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il credere o accusar reo alcuno senza indizio veruno di certezza: giudizio temerario. || giudizziu universali, quel giudizio che, secondo la Chiesa, farà Dio al finimondo: giudizio universale. || chiamari unu ’n giudizziu, citarlo al tribunale: chiamar in giudizio. || Parere, opinione: giudizio. || Uso di ragione: giudizio. || senza giudizziu, si dice a persona vana, scapata: poco giudizio. || giudizziu! formula con cui si avverte altri di star in cervello: giudizio! || cci fu lu giudizziu! per dire vi fu uno scombuglio, un casa del diavolo. || lu ’ndumani di lu giudizziu, per dire: non mai. || Prov. lu giudizziu pocu vali, a cui nun canusci lu so mali, è chiaro. || lu giudizziu si pisca ’ntra li peni: ognuno impara a sue spese. || a cui Diu voli mali cci leva lu giudizziu: cui Dio vuol male gli toglie il senno. || cu’ fui lu giudizziu si cundanna, vuol dir che lo teme poichè è in dolo: chi fugge il giudizio si perde.

Giudizziusamenti. avv. Con giudicio, con gran senno: giudiciosamente, giudiziosamente.

Giudizziuseddu. dim. di giudizziusu: sennino.

Giudizziusu. add. Fatto con giudizio, che ha giudizio: giudicioso, giudizioso, sennato. || Ragionevole, prudente. Sup. giudizziusissimu: giudiziosissimo.

Giuellu. V. giujellu.

Giufà. s. m. Si dice a uomo soro e nello stesso tempo lepido e bizzarro: goffo. E forse deriva da qualche celebre scioccone detto Giovanni indi Giuvà, ecc.

Giufalè. s. m. Giuoco puerile in cui uno nasconde nel pugno una quantità di checchessia e l’altro deve indovinare o la quantità nascosta o in qual pugno. Vinci dice che proverrebbe da Fr. joues valet quasi dire: giuoca ragazzo.

Giufanti. V. giganti.

Giugaleddi. dim. di giugali.

Giugali. s. m. pl. Quantità o filza di gioje: gioje, vezzo. || – di chiesa, tutti gli arnesi e vasellami sacri.

Giugghiatu. V. aggiugghiatu.

Giugghiusu. add. Pien di loglio: loglioso.

Giuggiana. V. acqua giuggiana.

Giuggiastra. V. sarpa.

Giùggiula. V. ddisa.

Giuggiulena. s. f. T. bot. Erba dal cui seme, dello stesso nome, si estrae l’olio; il detto seme si mette anche nella superficie del pane: sìsamo, sésamo, giuggiolena. Sesamum orientale L.

Giuggiulinazzu. pegg. di giuggiulinu.

Giuggiulineddu. dim. di giuggiulinu.

Giuggiulinu s. m. Sorta di loglio buono a ingrassar i cavalli; forse: loglierella.

Giugnettu. V. lugliu (Fr. juillet: luglio). Prov. giugnettu li fauci ’mpettu, in luglio è spedita la messe.

Giugnu. s. m. quarto mese: giugno. || Prov. vegna giugnu e vegna di notti, e lavuri mai si facissi, in ogni modo in giugno sempre si matura il grano. || giugnu fauci ’mpugnu, s’in pugnu nun po’ stari, torna maju a frischïari: giugno la falce in pugno, se non è in pugno bene luglio sen viene.

Giugu. V. juvu.

Giuilleri. s. m. Quegli che lega le gioje: giojelliere.

Giuiri. v. intr. Star in gioja: gioire.

Giuittatu, Giuittu. s. m. Bitume nero che indurito come una pietra riceve un bel lustro, corallo nero: giojetto. || add. Nerissimo.

Giujeddu, Giujellu. s. m. Più gioje legate insieme, lavoro prezioso da giojelliere: giojello. || met. Ogni cosa perfetta e preziosa nel suo genere: giojello.

Giujicedda. dim. di gioja: giojetta.

Giujilleri. V. giuilleri.

Giujiri. V. giuiri.

Giujuseddu. dim. di giujusu: giojosetto.

Giujusu. add. Pien di gioja: giojoso.

Giujuzza. dim. e vezz. di gioja: giojetta, giojuzza.

Giuleppu. V. cileppu.

Giùlia. s. f. T. bot. Erba detta anco cento foglie, muschio, agerato: giulia. Achillea ageratum L.

Giuliana. s. f. Ristretto che si fa nelle scritture delle cose principali poste ad alfabeto: sunto, indice.

Giuliari. V. gilusiari.

Giùliu. s. m. Sorta di moneta: giùlio.

Giulìu. V. gilusìa.

Giuliusu. V. gilusu.

Giulivu. add. Lieto, giocoso: giulivo.

Giumentu. V. jumentu.

Giummara. s. f. Foglie di cefaglione. || Per la stessa pianta V. ciafagghiuni. Giummar è voce araba usata anco in ital. per significare la midolla della palma.

Giummaritu. s. m. Luogo piantato a palme, presa la parte pel tutto: palmeto.

Giummarru. V. giummu.

Giummazzu. pegg. e accr. di giummu: nappone.

Giummiari. v. intr. Di pianta coperta tutta di fronde e pannocchie in fiori: infrondire. || Il portar nappa al berretto.

Giummiceddu, Giummiteddu. dim. di giummu: nappetta, nappina.

Giummu. s. m. Ornamento composto di varî fili uniti da un capo: nappa. || – di pinni. V. pinnacchiu. || – di vintagghiu, fiocco di nastro che pende dal ventaglio: cicisbèo. || Fascettino di peli rigidi sul petto del tacchino: pennello. || Più fili d’erba o molti fiori o foglie insieme riunite a guisa di pennacchio sulla cima di un gambo o ramo: ciuffo (Pal. Voc. Met.) || – di riggina. T. bot. Pianta di fiori porporini, senza odore e di lunga durata. Gelosia cristata L. Ve n’ha a fiori gialli.

Giummuni. V. giummazzu.

Giummutu. add. Si dice di cavoli fiori quando hanno bel cesto: cestito.

Giunchigghiu. s. m. T. bot. Pianta di fiori gialli odorosi, e vi ha la semplice e la doppia: giunchiglia. Narcissus jonquilla L.

Giuncu. V. ciuncu.

Giunta. s. f. Magistrato pubblico, congresso di più persone per consultare o deliberare: giunta. || chiamari ’na giunta, chiamar a consulto altri medici o avvocati: sopracchiamare.

Giuntamentu. V. aggiuntamentu.

Giuntiari. v. intr. Fraudare, far inganno: giuntare.

Giuramentu. s. m. Affermazione di una cosa col chiamar Dio in testimone: giuramento. || Prov. giuramentu di latruni e lacrimi di bagasci nun ci criditi, è chiaro.

Giurana.