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GAG — 424 — GAL


gàbbia. ||Per ogni altra similitudine e per altri animali: gabbia. || met. Prigione: gabbia. || T. mar. Piattaforma che ha nel mezzo un’apertura quadra, ed è situata alla sommità degli alberi, su cui fa la vedetta il marinaro di guardia: gabbia, gaggia, coffa. || – di gaddini, dove si tengon i polli a ingrassare: stia. || – di surci, quella per pigliar i topi: tràppola. || Per gaggiata. V. || a gaggia, posto avv., di ciò che situasi in contatto con oggetti simili ma che lasci assai vuoto non necessario nello interno. E a gaggia di ventu, dicesi del far la misura empiendo la capacità con dei vuoti fra gli oggetti, per frodare: fognare la misura. || quannu l’aceddu è scappatu nun servi chiudiri la gaggia, non serve far dopo, ciò che doveasi far avanti.

Gaggìa. (Pasq.) s. f. Pecora che non ha tanta lana.

Gaggïari. v. intr. Il saltellar tranquillo che fa l’uccello per la gabbia.

Gaggiaru. s. m. Chi fa gabbie: gabbiajo.

Gaggiata. s. f. Tanta quantità di volatili che stia in una gabbia: gabbiata.

Gaggiazza. pegg. di gaggia: gabbiaccia.

Gaggiola. dim. di gaggia: gabbiola. || V. gargiola.

Gaggitedda. dim. di gaggia: gabbietta.

Gaggiuna. accr. di gaggia: gabbione.

Gaggiuneddu. dim. di gaggiuni: gabbioncello.

Gaggiuni. s. m. Sorta di gabbia usata dagli uccellatori per mettervi gli uccelli che pigliano: gabbione.

Gaggiuzza. dim. di gaggia: gabbiuzza.

Gagliardu. V. guagghiardu.

Gagliaredda. V. gagghiaredda.

Gaglioffu. s. e add. Uomo sol bono a far cose triste: gaglioffo.

Gagliuffarìa. s. f. Azione da gaglioffo: gagliofferìa.

Gagnuni. V. maccagnuni.

Gàla. s. f. Riparo di pruni, spini o altro che cingono e chiudon un podere: siepe (Fr. haie: siepe).

Gàimu. s. m. T. zool. Uccello d’acqua; cocalo (D. B.).

Gaìmu. add. Malizioso, versuto: versipelle. Forse dal tristo Caino.

Gàipa V. àipa.

Gàiru. V. agru.

Gaìtu. V. A. Giudice, a tempo degli Arabi (Ar. Kaid: giudice).

Gajamenti. avv. Allegrameme, in modo gajo: gaiamente.

Gajizza. s. f. Astratto di gajo: gajezza.

Gàju. add. Allegro, lieto: gajo. || Di color chiaro, vivace: gajo.

Gàjula. s. f. T. zool. Sorta di pesce: sparo. Sparus mormirus L.

Gàjulu. s. m. T. zool. Uccello ghiotto di ciriegie; viene di aprile e maggio: rigògolo, galbedro. Oriolus galbula L.

Gala. s. f. Ornamento di cui si fa mostra in occasione di festa: gala. || vistirisi ’n gala, con vesti nuove, o più belle del solito: mettersi o vestirsi in gala. || vistutu, carrozza, ecc. di gala, di cui si fa mostra in occasione festiva e solenne: vestito, carrozza, ecc. di gala. || – di curti, gran gala, festa che richiede la gala, ed è occasione di quella: gala a corte, gran gala.

Galantarìa. s. f. Bel modo, gentilezza nel tratto: galanterìa. || Atto di galante o simile: galanteria. || Mercanziuole di lusso o di lavoro gentile: galanteria. || Si dice di ogni cosa bella o buona nel suo genere, ed anco di cose da mangiare: galanteria, bellezza; corrispondente alla eleganza usata in aurei scrittori, la gentil cosa di... Noi l’usiam a ufo, e per ogni cosa; di edifizio, di spettacolo, anco di bellezza naturale ben si dice (Tomm. D.): una magnificenza. E di cosa bellissima o azione fatta con garbo si dice: è una bellezza. Di altro poi secondo le circostanze dicesi anco: è un piacere, è una delizia, ecc. || stari ’na galantaria, star benissimo, e si dice dell’esser proporzionato, adequato, ecc. || Intrigo amoroso: galanteria.

Galantariuna. accr. di galantaria nel senso del 3º e 4º §.

Galanti. add. Elegante ne’ modi, nel costume, nel vestire: galante. || Dato agli amori: galante. || Manieroso nel conversare, specialmente con donne: galante. || Fatto con grazia leggiadra: galante. || Piacevole, grazioso: galante. || s. Drudo: galante. || fari lu galanti, far il bello, l’attillato: far il galante. E usar liberalità: largheggiare. || avverb. vale galantemente: galante. Sup. galantissimu: galantissimo.

Galantimenti. avv. Con galanteria: galantemente.

Galantinu. Sarebbe il dim. di galante, ma è usato pel positivo stesso: galante, galantino.

Galantissimamenti. avv. sup. Galantissimamente.

Galantizza. V. galantarìa.

Galantomu. s. m. Uomo da bene, onorato: galantuomo. || Uomo di condizione civile: civile, signore (come oggi s’usa dire). || Detto ironic. vale: capestro, uomo degno di forca. || Nel primo senso ne facciamo anche il Sup. galantumissimu. || Prov. a lu galantomu ogni paìsi è patria, è rispettato ovunque: ogni paese al galantuomo è patria.

Galantumazzu. pegg. di galantomu, ma non sempre in cattivo senso.

Galantumicchiu. dim. di galantomu, nel secondo senso: civilino (Nerucci).

Galantumìsimu. s. m. Qualità di chi è galantuomo: galantomismo. || Ceto civile.

Galantumuni. accr. di galantomu: galantomone.

Galarìa. s. f. Comprende gli abbellimenti più eleganti o diversi dell’ordinario: le gale. || Per galantarìa.

Galatèu. s. m. Titolo del libro di monsignor Della Casa; oggi vale, buona creanza: galatèo. || ’nsignari lu galateu, sapiri di galateu, ecc., insegnar la buona creanza, o saperla, ecc.: insegnar o saper il galateo, ecc.

Galbanu. s. m. Liquore o gomma prodotta da una specie di ferula dell’Africa ch’è la ferula galbanifera; il suo colore è gialliccio, l’odore ingrato, il sapore amaro: galbano.

Galbiggiari. V. sfrazziari. Da albagia dice Pasq.

Galència. s. f. T. agr. Nome che si dà alle barbe di scopa, che si bruciano per farne carbone dai fabbri: ciocchetto. || Sorta di carbone che usano i fabbri: carbone di ciocchetto. || Erica peduncolaris L. ed Erica arborea. || fari galencia, far de’ guadagni illeciti e considere-