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LUC — 544 — LUM


fresco: lucergli o rilucergli il pelo. || nun vidiri luciri, non veder comparire danaro. || Per giovare, p. e. ti lucìu ca nun cc’era io, te l’hai passata liscia perchè non c’ero io.

Lucirnarìa. s. f. (D. B.) Officina del lucernajo.

Lucirnaru. s. m. Facitore di lucerne: lucernajo.

Lucirnata. s. f. Quella quantità di olio che tiene la lucerna: lucernata.

Lucirnazza. pegg. di lucerna: lucernaccia (Tomm.).

Lucirnedda. dim. di lucerna: lucernina, lucernetta.

Lucirnuna. accr. di lucerna.

Lucirtazza. pegg. di lucerta: lucertolaccia (a Firenze).

Lucirtedda. dim. di lucerta: lucertolina.

Lucirtuneddu. dim. di lucirtuni.

Lucirtuni. s. m. T. zool. Lucertola più grossa, e verde: lucertolone, ramarro. Lucerta agilis L. || – macchiatu, rettile di coda rotonda, dita senza unghie, corpo nudo e poroso; sostiene la fame per molto, tramanda umidità dalla bocca e dai pori: salamandra. Lacerta salamandra L. || iri l’occhi comu un lucirtuni, girar gli occhi destramente per iscoprire in silenzio e di nascosto.

Luciteddu. dim. di luci: focherello.

Lucrari. V. guadagnari.

Lucriceddu. V. guadagneddu.

Lucru. s. m. Guadagno: lucro.

Lucrusamenti. avv. Con lucro: lucrosamente.

Lucruseddu. dim. di lucrusu.

Lucrusu. add. Che reca lucro: lucroso.

Ludari. V. lodari.

Ludìbbriu. s. m. Scorno, derisione: ludìbrio. || essiri o divintari lu ludibbriu di l’autri, esser beffato: esser lo zimbello, servir di zimbello.

Lùdiu. V. ritrusu.

Lueri, Lueru. s. m. Prezzo che si paga per l’affitto della casa: pigione. || stari a casa di lueri, a casa non propria: star a pigione. || a casa di lueri sdirrubba cu li pedi, non aver cura a conservarla, però non è maniera civile. (O dal Lat. luere: pagare. O dal Fr. louer: appigionare).

Luffa. s. f. Bolle con crosta che nascon sul capo ai bambini lattanti: lattime. || Malumore, seccaggine.

Luffari. v. intr. Nascer il lattime sul capo ai bimbi. || Intristire.

Luffiu. s. f. Vento che esce per le parti da basso senza rumore: loffia.

Luggetta. dim. di loggia: loggetta. || Edificio in luogo eminente per godere le belle vedute: belvedere. || – scuverta, loggia aperta al di sopra del tetto: altana.

Luggittedda. dim. di luggetta: loggettina.

Lugheri. V. lueri.

Lugliu. s. m. Nome del settimo mese dell’anno: luglio.

Lugubbri. add. Di cosa che denota dolore e lutto: lùgubre.

Lui. pron. di terza persona e di caso obbliquo: lui (Rarissimo anzi non mai usato, altro che in un canto popolare, di quelli raccolti dal Pitrè).

Lullu. add. (An. M.). Sbalordito, balògio.

Lumaca. V. babbaluci.

Lumbaggini. s. f. Reumatismo ne’ lombi: lombaggine.

Lumbardu. V. lummardu e derivati.

Lumbi. V. lummu.

Lumbricu. V. casentula.

Lumera. s. f. Arnese a più lumi: lumiera (A. V. ital. lumera). || Specialmente per una specie di candela di creta siccome usavano gli antichi. || Gran quantità di lumi: luminara. || Specchio innanti cui si accendano lumi. || T. artigl. Piccola apertura, per cui si dà fuoco alla carica del cannone: lumiera. || Prov. la lumera fa luci ad autru, e idda resta oscuru. V. in cannila. || vucca o facci di lumera, per dire a uno brutto ceffo.

Lumi. s. m. Splendore che nasce dalle cose che lucono: lume. || E in generale lucerna, candela ecc: lume. || fig. Notizia, contezza: lume. || fari lumi, accompagnar altrui con un lume: far lume. E fig. intervenire in qualche maneggio senza avervi utile: tener il lume. || pigghiari, dari lumi, pigliare o dare qualche principio di notizia: pigliare o dar lume. || dari lumi, si dice poi delle finestre ecc. per cui passa la luce: dar lume. || I pittori dicon lume quella chiarezza dove batte la luce nell’oggetto. || lumi di Diu, quella ispirazione che Dio dà perchè altri vada rettamente: lume divino. || – di gloria, T. teol., soccorso che Dio dà a’ beati di vederlo: lume di gloria. || Sorta di giuoco che si fa, passando di mano in mano ai giuocatori un pezzo di carta accesa, colui che lo lascia spegnere paga il pegno. || Prov. a cu’ voli mali Diu ci leva lu lumi: a cui Dio gli vuol male gli toglie il senno (Villani).

Lumìa. s. f. Spezie di limone, dolce: lumia.

Lumiceddu. dim. di lumi: lumicino.

Lumiedda. dim. di lumìa.

Lumiggiari. v. a. Illuminare; e in pittura è il porre i colori chiari ne’ luoghi rassomiglianti le parti luminose del corpo: lumeggiare.

Luminari. s. m. Astro, stella: luminare. || met. Uomo sommo nella propria arte o scienza: luminare.

Luminària. s. f. Quantità di lumi accesi per festa o allegrezza: luminaria, luminara. || Fuoco di stoppa o altro che levi molta fiamma e di poca durata: falò. || fari luminaria: far falò, abbruciare.

Lumincella. s. f. Spezie di piccolo limone: limoncello. || Spezie di mela di Napoli.

Luminu. dim. di lumi: lumino. || – di notti, quel lumetto che si tiene acceso di notte nella camera: lumino da notte.

Luminusamenti. avv. In modo luminoso: luminosamente.

Luminusu. add. Pieno di lume, lucente: luminoso. || Illuminato, rischiarato: luminoso. Sup. luminusissimu: luminosissimo.

Lumirazza. pegg. di lumera: lumieraccia (a Firenze).

Lumiredda. dim. di lumera: lumierina. || Per luminu di notti. V.

Lumiricchia. V. sopra.

Lumiruni. accr. di lumera: lumierone. || V. luminu di notti.