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LOC — 542 — LON


non essere in vano: aver luogo. Onde nun aviri locu, il contrario: non aver luogo. || a tempu e a locu, con opportunità, dandosi la occasione: a luogo e a tempo. || locu topicu, luogo determinato. || a locu o in locu, vale in vece: in luogo. || supra locu, presente di persona, in quel sito di cui si parla: sul luogo. || locu di casa, dice il volgo quando in dato luogo spesseggiano le sventure, quasi fossero qualità del luogo. || locu piu, istituzione di pietà religiosa: luogo pio. || a bonu locu vaja, modo avv.: vada a ventura, a fato. || pigghiari locu, occupare molto spazio. E detto di giuoco, avvicinarsi al lecco: andare a buono. || nun aviri nè locu nè focu, essere povero. || apparicchiari unu, dui lochi ’n ’tavula, apparecchiar per uno, per due ecc. || a pocu locu stannu li virtù, certe qualità si trovano in chi men si creda. || Prov. cu’ muta locu muta vintura, chi muta paese muta condizione: chi muta lato muta stato. || locu, focu, esprime le spese e i fastidî di chi tiene poderi. || locu quantu vidi, casa quantu stai, e vigna quantu vivi. V. in casa. || lu locu si fa pri lu viddanu, in man del contadino migliora il podere.

Locutinenti. add. Che tien il luogo di alcuno, ed esercita in sua vece: luogotenente. || s. Era il vice re: luogotenente. || Grado fra’ militari: luogotenente.

Locutinenza. s. f. Ufficio del luogotenente: luogotenenza.

Lodabbili. add. Degno d’esser lodato: lodabile.

Lodabbilità. s. f. Qualità di ciò che è lodabile: lodabilità.

Lodamentu. s. m. Il lodare, la lode: lodamento.

Lòdana. s. f. T. zool. Uccello di becco tenue, retto ed acuto, la lingua fessa, e l’unghie del dito dietro lunghe più del dito: allòdola, lòdola. Alauda L.

Lodanedda. dim. di lodola: lodoletta.

Lodari. v. a. Commendare, dar lode: lodare. || Approvare: lodare. || lodarisi d’unu, chiamarsene soddisfatto: lodarsi d’alcuno. || sia lodatu Diu, esclamazione nel discorso: lodato sia Dio. || Prov. cu’ si loda cu la sò vucca o è asinu o è cucca, la lode non istà bene in propria bocca: chi si loda s’imbroda. || cu’ ti loda t’inganna, o t’adula, non bisogna troppo credere a chi ci loda. P. pass. lodatu: lodato.

Lodatissimu. add. sup. Lodatissimo.

Lodaturi –trici. verb. Chi o che loda: lodatore –trice.

Lodèmiu. V. laudìmiu.

Lodèvuli. add. Laudabile: lodevole. Sup. lodevolissimu: lodevolissimo.

Lodevulmenti. avv. Con lode: lodevolmente.

Lodi. s. f. Discorso o parole con cui si commenda il merito di chicchessia: lode. || Prov. la lodi curri unni l’affettu tira, si loda ciò che si ama. || la vera lodi t’adorna, e la buggìa ti svirgogna: la vera lode adorna, la non vera riprende.

Lodìmiu. V. laudìmiu.

Lòdira. V. loja (Rocca).

Lòfiu. add. Inetto, sciocco: balordo, insulso.

Lòggia. s. f. Edificio aperto che si regge in pilastri o colonne: lòggia. || Pubblica maniera di vendere o comprare per la maggior offerta, così detto dal luogo in Palermo dove fansi le licitazioni: asta. || Parte della casa, alta, scoperta: terrazza. || E semplicemente per bottega.

Lòggica. s. f. Arte onde si apprendon i modi di ragionare: lògica, loica.

Loggicali. add. Di logica: logicale.

Loggicamenti. avv. Con logica: logicamente.

Loggicari. v. intr. Disputar con logica: logicare.

Lòggicu. add. Appartenente a logica: lògico. || Di persona che ha logica: logico.

Logorari. v. a. Consumare per troppo uso: logorare (Mort.).

Lògoru. add. Consumato, logorato: lògoro.

Loiru. (Scob.) V. signali, signu.

Loja. V. frotta. || V. anche maniata. || Per bagattella (Pecorella).

Lollu. (An. Man.). s. m. Focàttola: focacciuola, chiocciolino. || Per sciocco, asino.

Lona. s. f. Tela di canape da vela: alona (Zan. Voc. Met.).

Lònara. V. lodana.

Lonaredda. V. lodanedda.

Londrinu. V. lundrinu.

Longa. s. f. T. carr. Ognuno di quei due legni laterali che collegano insieme le due partite del carro, sui quali è posata la cassa del veicolo: cosciale (Car. Voc. Met.). || (Vinci) Quelle parti laterali del corpo tra il fine delle costole e il principio del fianco: lonza.

Longamenti. avv. In modo lungo: lungamente. (A. V. ital. longamente).

Longanimità. s. f. Tolleranza, sofferenza: longanimità.

Longu. s. m. Lunghezza: lungo. || pri longu e pri largu, per ogni verso: per lungo e per largo.

Longu. add. Che ha lunghezza: lungo. (A. V. ital. longo). || Detto d’uomo: alto. || E fig. tardo, lento, detto d’uomo e di cosa: lungo. || a longu, o a longu a longu, a lungo andare alla lunga, alle lunghe. E vale senza intermissione che si dice pure di longu: a di lungo. Per lungo tempo: a di lungo. || di longu: di continuo. || pri longu, pel verso della lunghezza: per lungo, per lo lungo. || portari a longu ’na cosa, indugiare, farla procedere lentamente: mandar in lungo una cosa. || longu quantu la simana santa o la quaresima: lungo quanto la fame, o quanto la settimana santa, o più della quaresima. || sapirila longa, dicesi di persona accorta, istruita: saperla lunga. || chi si’ longu, si dice a chi più non la finisca: l’è lunga! || nun guardari unu quanto è longu, per disprezzo non curarsi di alcuno: non guardar uno quanto è lungo. || bellu longu, di persona o cosa come albero ecc. lungo: bello lungo. || vinu, cileppu, vroru longu, dove vi sia troppo acqua: vino, giulebbe, brodo lungo. || vistirisi di longu, quando il prete indossa gli abiti neri, talari: vestir di lungo (a Firenze). || manu longhi. V. in manu. || longu ammatula, si dice ad un fanullone: sparagione, baccellone. || longu tempu, molto tempo: lungo tempo. V. in viviri un prov. || li così longhi diventanu serpi, seccano: le cose