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MAT — 580 — MAZ


|| Parte interiore degli ovipari, nella quale essi generano l’uovo: ovaja.

Matta. s. f. Quantità, moltitudine, branco, per lo più in mal senso p. e. matta di birbanti: fitta di birboni, mandata o smannata di reazionarii, ecc. (Sp. mata, p. e. mata de olivos: uliveto ecc. E Buscaino dice che anche Castiglione usò matta in tal senso).

Mattana. s. f. Tristezza ed uggia di chi è angustiato da checchessia: mattana. || Noja, fastidio: mattana. || Angustia, travaglio: briga. Onde dari mattana, tribolare: dar briga.

Mattareddu. s. m. Quegli che a prezzo porta pesi: facchino. || – di lu mulinu. V. battareddu. || dim. di matto: matterello. || Spezie di uliva bacata.

Mattarìa. s. f. Mattezza; cose o parole da matti: matterìa.

Mattaveddi. s. m. pl. T. pesc. Spezie di rete: retone (An. Cat.).

Mattazza. pegg. e accr. di matta.

Mattìa. s. f. Pazzia, mattezza: mattìa.

Mattiari. v. a. T. oref. Punteggiare finamente la pannatura delle figure cesellate: camosciare. P. pass. mattiatu: camosciato.

Mattiata, Mattiatura. s. f. Il camosciare: camosciatura.

Matticana. V. marticana.

Matticanata. s. f. Un soffio di vento, quasi tanto che basti a spinger una matticana: ventata, folata.

Matticedda. dim. di matta.

Matticeddu. dim. di mattu: matterello. || Alquanto appannato: appannatuccio.

Mattinella. V. mattunella.

Mattiolu. V. mattiscu.

Mattiscamenti. avv. Da matto: mattamente.

Mattiscu. add. Da matto, quasi matto: matterullo, matterone.

Mattogghiu. V. mazzaroccu.

Mattu. add. Detto di metalli di cui la superficie non sia brunita: appannato, velato (Car. Voc. Met.), matto (Tomm. pare ammetta dirsi oro, argento matto, benchè provenga dal Fr. mat). || Si dice anco di altre cose non lucide: appannato. || Detto di colore che non ha lustro e fa un tuono dolce e vago: colore sordo. || Pazzo, ma un po’ meno: matto. || è lu primu capitulu di li matti, chi vonnu essiri tinuti savii: il primo grado di pazzia è tenersi savio. || li matti fannu li fatti, ci pensano poco su. || mattu e mmurnutu, fig. sagace assai, fine: bagnato e cimato.

Màttula. s. f. Cotone non filato, molle: bambagia. || Per orinale (Dal Lat. matula: orinale). || Per marredda. V.

Mattularu. s. m. Colui che vende o lavora bambagia: bambagiaro.

Mattulicchia. dim. di mattula: bambagina.

Mattumari. V. ammattumari.

Mattumatu. V. ammattumatu. || add. Maltrattato.

Mattumi. s. m. Composto di ghiaja e calcina rassodate insieme: smalto. || Per capicciola. V. (Gr. πατοῦμαι: pigiare).

Mattunella. s. f. Le sponde che orlano il biliardo: mattonella. || fari mattunella, dar il colpo obliquo invece che diritto: far mattonella.

Mattuni. V. maduni.

Matumatu. (An. M.) V. mattumatu per maltrattato.

Maturamenti. avv. Con maturità: maturamente.

Maturamentu. s. m. L’atto del maturare: maturamento.

Maturari. v. intr. ass. Il venir de’ frutti a perfezione: maturare. || Detto delle aposteme ecc. che si avvicinano al maggior aumento o allo stato di suppurazione che si aprano da sè o con lieve puntura: maturare.|| att. Ridurre a maturità: maturare. || met. Far alcuna cosa consideratamente, dar compimento: maturare. || Detto di rendita, il giungere del tempo prefisso del pagamento. In questo senso Caro scrive: il dover vuole che mi paghiate il semestre già maturato. P. pres. maturanti: maturante. P. pass. maturatu: maturato.

Maturazzioni. s. f. Il maturare: maturazione.

Maturità. s. f. Astratto di maturo: maturità, maturitade, maturitate. || Età perfetta: maturità. || Saviezza.

Maturizza. s. f. Maturità: maturezza.

Maturu. add. Di frutto o biada condotta a maturità: maturo. || Così delle aposteme: maturo. || fig. Di età perfetta: maturo. || Di pagamento che va a scadere: maturo. || Prudente, circospetto: maturo. || Acconcio, atto, proporzionato: maturo. || lu duru, lu maturu e lu mastru chiantaturi, per esprimere tutto e per tutto e forse superfluamente. Sup. maturissimu: maturissimo.

Matusalem. Si dice per ischerzo a chi va piano, adagio in tutto per la sua corporatura o per pigrizia: megione.

Matutinu. s. m. L’ora canonica di preghiere o altro del mattino innanzi giorno: mattutino. || add. Di o da mattina: mattutino.

Mau. V. magu.

Mauddanuni. V. marranzanu. In quel di Nicosia.

Mauggiu. V. maguggiu.

Màula, Mauliata. s. f. Frode occulta: coperchietta. || fari maula: far broglio.

Maumittanu. s. m. o add. Della religione di Maometto: maomettano.

Maumittìsimu. s. m. Universalità de’ maomettani, o le dottrine di Maometto: maomettismo.

Maùmma. V. diavulu. Da Maommetto qualificato come diabolico.

Maun. V. monacu (a Nicosia).

Mauredda. V. amuredda.

Maurinci, Maurinu. V. crèdulu.

Màuru. V. magru. || – di mari. T. bot. Erba: fuco mangiabile (Rocca).

Màuta. V. malta. || V. fangu: mota.

Mautiari. v. intr. Camminare, dare in pantano, nella mota: impantanare. || L’affondare il cappello delle vinacce: appozzare, follare (Pal. Voc. Met.).

Màutu. (Vinci) V. mauta.

Mazza. s. f. Bastone grosso: mazza. || T. tip. Ferro lungo da due braccia con cui si muove la vite del torchio: mazza. || Martello grosso di metallo da spezzar sassi: mazza. || Martello, ma di legno, che si adopera nel cerchiar le botti: mazza, maglio. || Insegna che si porta innanzi i Cardinali (a effigiar ironicamente la dolcezza evangelica) e a taluni magistrati in segno di au-