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FRI | — 407 — | FRU |
Fritturazza. pegg. di frittura.
Fritturedda. dim. Fritturina.
Frìulu. V. frivulu.
Frivareddu. dim. e vezz. di febbrajo: febbrajuzzo (come dal prov.: febbrajuzzo peggior di tutti).
Frivarotu. add. Nato di febbrajo o che matura allora: febbraino (in Toscana).
Frivaru. s. m. Secondo mese dell’anno: febbrajo. frivaru curtu e amaru, esprime la brevità e la cattiveria di questo mese: febbrajo corto peggior di tutti. Che noi diciamo anco: frivaru lu curtu, lu peju di tutti. || si frivaru nun frivìa, marzu nun erburìa, dipende da febbrajo l’andar bene: se febbrajo non febbreggia, marzo non campeggia. || curtuliddu è frivaru, menzu duci e menzu amaru, come i due primi proverbi. || frivaru l’aceddi a paru a paru, comincian ad accoppiarsi.
Frivazza. pegg. di frevi: febbraccia (credo d’uso), febbrettaccia.
Frivicciòla. dim. Febbretta.
Frivicciulazza. pegg. di frivicciòla: febbrettucciaccia.
Frivicciuledda. dim. Febbricciàttola, febbricina.
Frivicedda. dim. di frevi: febbricella.
Frivigghiuni. accr. di frevi, febbre acuta e di breve durata, specie di febbre efimera.
Frivugghiu. s. m. Accesso di febbre.
Frivugghiusu. add. Che ha febbre: febbricoso.
Frivularìa. s. f. Cosa frivola: baja, frascheria.
Frivulinu. (Damiano) add. dim. Frivoletto.
Frivulizza. s. f. Qualità di ciò che è frivolo: frivolezza.
Frìvulu. add. Di poco valore: frìvolo. Sup. frivulissimu: frivolissimo.
Frivuna, Frivuni. accr. di frevi; febbre forte: febbrone.
Frivuri. V. fervuri.
Frivuzza. dim. di frevi: febbricina, febbruzza.
Frizzamentu. s. m. Il frizzare: frizzamento (z dolce).
Frizzanteddu. add. dim. Un po’ frizzante: frizzantino.
Frizzanti. add. Si dice del vino quando par che punga: frizzante. || Aggiunto di concetto arguto, pungente: frizzante. || Si dice di chi è arguto: frizzante. || s. Il sapore frizzante che ha il vino: frizzante. || Come add. ha il Sup. frizzantissimu: frizzantissimo.
Frizzantimenti. avv. In modo frizzante: frizzantemente.
Frizzantissimamenti. avv. sup. Frizzantissimamente.
Frizzantuni. accr. Di molto frizzante.
Frizzeari. v. intr. Cagionare quel dolore in pelle come fa l’aceto, il sale sugli scalfitti: frizzare. || Il pungere che fa certo vino nel berlo: frizzare. || fig. Esser destro, ingegnoso e satirico: frizzare (sempre z dolce in ital.).
Frizziari. v. intr. Sentire quel ribrezzo che si desta all’aspetto o al pensiero di cosa che disgusti forte o che impaurisca: ribrezzare. || Per frizzari. V. || T. mus. Suono che dà la corda di musica quando è ossigenata.
Frizzicari. V. friccicari.
Frizziceddu. dim. di frizzu.
Frizzu. s. m. Il frizzare: frizzo. || Motto arguto e pungente: frizzo. || Bruciore: frizzore, frizzo (z dolce).
Frizzusu. V. sfrinzusu.
Fròcia. s. f. Vivanda di uova dibattute con cacio e altri ingredienti: frittata. || fig. Sbaglio, marrone: frittata. || guastirissi ’na frocia di centu ova, si dice a chi non sia buono a nulla. || finiri a frocia, riuscir male.
Fròciu. (Biundi) add. Detto ad uomo scimunito, baggeo: baccellone, moccicone.
Froda. V. frodi.
Frodamentu. s. m. Frode: frodamento.
Frodari. V. fraudari: frodare.
Frodaturi. verb. Chi o che froda: frodatore.
Frodi, Frodu. s. f. L’effetto del dolo, sottrazione dei diritti altrui: frode. || Oltre all’atto può essere l’intenzione e l’abito, frodolenza: frode. E fraude direbbesi della interiore reità dell’intenzione. || Il far passare cosa soggetta a dazio senza pagare è: frodo; ed è anche ogni sutterfugio per cui si voglia nasconder checchessia ad alcuno. || macchinari frodi: tesser frodi; capitar uno mentre fa frodo: coglier frodo. || Prov. cui trama frodi sè stissu rruina: l’inganno va a casa dell’ingannatore.
Frodulenti. add. Che frauda: fraudolente, fraudolento. Sup. frodulentissimu: fraudolentissimo.
Frodulentimenti. avv. Con frode: fraudolentemente.
Frodulentu. V. frodulenti.
Frodulenza. s. f. L’intenzione e l’abito alla frode: frodolenza, fraudolenza.
Frollari. v. a. Far divenir frollo: frollare. P. pass. frollatu: frollato.
Frollo. add. Di carne da mangiare che abbia ammollito il tiglio e divenuta tenera: frollo. || pasta frolla, fatta con farina, burro e zucchero, che serve per far croste ai pasticci o altr’uso: pasta frolla. || fig. Indebolito, spossato: frollo. || Per frullu. V.
Frollatura. s. f. Il frollare: frollatura.
Frollaturi. V. frullu.
Frontispìzziu. s. m. Membro d’architettura a forma d’arco, o con l’angolo dalla parte superiore, che si pone in fronte o sopra a porte, finestre o simili per difenderle da pioggia: frontispìzio, frontispìcio. || La faccia principale d’un edificio o d’un oggetto. || La prima faccia del libro dov’è il titolo: frontispicio.
Fròsciu. V. flòsciu. || Aggiunto di velo di seta detta frisettu simile al tullo V.
Frotta. s. f. Moltitudine di gente, quantità: frotta. || jiri ’n frotta, in molti, a torme: andar in frotta. || a frotta, posto avv., in gran quantità: in frotta.
Fròttula. s. f. Canzone di versi di più maniere e in baja, oggi si usa per trovato non vero, bugia: fròttola.
Frualoru, Fruareddu. V. frugareddu.
Frucchiuni. V. furchiuni.
Frucchiuneddu. dim. di frucchiuni.
Fruceri. s. m. Uomo buono a nulla, che fa papere: acciarpatore, ciabattone, brachierajo, affrucione.
Frucetta. dim. di frocia: frittatina. || Specie di dolciume o pasticciotto.
Frucïari. v. intr. e si fa pass. met. Mandar fuori escrementi liquidi o abbondantemente: scacazzare, squaccherare, squacquerare.