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FAS — 368 — FAS


rire un baccellone incapace di indovinar checchessia.

Fasceddu. s. m. Cassetta parallelogramma, fatta di ferule, entro cui le pecchie fan la cera e il miele: àrnia, coviglio.

Fascetta. s. f. dim. di fascia: fascetta. || T. calz. Le strisce di sovattolo o allro con cui soppannano in giro l’orlo interiore de’ quartieri: lunette (Car. Voc. Met.). || Presso gli archibusieri, quelle lastrucce d’ottone o altro metallo che tengono congiunta la canna alla cassa: fascette. || Le due laminette di metallo che fasciano la guaina della sciabola all’imboccatura.

Fascettu. s. m. dim. di fascio: fascetto. || Per sim. dicesi dai notomisti, naturalisti ecc. di cose congeneri che vi han somiglianza: fascetto.

Fàscia. s. f. Striscia di checchessia che s’avvolge per legare o stringere: fascia. || Tutte le cose che cuoprono o difendon le altre: fascia. || T. arch. Membro di superficie piana: fascia. || Giri o cerchi del cielo: fasce. || I panni in cui son involti i bambini: fasce. Onde essiri ’n fasci, essere nella infanzia: esser in fasce. || Ornamento di una striscia di legname ne’ lavori come porte, finestre ecc.: fascia. || T. dei gettatori di campane. Quell’ornato che rigira l’esterno della campana: fascia. || Quell’occhio che forma il corpo del tamburro: fascia del tamburro. || fascia di li parocchi, parti laterali della briglia che dal sovraccapo attaccano alla museruola: sguancia. || Nastro largo che si porta a traverso il dosso in segno di titoli, dignità ecc.: fascia.

Fasciacuda. s. f. T. valig. Striscia di sovatto o di pelle con cui si fascia e tiensi ripiegata la coda del cavallo: fasciacoda.

Fasciami. s. m. T. mar. Tutte le assi che vestono e ricuoprono l’esterno d’una nave: fasciame.

Fascianni. V. fasciaturi. Quasi si dicesse fasciande da fasciare.

Fascïatu. s. m. Ornamento piano intorno agli edifizî, e intorno a lavori da legnajuolo.

Fasciatu. V. in infasciari. || fascïatu, colla dieresi sull’i. Detto di drappo a diverse righe di colore o tessitura: panno vergato. || fasciatu si dice di persona insignita della fascia d’un ordine o d’una dignità.

Fasciatura. V. infasciatura e seguenti.

Fasciazza. pegg. di fascia.

Fasciazzu. pegg. di fasciu.

Fascicedda. V. fascitedda.

Fasciculeddu, Fasciculettu, Fasciculicchiu. dim. di fasciculu: fascicoluccio. (Tomm. D).

Fascìculu. dim. di fasciu: fascìcolo. || Ciascuna dalle parti d’un’opera pubblicata a intervalli: fascìcolo.

Fasciculuni. accr. di fasciculu.

Fasciddaru. V. aparu. || Chi fa le fiscelle.

Fasciddata. s. f. Quanto cape una fiscella.

Fasciddazza. pegg. di fascedda.

Fascidduna. accr. di fascedda.

Fascidduzza. dim. di fascedda: fiscelletta (An. Cat.).

Fascidduzzu. dim. di alveo; arnia piccola: alvèolo.

Fascina. s. f. Fascetto di legne minute o di sermenti: fascina. || T. mil. Fascette di legne legate con ritorte, per innalzar ripari: fascine.

Fascinari. v. a. Procacciar fascine: fascinare. || Per affascinari V.

Fascinata. s. f. Quantità di fascine per empier fossi, far ripari: fascinata.

Fascinazioni. s. f. Mal de’ bambini che proviene dal veder oggetti spaventevoli: fascinazione, mal d’occhio. || Malìa: fascinazione.

Fascinedda. dim. di fascina: fascinello, fascinola.

Fascinu. V. fascinazioni.

Fascitedda. dim. di fascia: fascetta, fasciuola, fasciolina. || Pezzuola che si dà ai principianti di cucito: imparaticcio, cigna (Car. Voc. Met.).

Fasciteddu. dim. di fasciu: fascetto, fasciuolo, fasciatello, fascettino.

Fascittedda, Fascittina. dim. di fascetta: fascettina. || fascittedda di lu parasuli: ghiera. (An. Cat.).

Fàsciu. s. m. Qualunque cosa legata insieme e trasportabile: fàscio. || pigghiari unu a fasciu di cavulu, prender uno per la vita sotto il braccio come un fascio di checchessia: pigliarlo a mezza vita. || ’ntr’on fasciu, in un gruppo: in un fascio. || mettiri ’nfasciu una vutti, scomporla levando i cerchi e accogliendo in fascio le doghe: metter in fascio una botte. || fari un fasciu d’una cosa, malmenarla, mandarla in rovina: mandar in fascio. || mettiri tutti ’nt’on fasciu, non far distinzione fra persona e persona, o cosa e cosa: far d’ogni erba fascio. || T. stor. Quei fasci di verghe de’ littori Romani: fasci. || fasciu d’armi. T. mil. Modo di metter i fucili, che fanno i soldati incrocicchiando le baionette e appoggiandovi poi su i fucili: fascio d’armi. || trasiri ’ntra lu fasciu, intromettersi in una faccenda: entrar nel mazzo. || fari fasciu, arruffarsi.

Fasciucarìa. s. f. Bagattella, cosa di verun pregio: cianciafrùscola. chiappolerìa.

Fasciunazzu. pegg. di fasciuni: fastellonaccio.

Fasciuneddu. dim. di fasciuni: Fastellino.

Fasciuni. accr. di fascio, grande da non potersi portare: fascione, fastellone. || Per ’nfasciagghia V.

Fasesu. add. Bizzarro, d’apparenza lindo: spocchioso. Nell’alta Italia faseusa è una ragazza belloccia, agevole. Forse dal fr. faseuse. || a la fasesa, modo avv. bizzarramente.

Fasi. s. f. Variazioni d’aspetto della luna e anco de’ pianeti: fase. || Vicende, mutazioni.

Fasioni. s. f. Piccola quantità, tantino: un miccino. || Garbo. Dall’ingl., fashion: belle maniere.

Fasola. s. f. T. bot. Pianta nota: fagiuolo, fagiolo. || fasoli frischi munnati: fagiuoli bazzotti. || fasoli turchi, piccoli, giallognoli con macchia nera: fagiuoli dall’occhio. || – palini, tutti rossi coll’occhio bianco. || – tènniri: fagiuoli in erba o verdi. || – marmurina, fagiuolo macchiato: fagiuolo grigiolato. || – sarvaggia, Anagyris foetida. || Ballo popolare; così detto perchè v’abbondano le note fa, sol, la.

Fasolu. V. causolu. || Della piccolezza di un fagiuolo, e generalmente per piccolo p. e. facci fasola: faccia piccina. || Per falso, bugiardo.

Fasti. s. m. pl. Memorie di atti più che altro onorevoli: fasti.