che rilevan a similitudine: dente. || prov. diri ’na cosa ’ntra labbra e denti, o parrari cu la lingua ’ntra li denti, dirla a bassa voce od oscuramente: dir checchessia fra’ denti. || – di liuni. V. tarassacu. || ’nsirragghiari li denti, stringerli fortemente per ira o dolore: stringere i denti. || – di cani, sorta d’erba: dente canino. || mettiri li denti: dentare, mettere i denti. || Quell’ornamento a guisa di denti, che va sotto la cornice: dentello. || mustraricci li denti, modo prov. di chi nel mangiar alcun cibo il lascia nauseato. E vale anche far viso brusco: mostrar il viso, mostrar i denti, aver a stomaco. || ligari li denti V. ligari. || sligari li denti V. sligari. || munnarisinni li denti, rimanerne privo: toccargli la raschiatura, rimaner a denti asciutti o secchi. || ammularisi li denti, provar la brama: aguzzar i denti, ed anche mangiar bene: ugnere il grifo o il dente, far ballare i denti ecc. || essiri cu la morti a li denti, essere lì lì per morire: esser colla morte in bocca, aver la morte sulla bara. || tirari cu li denti, provar gran difficoltà: patire. Avere scarsità: stentare. || daricci cu tri denti, lo stesso che daricci cu la facci V. facci. || T. legn. denti di l’incastru: dente del calettare. || iddi arristaru felici e cuntenti, e nuavutri ccà nni munnamu li denti V. trinchi. || prov. cui si preggia di capiddi e di denti si preggia di nenti, poichè gli uni e gli altri cascano, o si fanno finti. || – di lu carrettu, piccolo risalto a squadra sullo strumento di falegname detto il cane: dente (Car. Voc. Met.). || fari ’na stritta di denti, fig. fare un grandissimo sforzo; ed anche ingozzarsela: mandarla giù. || T. magn. Dentatura della stanghetta in cui s’incastrano gl’ingegni della chiave per mandarla innanzi o indietro: gambetto (Zan. Voc. Met.). || cutulari li denti, farli cascare: cacciarli in gola. || chiddu chi fa pri li me’ denti, nun fa pri li me’ parenti, o megghiu pri li me’ denti chi pri li me’ parenti: più vicino è il dente che nessun parente. || armatu sinu a li denti, tutto armato sino ai denti. || scrusciri li denti, dal freddo: batter i denti. E anche mangiare: sbatter il dente. || mina li denti cunformi ti senti, o comu ti senti mina li denti, ogni cosa secondo proporzione: bisogna aprir la bocca secondo i bocconi. || scippari tacci cu li denti, fig. durar grandissima fatica e senza pro in una cosa.

Dèntici. s. m. T. zool. Pesce che ha la testa compressa, in pendìo e senza scaglie infino alla nuca, le mascelle eguali ed armate da denti acuti con quattro canini: dentice. Sparus dentex L.

Dentiformi. add. Che ha forma di dente: dentiforme.

Dentifriciu. add. e s. Polvere da fregar i denti: dentifricio.

Dentizioni. s. f. Il metter i denti, lo spuntar de’ denti: dentizione.

Denudari. v. a. Far nudo: denudare. P. pass. denudatu: denudato.

Denùnzia. s. f. Il denunziare, e la cosa denunziata: denunzia. || Accusa: denunzia.

Denunziari. v. a. Lo annunziar all’autorità cosa o persona, o notificare legalmente qualcosa ad altri: denunziare. P. pres. denunzianti: denunziante. P. pass. denunziatu: denunziato.

Denunziaturi. verb. m. Chi, o che denunzia: denunziatore –trice.

Denunziazionl. V. denùnzia.

Depauperari. V. impuviriri.

Depennari. v. a. Cancellare, abolire: depennare, dipennare.

Depènniri. V. dipènniri.

Depèrdiri. V. peggiorari.

Deperimentu. s. m. Peggioramento, scadimento (Fr. dèpèrissement).

Deperiri. v. intr. Deteriorare, peggiorare. (Fr. dèpèrir).

Deploràbbili. add. Degno d’esser deplorato: deplorabile. || Detto di sanità disperata da’ medici: deplorabile. Sup. deplorabbilissimu: deplorabilissimo.

Deplorabbilmenti. avv. In modo deplorabile: deplorabilmente.

Deplorari. v. intr. Compiangere, dolersi, lamentarsi di checchessia piangendo: deplorare. P. pass. deploratu: deplorato.

Deplorazioni. s. f. Il deplorare: deplorazione.

Deponenti. add. Che depone: deponente. || Aggiunto de’ verbi latini attivi o neutri che hanno la terminazione de’ passivi.

Depòniri. v. a. Por giù: deporre. || Privar uno di dignità: deporre. || Far deposizioni in giudizio: deporre. || Lasciare, rinunziare: deporre. || Detto del Sacramento V. livari. || intr. Di fluidi che da sè depuransi deponendo: far posatura.

Deportari. V. relegari.

Deportazioni. s. f. T. leg. Esilio perpetuo in luogo lontano: deportazione.

Depositari. v. a. Consegnar altrui una cosa in deposito: depositare. || met. Vomitare: rècere. P. pass. depositatu: depositato.

Depositàriu. s. m. Colui appresso il quale si deposita: depositario. || fig. Intimo, intrinseco, a parte de’ segreti: confidente.

Depòsitu. s. m. La cosa affidata altrui perch’ei la custodisca e al tempo la restituisca e ne dia conto: deposito. || L’atto del deposito e i patti stabiliti: deposito. || Sepolcro particolare: deposito.

Deposizioni. s. f. Il deporre: deposizione. || Testimonianza deposta in giudizio: deposizione. || Privazione d’uffizio: deposizione. || Materie che depongon al fondo alcuni liquidi: deposizione, posatura. || Afflusso o ammasso di umori in una parte del nostro corpo: deposizione. || Pittura che rappresenta l’atto del deporre Cristo dalla croce: deposizione, deposto di croce.

Depostu. add. Da depòniri: deposto. || s. Deposizione de’ testimoni: deposto.

Depravamentu. s. m. L’atto del depravare: depravamento.