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FIN — 388 — FIR


che non ne può più: finito. || Per finitu V. || Disperato dai medici, presso a morire: finito. || mortu finutu, stracco, preso da gran paura o gran vergogna. || farila finuta, finirla, smettere di fare o dire: farla finita.

Finzioni. s. f. Il fingere: finzione.

Fioccagghiu, Fioccagliu. s. m. E per lo più in pl. V. aricchina.

Fioccari. v. intr. Il cascar della neve in abbondanza a falde: fioccare. || Per sim. di altre cose che vengon in quantità: fioccare.

Fioccatu. add. Da fioccare, e si dice di cosa che sia come sparsa e coperta di fioccbi di neve: fioccato.

Fiocchettatu. add. Trapuntato con fiocchetti, che forman il punto, e per sim., picchiettato, indanajato, biliottato: fiocchettato.

Fiocchettu. dim. di fiocco: fiocchetto.

Fioccu. s. m. Piccola particella di lana: fiocco. || – di la pruvigghia, nappettina di piume di cigno che si intride di fior di riso o di cipro per passarla al viso o che: piumino. || Per scocca: fiocco. V. || cu li fiocchi, si dice di cosa eccellente nel suo genere: co’ fiocchi. || T. mar. Vele triangolari senza antenna e senza pennone, vele di straglio: fiocco. || – di lu vintagghiu, fiocco di nastro al ventaglio: cicisbèo.

Fioratu. add. Di drappo tessuto a fiori: fiorato.

Fiorettu. V. ciurettu. || Spada con cui s’insegna a schermire: fioretto.

Fiorinu. s. m. Antica moneta: fiorino.

Fiottari. v. intr. Mormorare forte, bofonchiare: fiottare.

Firaci. V. feraci.

Firanti. s. m. Mercante da fiere: fierajuolo. || Uomo astutissimo, scaltrito: dirittone, da bosco e da riviera. E preso anco in mala parte: uomo da tutta botta.

Firari. V. fidari.

Firaru. V. firanti al 1º §.

Firbia. V. furchettu. (Pitrè).

Firbittina. s. f. Funicella di felpa, di seta col pelo, usata anticamente: felpettina.

Firbuni. s. m. Tessuto di lana molto ordinario, e fitto per modo, che non ritiene le pieghe, oggidì non più in uso con tal nome.

Fireti, Firettu. V. furettu. || V. anco filettu all’ultimo §.

Firiali. V. feriali.

Firianti. V. firanti.

Firiati. V. feriati.

Firìbbili. add. Atto a esser ferito: feribile.

Firicedda. dim. di fiera: fieruola. || vilif. di fiera: fierucola.

Firili. V. fidili.

Firiotu. V. firanti.

Firiri. v. a. Percuotere con ferro fino a effusione di sangue: ferire. || Per semplicemente percuotere: ferire. || jiri a firiri, andar a battere, a riuscire, pigliar la dirittura: andar a ferire. || – lu cori ad unu, addolorarlo, od offenderlo in ciò che più gl’importa: ferire nel cuore. || – giustu, fig., dar nel segno, apporsi: ferire nel punto. || – l’oricchi, gridare e fig.: ferire l’udito. || rifl. a. Ferirsi. P. pass. firitu e firutu: ferito.

Firita. s. f. Percossa, taglio con ferro o altro: ferita. || Nel senso morale è offesa all’onore, alla fama, ecc: ferita.

Firitazza. pegg. e accr. di ferita: feritaccia.

Firitedda. dim. di ferita: lieve ferita, scalfittura, leccatura.

Firitina. s. f. Il ferire: ferimento, feritura.

Firituna. s. f. accr. di ferita.

Firituri – trici. verb. Chi o che ferisce: feritore –t rice.

Firizìa. V. fidi (Pitrè).

Firizioni. s. f. Il ferire: ferimento.

Firizza. V. fierizza.

Firiazzola. V. firrazzolu.

Firlizzu. V. firrizzu.

Firma. s. f. Sottoscrizione autentica: firma.

Firmagghiu. V. fermagliu.

Firmamenti. V. fermamenti.

Firmamentu. s. m. Il cielo stellato, l’ottava sfera: firmamento. || Stabilimento, fermanza: fermamento.

Firmareddi. s. f. pl. Frequenti e brevi passate, fermate.

Firmari. v. a. Apporre la firma: firmare. || Per fermari. V. Anco vi è una A. V. ital. firmare per fermare. P. pass. firmatu: firmato.

Firmata. V. fermata. || Il firmare.

Firmatedda. V. fermata.

Firmatura. s. f. Strumento che tiene serrati gli usci, le casse, ecc: serratura.

Firmaturazza. pegg. Serraturaccia.

Firmaturedda. dim. Serraturina.

Firmaturuna. accr. di serratura.

Firmintari. V. fermentari.

Firmizza. V. fermizza.

Firmu. V. fermu. || locazioni o gabbella di firmu, per un corso di tempo certo: di fermo.

Firnàculi. V. frìnnuli.

Firneticari. (Mal.) v. intr. Delirare: farneticare freneticare.

Firnica, Firnicchia (Caruso) V. finnicca.

Firnicìa. s. f. Cura, pensiero, affanno per checchessia: sollecitudine. || stari in o cu firnicia: star in sollecitudine. È metatesi di frinicia già usato per frenesia nel senso di pensiero fantastico.

Firnicïedda. dim. Lieve sollecitudine.

Firnicïuna. accr. Grande sollecitudine, passione.

Firnicïusu. add. Persona che ha gran sollecitudine, che sta in pensiero; e detto di cosa che reca affanno, pensiero.

Firocia. V. ferocia (Minutilla).

Firotu. V. firanti al 1 §.

Firramentu. s. m. Strumento o arnese di ferro: ferramento. || In pl. moltitudine di ferri da lavoro o da metter in opera: ferramenta.

Firrari. v. a. Munir di ferro, e specialmente le bestie: ferrare.

Firrarìa. s. f. Fabbrica dove si lavorano ferri grossi da fabbro: ferraría. || E la contrada ove abitan i ferrai.

Firraru. s. m. Artefice che lavora il ferro: ferrajo. || Chi ferra i cavalli: maniscalco. || Prov. a firraru nun tuccari, a spiziali nun tastari, essendo dal ferraio e toccando può bruciarsi o farsi male, e assaggiando cosa dallo speziale si può avvelenarsi: al fabbro non toccare, al maniscalco non accostare, allo speziale non assaggiare.

Firrata. s. f. Colpo dato colla ferula o sferza: sferzata. || Grata di ferro: ferrata.