Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/439

Da Wikisource.
FUS — 421 — FUT


Fusiceddu, Fusiddu. dim. di fusu: fuserello, fusellino. || Detto di persona gracilina: smingherlino.

Fusioni. s. f. L’atto o l’effetto del fondere: fusione. || Liquefazione di ciò che si fonde: fusione.

Fusòriu. add. Appartenente a fusione: fusòrio.

Fussata. s. f. Fossa (A. V. ital.: fossata).

Fussataru. s. m. Carcerario di bestiame.

Fussatazza. pegg. di fussata: fossataccia.

Fussatazzu. pegg. di fussatu: fossataccio.

Fussateddu. dim. Fossatello.

Fussatu. s. m. Terreno cavato in lungo che serve a ricever le acque e vallar campi: fossato.

Fussatuna. accr. di fussata.

Fussatuni. accr. di fussatu: grande fossato.

Fussazza. pegg. di fossa: fossaccia.

Fussetta. dim. di fossa: fossetta, fosserella. || Piccola cavità nella superficie di checchessia: fosserella. || Que’ buchi che si formano nelle gote ad alcuni quando ridono: pozzetta. || – di natali. V. gaddetta. || – di la gula, buca sotto la laringe, dove comincia il petto: fontanella.

Fussicedda. dim. di fossa: fossicella, fossicina.

Fussiceddu, Fussiddu. dim. di fossu: fossetto, fossicello, fossettino.

Fussiteddu. V. fussiceddu. || Cavità che lascian le cicatrici o simili: caveròzzola.

Fussittedda. dim. di fussetta: fossettina. || Quella pozzetta delle gote: pozzettina, forellino.

Fussuna. accr. di fossa.

Fussuneddu. dim. di fussuni. || Piccola carbonaja.

Fussuni. accr. di fossu: fossone. || Quelle fosse; che fansi per seminar le favi. || fussuna di purteddi, tracce che lascia in viso il vajuolo: butteri. || – di l’occhi, l’orbita ove sono gli occhi: occhiaja. || – di lu nasu: fosse nasali.

Fusta. s. f. Navilio a remi di basso bordo per corseggiare: fusta.

Fustàinu, Fustàniu, Fustanu. s. m. Tela bambagina che da una parte appare spinata: fustagno. || Per gonnella.

Fustarìa. s. f. Luogo dove si mette al sole il lino.

Fustariari. v. a. Metter a disseccar il lino al sole.

Fusticeddu. dim. di fustu: fusticello.

Fustu. s. m. Il gambo delle piante, il tronco principale degli alberi: fusto. || Si dice della corporatura dell’uomo o di altro animale: fusto. || Delle ossature di selle, sedie ecc.: fusto. || – di la valanza. V. linguedda, || – di la statia, quello stilo di ferro in cui è infilato il romano, e dove sono segnati i pesi: fusto della stadera. || – di la chiavi, la canna della chiave: fusto della chiave. || La colonna senza il capitello e senza la base: fusto della colonna. || – di l’ancura, la parte retta di essa: fusto dell’ancora. || Qualunque sostegno, bastone o simile di appoggio o che: fusto. || T. stamp. Cilindro di legno che forma la parte interna del rullo: anima (Car. Voc. Met.).

Fusu. add. Da fondere: fuso.

Fusu. s. m. (pl. fusa.) Strumento per torcere il filo: fuso. || – di la carrozza, ferro alle estremità di cui infilansi le ruote: sala. || – di lu mulinu, quel pernio di legno che regge le macine del mulino: fuso della macina, fùsolo. || – di l’arganu, il pezzo principale dell’àrgano intorno al quale s’avvolge la fune: fuso o anima dell’àrgano. || Il fusto della colonna: fuso. || mittirisi cu la rocca e lu fusu, far le cose adagio, indugiar a posta: dondolare; raccontar le cose troppo alla minuta. || fusu o manicu di mola, quel ferro entro la ruota dell’arrotino, che termina a manovella: fuso della ruota. || drittu com’un fusu, di persona o cosa dirittissima: dritto come un fuso. || fari fusu, promettere senza venir a fatti: dar parole.

Fùtili. add. Frivolo, di poca considerazione: futile.

Futilità. s. f. Astratto di futile: futilità.

Futtarru. add. Lussurioso: salace.

Futteca, Futtera. Dicesi di chi per salto arricchisca, e, senza dubbio, con mezzi illeciti, disonesti o per lo meno dubbî.

Futtìbbili. add. Da potersi fottere: fotterèccio.

Fùttiri. v. a. Usar il coito: fòttere. || Angariare, opprimere. || Strapazzare, malmenare, scazzottare. || Detto di oggetti, vestiti, ecc. consumare, stazzonare: strusciare, sbertucciare. || Godersi una cosa: scuffionarsela. || Dissipare, sciupare. || Aggirare, avvolgere alcuno: ingarbugliare. || Rubare, portar via: far vento a una cosa. || Mangiare ingordamente e presto ciò che ti è messo innanzi: spolverare. || Fare danno, conciar male uno: affrittellarlo, rosolarlo. || va fatti futtiri, modo villano di mandar via alcuno: vatti a fa’ squartare.|| Giuntare altrui frecciandolo: truccare (Fanf.). || Rovinare. || Andar perdendo il tempo senza pro: gingillarsela. || aria di mi nni futtu, chi par che di nulla gli importi: aria di canzonella, maniera disprezzata. || futtirisinni, importargliene poco: infottersene, imbubbolarsene, infistiarsene. Fra i bassi parlanti questo è il prototipo di tutti i verbi.

Futtistèriu, Futtisteru, Futtitura. s. m. Còito, fottitura. || Dicesi così qualunque cosa che per dimenticanza o disprezzo o noncuranza non si nomini.

Futtituri –tura. verb. Che fotte: fottitore –trice.

Futtuta. s. f. Coito: fottuta. || Danno, batosta: stropicciata, met. || Rabbuffo. || Beffa, offesa: tiro.

Futtuteddu. dim. di futtutu.

Futtutu. add. Nell’uso osceno del parlare di certuni, che anzi dicono ffuttutu ’n culu, vale uomo che sa procedere, discernere, intendere: bagnato e cimato, sagace, astuto, e anco furbo, mozzino. Onde al dim. furbetto, maliziosetto. E al sup. futtutissimu. Per lo più però suolsi pronunziare con doppia f in principio.

Futura. s. f. Elezione anticipata ad un posto da doversi occupare, mancato un altro, che eserciti in atto.

Futurista. s. m. Quell’individuo già eletto per esercitar un ufficio tostochè cesserà un altro (Mort.).

Futuru. add. Che sarà: futuro. || tempu futuru, uno dei tempi della conjugazione, quel che esprime azione che sarà: tempo futuro. || ’n futuru, posto avv., per lo avvenire: in futuro. || Prov. si campari voi sicuru, antividi lu futuru, perchè: il male previsto è mezza sanità.