Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/419

Da Wikisource.
FRA — 401 — FRA


affinchè ciò che ha da rimaner bianco non venga macchiato: fraschetta.

Fraschiari. v. intr. Il raccorre la frasca che fanno i contadini: far la frasca. || Il romoreggiare delle frasche commosse: frascheggiare. || Burlare: frascheggiare. || Usar il coito.

Fraschïatina. s. f. Rumore che fa il vento o altra cosa tra le frasche: frascheggío.

Fraschicedda. dim. di frasca: fraschetta.

Fraschittarìa. s. f. Cosa da uomo leggiero, vano: frascherìa. || Gherminella.

Fraschittedda. s. f. Dicesi a ragazzetto vispo: frùgolo.

Fraschittòla. s. f. Donna leggiera, vana: fraschettuola, frascarella (Rigutini).

Fraschittunazzu. pegg. di fraschittuni.

Fraschittuni. accr. di fraschetta, uomo inesperto, arrogante, vano: ragazzuolo, rogantello. || Detto di donna, anco: civettuola.

Fràscia. s. f. T. legn. Pezzo di legname che fa parte di costruzione: toppo, ceppo. || Per architrave.

Fràscili. V. rosula. Nel Catanese.

Frascinata. V. frascinitu.

Frascinedda. V. dittamu biancu. || V. frassinedda.

Frascinitu. s. m. Luogo dove sian piantati molti frassini: frassineto.

Frascinu. s. m. T. bot. Albero alto, diritto: fràssino. Fraxinus ornus europaea L. || – di manna, altro albero alto, di grosso tronco, di rami poco estesi; le foglie con foglioline ovate appuntate lisce che derivano da gemme nere: frassino. Fraxinus excelsior L. || T. dei mugnai. Le macine di sotto, su cui gira il coperchio della macina: fondo della macina. || V. cucùddia.

Frasconi. V. fratta.

Frascuddi, Frascugghi. s. f. pl. Pezzuoli sottili di ramuscelli, stipa, frasca: fuscelli, brùscoli.

Frasculiari. v. a. Tramenare, sconvolgere confondendo checchessia, agitare: mestare. || Per scanari V. || V. ’mbrugghiari.

Frascusu. add. Leggiero, pieno di frasca: frascheggioso (L. B. Alberti).

Frasi. s. f. Modo di dire, unione di più parole che formino un senso: frase. || Per trasl. si dice anco d’una espressione di musica: frase.

Frasiari. v. a. Usar frasi nello scrivere o nel parlare: fraseggiare.

Frasiatu. add. Detto di discorso o scritto condito di frasi: fraseggiato.

Frasiggiamentu. s. m. L’uso delle frasi: fraseggiamento.

Frasiggiari. V. frasiari.

Frasiggiaturi. verb. m. Chi o che fraseggia: fraseggiatore.

Frasìggiu. V. frasiggiamentu.

Frasologgìa s. f. Raccolta di frasi, o frasario: fraseologia (Mort.).

Frassinedda, Frassinella. s. f. T. bot. Pianta di steli diritti, pelosi, coperti di glandule viscose, midollose; chiamasi anco dittamo bianco: frassinella. Dictamnus albus L.

Fàssinu V. fràscinu, albero.

Frastonu. s. m. Confusione di diversi strepiti e rumori quasi fuor di tuono: frastuono.

Frastornu. V. frica.

Frasturnari. v. a. Dissuadere, impedire: frastornare. P. pass. frasturnatu: frastornato.

Fratacchiunazzu. pegg. di fratacchione: fratacchionaccio.

Fratacchiuneddu. dim. Frate anzi piccolo che no, ma vispo: fratacchiotto.

Fratacchiuni. s. m. Frate paffuto, carnacciuto; e si dice per disprczzo o per beffa: fratacchione, torzone.

Fratantimenti, Fratantu. avv. In questo o in quel mezzo tempo: frattanto.

Fratastru. s. m. Così chiamansi i figli dello stesso padre avuti da due mogli e viceversa: fratelli di padre e non di madre, e nel secondo caso: fratelli uterini o fratelli di madre. || Fratellastro.

Fratata. V. munacata.

Fratazzu. pegg. di fratello: fratellaccio.

Frateddu. V. cucinu. Così in alcuni luoghi.

Fratellu. s. m. Fratello. V. frati. || Uomo di chiostro, e specialmente i laici conversi che non han messa: converso, torzone. || Confratello di una stessa compagnia: confrate, fratello. || scriviricci fratellu carissimu a checchessia, e vale far conto d’averlo perduto: tirargli un zero, fargli dir le messe di S. Gregorio.

Fratempu. avv. In questo o in quel mezzo tempo: frattanto.

Fraterna. s. f. Esortazione, incitamento amichevole. Onde fari ad unu ’na fraterna, cercare di persuaderlo, indurlo colle buone.

Fraternamenti. avv. Da fratello: fraternamente.

Fraternità. s. f. Fratellanza, compagnia fraternale: fraternità, fraternitade, fraternitate. || Concordia ed unione tra fratelli: fraternità.

Fratèrnita s. f. Adunanza spirituale altrimenti detta compagnia: fratèrnita.

Fraternizzari. v. intr. Tirar ad affratellarsi, affratellarsi: fraternizzare (Ugolini vorrebbe si dicesse: affratellarsi).

Fraternu. add. Da fratello, di fratello: fraterno.

Frati. s. m. Nome dei nati dello stesso padre e la stessa madre: fratello, germano. || – uterinu. V. fratastru. || – di latti, gli allevati col latte della stessa nudrice: fratel di latte. || – naturali, i nati secondo natura, non legittimati: fratel naturale. || Compagno, amico intrinseco: fratello. || di frati e frati, da fratello: veracemente, amorevolmente. ||Nel senso di monaco: frate. Onde il prov. frati, ciumi e parrini sunnu li mali vicini, il toscano differisce: nè mulo, nè mulino, nè fiume, nè forno, nè signore per vicino. || Evvi un modo di vocativo che si fa con questa voce p. e. senti ô (a lu) frati, che i Toscani direbbero: senti il mi’ fratello.

Fratìa. V. confraternita.

Fraticeddu. dim. di fratello: fratellino. || dim. di frate, ma sa dell’umile: fraticello.

Fraticida. s. m. e f. Ucciditore del fratello: fratricida.

Fraticìdiu. s. m. Uccisione di fratello: fratricidio.

Fratiddanza, Fratillanza. s. f. Domestichezza fratellevole: fratellanza. || Adunanza spirituale, fraternità: fratellanza.

Fratillazzu. pegg. di frati: frataccio, torzone.

Fratilluni. accr. di frati: fratone. || E vale anche: frate da molto.