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Mantellu. s. m. Vestimento senza maniche, tabarro: mantello. || Quella parte del vestito che i frati portavano sopra l’abito: mantello. || Prov. nè di stati nè d’invernu, nun lassari lu mantellu, dovere stare sempre provveduto ad ogni evento: nè di state nè di verno, non andar senza mantello.

Mantèniri. V. mantiniri e suoi derivati.

Manterru. V. mantarru.

’Manti. Aferesi di amanti. V.

Manticedda. dim. di mantice: manticetto. || dim. di manta.

Manticeddu. dim. di manto: mantino. V. sopra.

Mantichigghia. s. f. Composizione che si fa con lardo, mischiandovi odori, per ugner i capelli, pomata: manteca. (Sp. mantequilla: panetto con burro).

Màntici s. m., Mànticia s. f., Mànticiu s. m. Strumento che tira e caccia l’aria, per soffiare: màntice. || met. Istigazione e istigatore: mantice. || Per cubbuluni V. || tirari o isari li mantici, far soffiare i mantici: alzar i mantici, se sono quelli degli organi di chiesa o simili; ma se siano altri mantici, come di fabbro ecc: tirar i mantici (Tomm. D.). || fari comu lu manticiu di lu firraru, soffiare, sbuffare: stronfiare.

Manticiuni. accr. di mantice: manticione (Tomm.).

Mantigghia. s. f. Mantellina di seta, per lo più nera, che portan le donne: mantìglia; o mantìgghia secondo il volgo Toscano (Nerucci). || In pl. T. mar. Due corde che sostengono i due capi di ciascun pennone: mantiglie.

Mantigghiedda. dim. di mantigghia: mantiglietta.

Mantigghiuni. accr. Sorta di mantiglia con cappuccio vero o finto: mantiglione. || Antica veste da donna a foggia di mantello: bèrnia.

Mantiglia. V. mantigghia e derivati.

Mantili. s. m. Tovagliuolo: mantile.

Mantilletta. s. f. Insegna di dignità ecclesiastica che cuopre il petto e le spalle: mantelletta. || Ornamento da donna: mantelletta.

Mantillettu. dim. di mantellu: mantelletto.

Mantillina. s. f. Vestimento da donna che cuopre il capo e il busto: mantellina. || – pri pittinari, manto di panno lino con cui i barbieri cuoprono la persona a cui fan la barba: accappatojo.

Mantillinedda. dim. di mantillina.

Mantillinu. V. mantillina.

Mantilluni. accr. di mantu: mantellone.

Mantilluzzu. dim. di mantellu: mantelluccio.

Mantinimentu. s. m. Il mantenere: mantenimento. || Il da vivere, guadagno o provvisione da vivere, tutto ciò che oltre al vitto serve a sostenere la vita: mantenimento.

Mantiniri. v. a. Tener in mano, reggere: mantenere. || Conservare, tenere: mantenere. || Sostenere, difendere: mantenere. Propriamente si mantiene per far durare nello stato di prima, si sostiene perchè la cosa non cada, onde quel che rimane in istato si mantiene; quel che resiste agli urti si sostiene. || Osservar le promesse: mantenere. || rifl. Conservarsi: mantenersi. || Sussistere, nudrirsi: mantenersi. || Per appoggiarsi.

Mantinituri –trici –tura. verb. Chi o che mantiene: mantenitore.

Mantinuta. s. f. Il mantenere: mantenimento. || add. V. sotto.

Mantinutu. P. pass. di mantenere: mantenuto. || add. Si dice per lo più di donna che fa copia di sè a chi le dà mantenimento: mantenuta.

Mantisineddu. dim. di mantisinu.

Mantisinu. s. m. Vestito bianco che portano i bambini sopra gli altri vestiti: vestitino, gonnellino, grembiulino. (Pare da mantu).

Mantò. s. m. Sopravveste ricca ed ampia: mantò. (Ugolini il riprende siccome francesismo manteau: mantello, Fanf. lo scusa).

Mantònicu. s. m. Sorta d’uva nera.

Mantu. s. m. Vestimento simile al mantello, ma senza bavero: manto. || met. Copertura, scusa, pretesto: manto. || Colore del pelo del cavallo, mantello. || T. mar. Corda cui è sospeso un pennone, e alla quale con bozzelli o con paranchi è attaccata la drizza per issarlo: amante, manto, manta (Car. Voc. Met.). || Prov. cu’ perdi cappa (o ciucca) e ricupera (o ascia) mantu, nun perdi tantu, di chi alle volte in perdendo, pur vi guadagna. || quantu lu mantu di la zia mugnitta, modo prov. che si dice per celia, di cosa piccola o impicciolita. || cu’ havi mantu e gunnedda non è puviredda, ha qualche cosa.

Mantuzzu. dim. di mantu: mantino.

Manu. s. m. (Col pl. alla latina, i manu: le mani). Parte del corpo, in fine del braccio: mano. || Ajuto, cooperazione: mano. || Banda, lato, parte: mano. || Carattere, scrittura: mano. || Forza, autorità, balìa, potere: mano. || Condizione, qualità: mano. || Quantità determinata di checchessia: mano. || Maniera di fare, di operare di un artista o simile: mano. || Opera di mano, fattura: mano. || a la manu, posto avv. cortese, affabile: alla mano. || Manico dell’aratro: bure, stiva. || Nel giuoco è il luogo progressivo che tocca ai giuocatori in ordine al giocare: mano. || allargari la manu, aprirla lasciando, ciò che si teneva: allargar la mano. Vale pure, esser cortese, liberale: allargar la mano. || isari li manu, percuotere: alzar le mani. || aviri li manu longhi, esser facile o pronto a percuotere: esser delle mani. Val anche, rubare, grancire nascostamente: esser delle mani. O aver modo d’operar da lontano: aver le mani lunghe. || dari di manu, percuotere: alzar le mani. Darsi a fare: por mano. E avviare a servirsi d’alcuna cosa, cominciare ad usarla o sciuparla: metter a mano; che diciamo pure, mettiri a manu. pigliare con prestezza: dar di mano o della mano. Vale infine, spingere: dar di mano. || aviri pasta a manu, aver parte o incumbenza in checchessia: aver alle mani. || aviri la manu pirciata o larga, prodigalizzare: aver le mani bucate o forate, o aver la mano larga. || dari larga manu, vale dar balìa di operare a suo senno a chi ci è sottoposto: dare braccio, o braccio libero (Fanf. Voci ecc. d. parlar fior.). || aviri a manu ’na cosa, in pronto per servirsene: aver a mano. Aver cominciato ad usarla: aver a mano. || aviri o dari la manu, o essiri di manu, nel giuoco, essere il primo a fare, ad aver carte ecc. avere