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Magararu. s. m. Letto nuziale: talamo.

Magarazza. dispr. Stregaccia.

Magarazzu. spreg. di magaru: stregonaccio.

Magaredda. dim. Stregoncella.

Magarìa. s. f. Affatturamento: stregonerìa, fattucchierìa. || fari magarìa, affatturare: far fattucchierìa. || rumpiri la magarìa, passata lunga disdetta, incontrarsi in qualche cosa conforme il desiderio: romper la malìa.

Magaru. s. m. Maliardo, ammaliatore: stregone.

Magaruni. accr. di magaru.

Magasenu. s. m. Stanza dove si ripongono le merci, le grasce ecc.: magazzino. || – di frumentu: granajo. || Per sim. una quantità: un ammasso di... E detto di una persona intesa di molte cose. || Prov. lu magasenu e la jissara fa fari la fimmina massara, il luogo dove conservare e il conservare fan la donna buona economa.

Magasinàggiu. s. m. L’uso del magazzino, e ciò che si paga per tal uso: magazzinàggio.

Magasinazzu. pegg. di magasenu: magazzinaccio.

Magasineddu. dim. di magasenu: magazzinetto.

Magasineri. s. m. Chi è preposto alla custodia dei magazzini: magazziniere.

Magasinettu. dim. di magasenu.

Magasinuni. accr. di magasenu.

Màgghia. s. f. Cerchietto di ferro o altro che concatenato con altri formi checchessia: màglia. || Quelli fatti d’altra materia, come cotone ecc.: maglia. || lassari ’na magghia aperta, disporre le cose che rimanga un appicco, un pretesto per far altrimenti: lasciar una scappatoja, un appiccagnolo... || magghia scappata, quella che per rottura di fili si trova lenta e non più concatenata: maglia scappata. || Camicia tessuta a maglia. V. flanella || fari magghi. V. fari puntina.

Magghicedda. dim. di magghia: maglietta.

Magghietta. s. f. Cordellina, nastro con punta d’ottone o alto a guisa d’ago per allacciare: aghetto, stringa. || La stessa punta d’ottone o simile: puntale. || Campanelle che tengono le due estremità della cinghia: maglietta. || magghietti, maccheroni napolitani recisi e curvi: gambe di donna (Perez).

Magghiolu. s. m. Sermento spiccato dalla vite, per piantarsi: magliuolo. || Nodo di ramo di albero: magliuolo. (Nerucci ha: magghiolo, uso del volgo toscano).

Magghitta. V. magghietta.

Magghittedda. dim. di magghietta. || Puntaletto.

Màgghiu. s. m. Strumento di legno in forma di martello, ma più grande: màglio. || Strumento noto, pel giuoco della palla: màglio.

Magghiularu. s. m. Luogo ove seminansi e nascono le piante che deggiono trapiantarsi: semenzajo. || chiantari a magghiularu, far uso e governo della pianta a mo’ di margotta: margottare.

Magghiuleddu. dim. di magghiolu; polloncello.

Magghiuni. accr. di magghiu. || Sorta di tessuto doppio di lana o di seta. || Camicia di maglie.

Maggi. s. m. pl. I tre re che dall’Oriente andarono a visitar Gesù bambino: re magi.

Maggìa. s. f. Arte superstiziosa di far i creduti incanti: magìa.

Maggicamenti. avv. In modo magico: magicamente.

Màggicu. add. Di magìa: màgico. || Straordinario, maraviglioso: magico.

Maggis. Voce latina che vale più. Come nel modo tantu magis, tanto più: tanto magis.

Maggisteriu. s. m. Opera da maestro: magistero, magisterio. || Maestria: magistero. || Ordigno, lavoro: magistero.

Maggistrali. add. Da maestro: magistrale.

Maggistratu. s. m. Adunanza d’uomini con potere di far eseguir le leggi: magistrato. || Persona che esercita magistratura: magistrato. || Prov. lu maggistratu è la prova di l’omu, cioè se è retto che non abusi, o no: il magistrato è paragon dell’uomo.

Maggistratura. s. f. Officio e giurisdizione del magistrato: magistratura.

Maggistrevuli. add. Magistrale: magistrevole.

Maggistrevulmenti. avv. Da maestro: maestrevolmente.

Maggistrabbili. V. maggistrevuli.

Maggistribbilmenti. V. maggistrevulmenti.

Maggistribbuli. V. maggistrevuli. || s. m. V. maggistratu.

Màggiu. s. m. Quinto mese: màggio. || a li quaranta di maggiu o meglio maju, modo prov. non mai. || acqua di maju, soccorso opportuno e inaspettato. || maggiu una bona, intendi acqua: maggio una buona, se molto piove in maggio la raccolta è buona. || longu comu lu misi di maggiu, lunghissimo. || prima chi passa maggiu metti a’ nn ordiri li ligami, la fauci e l’autri straguli, pria che passi maggio si mettan in punto gli arnesi per la messe. V. maju.

Maggiulinu. add. Del mese di maggio. V. majulinu.

Maggiuranza. s. f. Superiorità, preminenza: maggioranza. || La parte maggiore d’un dato numero: maggiorità. || a maggiuranza, a maggior numero di voti o altro: a maggiorità. E Ugolini ammette: a maggioranza. || Grandezza maggiore: maggioranza.

Maggiurdomu. s. m. Colui che nella corte del principe sovraintende: maggiordomo. || Nella marina, l’ufficiale incaricato della distribuzione de’ viveri: maggiordomo.

Maggiuri. add. comp. Più grande: maggiore. || Prov. unni maggiuri cc’è, minuri cessa, ove vi sono persone da più, il minore tace: non si sentono le campane piccole quando sonano le grandi. || Colui che ha l’età idonea per amministrar le cose sue: maggiore. || Grado militare: maggiore. || T. mus. Concordanza che differisce dalla minore di un semituono: maggiore.

Maggiurìa. s. f. Grado del maggiore, officio del maggiore: maggiorìa.

Maggiurmenti. avv. Molto più: maggiormente.

Màghiru. V. magru. Anco i Fiorentini hanno màghero idiotismo per magro.

Màglia. V. magghia.

Magna. s. f. Gravità; pompa, sostenutezza: sicumera, sussieguo. || Sorta di pasta.

Magnanimamenti. avv. Con magnanimità: magnanimamente.

Magnanimità. s. f. Grandezza d’animo: magnanimità.