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MAZ | — 581 — | MAZ |
torità: mazza. || Mazzuolo di ferro con una sola e larga bocca, per uso de’ legatori di libri: martello. || T. magn. Martello grosso da maneggiarsi a due mani adoperato dall’operajo che batte sull’incudine il ferro tenuto dall’operaio regolatore: martello da battere, mazza. E mazza di latu, quel terzo operaio che delle volte si aggiunge di più a batter il ferro: martello a terzo. || Quel bottone che delle volte fa il lucignolo acceso: fungo. || dari la mazza: massellare.
Mazzacanagghia. s. f. Gente vile ed abietta: schiazzamaglia.
Mazzacanata. s. f. Quel suolo rassodato con ciottoli o ghiaja che si fa come letto dello ammattonato: getto, smalto, massicciato. || colpo di mazzacani: sassata, mazzacanata. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).
Mazzacaneddu. dim. di mazzacani: sassino.
Mazzacani. s. m. Pietra informe, non grande: sasso. Quasi ammazza cani, cioè tanto grossa da trarsi e ferire un animale non piccino. Dice Fanfani che a Colle di Valdelsa usano anche la voce: mazzacane per sasso.
Mazzacanuni. accr. Sassone.
Mazzacaroccu. s. m. Bastone mazzocchiuto: mazzocchio, màzzero (z aspro).
Mazzacaruccuni. accr. di mazzacaroccu.
Mazzamagghia. V. marzamagghia.
Mazzamareddu. V. marzamareddu.
Mazzamariddiari. V. marzamariddiari. (S. Salomone-Marino).
Mazzamurru. s. m. T. mar. Tritume di biscotto, macinatura che serve di pasto alle bestie, al pollame che si porta per mare: mazzamurro. || (Mal.). Esca da pigliar pesci.
Màzzara. s. f. T. tonnara. Fascio di pietre ben legate, attaccate alle reti dalla parte opposta dei sugheri: màzzera. || Pesi attaccati alle ruote di certi orologi a peso: contrappeso. || Pietra pesante in generale.
Mazzarari. v. a. Gettare in mare una persona, legata a una pietra: mazzerare.
Mazzaredda. s. f. (z dolce). Feccia dell’olio: morchia. || Strumento da trebbiare: trebbia. || Quello escremento nero che si ammassa negl’intestini del feto: meconio. || Piccola mazzera. || Per mazzareddu. V. || E anco il membro virile: bìschero.
Mazzareddu. s. m. Legnetto di cui si servon i calzolai per lustrar e perfezionare le scarpe: stecca. || Strumento da trebbiare: trebbia (Perez). || Mazzetta di legno o bocciuolo o altro dove le donne appoggiano il ferro da calze con cui lavorano: bacchetta, bacchetto da calza, fattorino (a Roma: mazzarello). || In pl. certi tenerumi di cavoli fioriti.
Mazzariari. v. intr. Il muoversi che fa nel mare la nassa o altro: barcollare. || Il muoversi a similitudine d’un pendolo spinto: dondolare.
Mazzaroccu. s. m. Bastone grosso: mazzocchio, bacchio.
Mazzata. s. f. Colpo di mazza: mazzata.
Mazzatedda. dim. di mazzata.
Mazzatuna. accr. Mazzatona (a Firenze).
Mazzèfaru. add. Alquanto malato: bacato, malaticcio, cagionoso.
Mazzeri. s. m. Servo di magistrato o di prelato, che porta avanti il padrone la mazza: mazziere.
Mazzetta. dim. di mazza: mazzetta. || Sorta di martello grosso da cesellatori ecc.: mazzetta.
Mazzettu. dim. di mazzu, specialmente di fiori: mazzolino, mazzetto. || Strumento di metallo appiccato nella verga dell’archibugio, per uso di calcargli lo stoppacciolo. || Piccola quantità o unione di checchessia: mazzetto.
Mazzi. s. m. pl. Uno dei quattro semi delle carte da giuoco; bastoni.
Mazziari. v. a. Percuotere con mazza: mazzicare (di poco uso), battere. || Battere il ferro caldo sulla incudine: massellare, mazzicare. || Dirompere il lino per trarne la lisca prima di pettinarlo: gramolare, maciullare. || Batter il grano col coreggiato: coreggiare. || Battere gli alberi per farne cader i frutti: abbacchiare. P. pass. mazziatu: mazzicato, battuto ecc.
Mazziata. s. f. L’azione del battere: battuta, picchiata, bacchiata, carpiccio.
Mazziatedda. dim. di mazziata.
Mazziatuna. accr. di mazziata.
Mazziaturi. s. m. Strumento da battere il grano: coreggiato.
Mazzicaroccu. V. mazzacarocco. || Arnese di legno tondo che si lega colle chiavi per non le perdere: materòzzolo.
Mazzicedda. dim. di mazza: mazzetta.
Mazziceddu. V. mazziteddu.
Màzzira. V. màzzara.
Mazzitedda. V. mazzicedda. || – a mazzitedda maritata, sorta di giuoco fanciullesco, che altrimenti si dice: a quantu corna porta la crapa.
Mazziteddu. dim. di mazzu: mazzoletto.
Mazzitteddu. dim. di mazzettu: mazzettino.
Mazzittineddu. dim. di mazzettinu.
Mazzittinu. dim. di mazzettu: mazzettino.
Mazzittuneddu. dim. di mazzittuni.
Mazzittuni. accr. di mazzettu.
Mazzòcculu. s. m. Estremità di mazza o altro più grossa del fusto: capocchia. || Bastone: mazzocchio. || Martello di legno per cerchiar le botti: mazzapicchio.
Mazzola. s. f. Piccoli bastoncelli con capocchia per suonar il tamburro: bacchetta. || fig. Detto di braccia secche: bacchette. || V. mazzòcculu.
Mazzolu. s. m. Martello di ferro da scarpellino, scultore: mazzuolo.
Mazzu. s. m. Quantità di erbe, foglie, fili, legne, ecc. legate insieme: mazzo. || Unione di checchessia: mazzo. || – di carti, le quaranta carte di giuoco: mazzo di carte. || – di littri, quantità di lettere legate insieme: mazzo di lettere. || – di cirina: mazzetto di zolfini. || – di puliri. V. spartu al 2º §. || trasiri o mittirisi ’ntra lu mazzu, intromettersi in una faccenda: entrare, mettersi in o nel mazzo. || di quattru a mazzu, vale dozzinale, ordinario. || Prov. faciti mazzi picciuli ca la citati è granni, perchè una cosa basti a tutti bisogna che si facciano piccole le porzioni. || mettiri tutti ’nt’on mazzu, quando parlandosi di più persone o cose, tra le quali ce ne ha di qualità diverse, si giudicano triste tutte: mettere tutti in un mazzo.
Mazzuledda. dim. di mazzola.
Mazzuleddu. dim. di mazzolu.
Mazzuliari. V. mazziari. || Per pistuniarisi. V. || mazzuliarisi, affaticarsi, sforzarsi: arrabattarsi.