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GUL | — 457 — | GUS |
di lu gulusu nenti, quegli lascia dopo la morte, questi mangia tutto. || cu’ è gulutu s’ardi, chi è goloso si brucia. Sup. gulutissimu: golosissimo.
Gulutuni. V. gulutazzu.
Gùmina. s. f. Il canape attaccato all’àncora: gòmena.
Gumma. s. f. T. st. nat. Succo viscoso di certi alberi, che si condensa all’aria e si scioglie all’acqua: gomma. || La gomma di alcuni alberi nostrali come pesco, mandorlo, ecc. dicesi: orichicco. || gumma elastica, produzione vegetale, che dopo la disseccazione conserva elasticità: gomma elastica. || gumma arabbica, gomma bianca dell’albero acacia, serve a varî usi: gomma arabica. || gumma gutta, gomma resina cròcea, serve a colorir gallo, e come purgante drastico: gomma gutta. || In pl. i medici chiamano certi enfiati che si mostran in chi è attaccato di sifilide: gomma.
Gummari. (D. B.) v. intr. Mandar gomma.
Gummusu. add. Che ha o produce gomma: gommoso.
Gumunedda. dim. di gumina: gomonetta (Zan. Voc. Met.).
Gunciamentu. s. m. Il gonfiare: gonfiamento. || fig. Alterigia, superbia: gonfiamento. || – di cugghiuna: noja.
Gunciari. v. a. Empier di fiato o d’aria checchessia: gonfiare. || intr. Crescere o rilevare ingrossando: enfiare, gonfiare. || fig. Insuperbirsi, divenir vanaglorioso, e s’usa a. e intr.: gonfiare. || gunciari ad unu, aggirarlo, ingannarlo piaggiandolo: gonfiare alcuno. || gunciari la panza, ingravidare: gonfiar la pancia. || Preparar le gote a ricevere ceffate per passatempo: gonfiare. || Dar segni di stizza, sbuffare: gonfiare, ingrossare. || gunciari li c... stuccare, nojare: gonfiar uno o gonfiar i nugoli. || Dicesi da’ macellai il soffiare entro la pelle della bestia morta e poscia batterla per istaccarla meglio o tirarla: tamburare. P. pass. gunciatu: gonfiato, gonfio. || Tamburato.
Gunciateddu. dim. di gunciatu: gonfietto. || Piccolo enfiato: enfiatello.
Gunciatèmpula. s. m. Uomo orgoglioso, fastoso: gonfiagote.
Gunciatizzu. add. dim. Alquanto gonfio. || Enfiaticcio. || Stizzito: imbronciato.
Gunciatuni. accr. Di molto gonfio.
Gunciazzumi, Gunciazzuni. s. m. Gonfiamento: gonfiagione.
Gunfaluni. V. cunfaluni.
Gunfiari. V. gunciari.
Gunfiu. V. gonfiu.
Gunfiuri. s. m. Gonfio, gonfiamento: gonfiore.
Gunfizza. s. f. Gonfiamento: gonfiezza.
Guniatu. V. ’ngusciatu.
Gunnedda, Gunnella. s. f. Noi intendiamo la sottana (fadedda), però in italiano è la parte del vestito dal busto a’ piedi (caduta): gonnella. || Prov. mentri hai gunnedda vesti, e mentri hai maritu gaudi: finchè hai detta sappila conoscere. || met. Femmina: gonnella.
Gùnnula. s. f. Barca propria di Venezia: gòndola.
Gunnuledda. dim. Gondoletta.
Gunnuleri. s. m. Barcajuolo che voga in gondola: gondoliere.
Gunocchiu. V. dinocchiu (Pitrè).
Gunzu. add. Goffo, rozzo: gonzo.
Gurfu. V. gulfu.
Gurgana o Gargana. s. f. T. zool. Uccello silvano, con becco triangolare, ha una fascia nera sotto gli occhi: velia, averla maggiore. Lanius excubitor L.
Gurgari. V. sgurgari.
Gurgata. s. f. L’acqua che si raccoglie per far macinare i mulini: colta, raccolta. || a gurgata, posto avv., vale anco avidamente, a gran fiato: a gorgate.
Gurghicedda. dim. di gorga.
Gurghigghiamentu e Gurghiggiamentu. s. m. || gorgheggiare: gorgheggiamento.
Gurghigghiari. V. gorgheggiari.
Gurghiteddu. dim. di gurgu.
Gurgialinu. s. m. Collaretto: gorgiera.
Gurgiata. s. f. Quanto liquido si manda giù a gola aperta in una volta: gorgata.
Gurgiatedda. dim. di gurgiata: gorgatina.
Gurgiolu. s. m. Vaso dove si fondon i metalli: crogiuolo. || mettiri o essiri ’ntr’on gurgiolu, modo prov., mettere o essere in gravi angustie, o tener a freno alcuno con rigore.
Gurgiuleddu. dim. di gurgiolu: crogioletto.
Gurgiulinu. V. gurgialinu.
Gurgiunata. V. gurgiata.
Gurgiuneddu. dim. di gurgiuni.
Gurgiuni. s. m. T. zool. Pesciatello verde, della grandezza di un muggine: ghiozzo. || Per gurgiata. V. || gurgiuni di furtuna, i ghiozzi presi colla lenza in tal tempo che sono molto stimati. || Per sucuni. V.
Gurgu. s. m. Luogo dove l’acqua che corre è in parte ritenuta da checchessia e rigira per trovar esito: gorgo.
Gurgugghiamentu. s. m. L’atto del gorgogliare: gorgogliamento.
Gurgugghiari. v. intr. Mandar fuora quel suono strepitoso, che si fa in gorga gargarizzando, o favellando in maniera che si oda indistinta la parola: gorgogliare. || Per sim. il romoreggiare delle acque uscenti di luogo stretto: gorgogliare.
Gurgugghiu. s. m. Gorgogliamento: gorgoglio.
Gurguri. fari gurguri: gorgogliare.
Guricchina. Idiotismo S. Cataldese per oricchina. V.
Gurna. s. f. quel ricettacolo d’acqua stagnante nella quale si pratica la macerazione del lino o canape: maceratojo. (Sarà la voce urna colla g d’avanti per vizio di pronunzia).
Gurpagghiuni. V. vulpigghiuni e così pe’ derivati.
Gurpi. V. vulpi e seguenti: golpe.
Gurra. V. augurru.
Gurriari. v. intr. Si dice del rumore che fan le budella: gorgogliare, borbottare, romoreggiare. || Per gurruliari. V.
Gurruliari. v. intr. La voce che fanno le colombe: gèmere, tubare. || V. gurriari.
Gurruliatina. s. f. Il gorgogliare delle budella: gorgoglìo.
Gusciteddu. (D. B.) dim. Guscetto.
Gùsciu. s. m. Scoria, corteccia: gùscio. || T. arch. Uno de’ membri di architettura: guscio, cavetto.