Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/404

Da Wikisource.
FIL — 386 — FIN


osso fatti a modo di unghia, che nutriscono le unghia al cavallo: tuello. || T. mar. L’occhio delle bandelle saldamente conficcate nel corpo del bastimento, che ricevono gli aghi degli agugliotti, e così il timone trovasi collocato e girevole: femminelle (Car. Vor. Met.).

Fimminicchia. dim. Femminina, donnina.

Fimminili. add. Di femmina: femminile. || Aggiunto a nomi di quel genere: femminile.

Fimmininu. add. Di genere di femmina: femminino. || Detto di chiave femmina: chiave femminina.

Fimminiscamenti. avv. Femminilmente: femminescamente.

Fimminiscu. add. Da femmina: femminesco.

Fimminitu. V. fimminarìa: donneto.

Fimminuna. accr. di fimmina: femminona. || Savia, brava donna.

Fimminunazza. pegg. di fimminuna.

Fimminuzza. vilif. di fimmina: femminuccia, femminuzza.

Fimu. s. m. Sterco, letame: fimo.

Fina. prep. Di tempo, di luogo e si unisce come: finattantu, finacquannu, finchì, finora o finadora ecc: fino a tanto, fin da quando, finchè, fin d’ora, ecc.

Finàita. V. lìmmitu. || essiri a finaita, contiguo, confine: confinare.

Finaitari. V. allimitari.

Finali. s. m. Qualunque cosa con che si finisce, si chiude checchessia: finale. || T. mus. Pezzo che chiude un atto: finale. || T. stamp. Fregi e rabeschi onde si adorna nei libri il fine dei capitoli: finale.

Finali. add. Definitivo, ultimo: finale.

Finalizzari. v. a. Portar a fine, a termine: finire, terminare. P. pass. finalizzatu: finito (in italiano finalizzare è barbarismo. Ugolini).

Finalmenti. avv. In fine, alla fine: finalmente.

Finaloru. s. m. Chi porta il fieno a vendere.

Finamenti. avv. In modo fine o fino: finamente.

Finanza. s. f. Il danaro e rendite dello Stato: finanze (benchè francesismo, è d’uso).

Finanzieri. s. m. Amministrator di finanze: finanziere.

Finata. s. f. Campo da cui sia segata erba secca per pastura.

Finchì. V. in fina: finchè.

Fincimentn. s. m. Il fingere: fingimento.

Finciri. v. a. Inventare, ritrovare di fantasia: fingere. || Simulare, far vista: fingere. || Rappresentare in iscena: fingere. || Formare, modellare, met. tratta dagli artisti: fingere. || intr. Immaginare: fingere. || rifl. pass. Finger d’essere un altro: fingersi. || lu finciri è virtù, in certi casi bisognasi fingere, ma che sia virtù è troppo! || fincirisi oricchi di mircanti, far credere di non udire: farsi sordo. || Prov. cu’ nun sapi finciri nun sapi rignari, bisogna spesso saper fingere: chi non sa fingere non sa regnare. P. pass. finciutu: finto.

Fincituri –trici –tura. verb. Chi o che finge: fingitore –trice.

Finestra. s. f. Apertura nel muro per dar lume: finestra. || E le imposte di essa: finestra. || finestra supra lu tettu, apertura sul tetto per dar lume: abbaino, finestra sopra tetto. || trasiri pri la finestra, fig. arrivar non per le rette vie, ma per altre: passar per la finestra e non per l’uscio. || stari a la finestra, fig. vedersi la fine d’un affare senza prendervi parte, o senza pericolo. || o ti manci sta minestra o ti jetti di sta finestra, dicesi di chi è messo fra due partiti durissimi: o mangiar questa minestra o saltar questa finestra. || chiùdiri la finestra ad unu, lo fan le donne per istizzire l’amante o chi vuol amoreggiarle: far una finestrata. || corpu di finestra, corpu di balestra, l’aria che entra dalle finestre è micidiale: aria di finestra, colpo di balestra.

Fingiri. V. finciri.

Fini. s. m. e f. Ciò che ha innanzi e non ha dopo: fine. || dari fini, finire: dar fine, por fine. || Confine, limite: fine. || Morte: fine. || Parte estrema di checchessia: fine. || Compimento, esito, riuscita: fine. || Causa, cagione, finale intenzione dell’operante: fine. || ultimu fini, secondo i teologi, Dio, la eterna beatitudine: fine ultimo. || essiri ’n fini o ’n fini di morti, vicino a morire: stare in fine. || essiri ’nfini o versu lu fini, essere in sul finire: toccar una, due ecc. parole della fine. || viniri a fini, riuscire: venirne a capo. || fari bonu o malu fini, compiere la sua carriera laudabilmente o no, far buona riuscita o cattiva. || a la fini, o a lu fini, o ’n fini, finalmente, in somma, in conclusione: alla fine, al fine, in fine. || non aviri mai fini, nel parlare o che, esser lungo, noioso. || a la fini a la fini, in somma: alla perfine, alla fin delle fini. || a fini, a effetto: a fine di... || senza fini, infinito: senza fine. || E avv. infinitamente: senza fine. || Prov. ogni cosa veni a fini: ogni dì vien sera. || a lu fini si canta la gloria, all’ultimo si vede la perdita o il guadagno: alla fin del salmo si canta il gloria. || lauda lu fini, massima gesuitica: il fine giustifica i mezzi. || lu fini curuna l’opera, è il finis coronat opus de’ Latini: il fine dimostra la cosa.

Finiari. V. nitriri (Pasq.).

Finiceddu. add. dim. di fino: finetto (ma si usa di una specie di lana).

Finici. s. f. Uccello favoloso, o specie di farfalla: fenice. || Persona o cosa rara: fenice. || Moneta d’oro siciliana.

Finili. s. m. Luogo dove si ripone il fieno: fenile, fienile.

Finimentu. s. m. Il finire e il fine stesso: finimento. || Compimento, fornimento, ornamento: finimento. || Perfezionamento di alcun lavorìo: finimento. || Tutto ciò che si mette in opera ad abbellir e corredar checchessia: finimento. || Per guarnimentu V. || Quelle parti che terminano ed adornano le opere d’arti: finimento. || Orecchini, braccioletti e spillone d’una fattura, per adorno della donna: finimento. || – di jocu di focu, lo sparo di molti fuochi che è in ultimo: gazzarra.

Finiri. v. a. Dare, porre fine: finire. || Morire, intr. ass.: finire. || Per finiari V. || a. Uccidere: finire. || Finir di pagare, far quittanza: finire. || – la festa, dar fine a checchessia: finir la festa. E in senso intr. esser tutto finito: finir la festa. || finirila, farla finita, desistere: finirla, smettere. Onde: finiscila, finèmula, imperativamente: finiscila, finiamola, smetti, smettiamo.