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torità: mazza. || Mazzuolo di ferro con una sola e larga bocca, per uso de’ legatori di libri: martello. || T. magn. Martello grosso da maneggiarsi a due mani adoperato dall’operajo che batte sull’incudine il ferro tenuto dall’operaio regolatore: martello da battere, mazza. E mazza di latu, quel terzo operaio che delle volte si aggiunge di più a batter il ferro: martello a terzo. || Quel bottone che delle volte fa il lucignolo acceso: fungo. || dari la mazza: massellare.

Mazzacanagghia. s. f. Gente vile ed abietta: schiazzamaglia.

Mazzacanata. s. f. Quel suolo rassodato con ciottoli o ghiaja che si fa come letto dello ammattonato: getto, smalto, massicciato. || colpo di mazzacani: sassata, mazzacanata. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Mazzacaneddu. dim. di mazzacani: sassino.

Mazzacani. s. m. Pietra informe, non grande: sasso. Quasi ammazza cani, cioè tanto grossa da trarsi e ferire un animale non piccino. Dice Fanfani che a Colle di Valdelsa usano anche la voce: mazzacane per sasso.

Mazzacanuni. accr. Sassone.

Mazzacaroccu. s. m. Bastone mazzocchiuto: mazzocchio, màzzero (z aspro).

Mazzacaruccuni. accr. di mazzacaroccu.

Mazzamagghia. V. marzamagghia.

Mazzamareddu. V. marzamareddu.

Mazzamariddiari. V. marzamariddiari. (S. Salomone-Marino).

Mazzamurru. s. m. T. mar. Tritume di biscotto, macinatura che serve di pasto alle bestie, al pollame che si porta per mare: mazzamurro. || (Mal.). Esca da pigliar pesci.

Màzzara. s. f. T. tonnara. Fascio di pietre ben legate, attaccate alle reti dalla parte opposta dei sugheri: màzzera. || Pesi attaccati alle ruote di certi orologi a peso: contrappeso. || Pietra pesante in generale.

Mazzarari. v. a. Gettare in mare una persona, legata a una pietra: mazzerare.

Mazzaredda. s. f. (z dolce). Feccia dell’olio: morchia. || Strumento da trebbiare: trebbia. || Quello escremento nero che si ammassa negl’intestini del feto: meconio. || Piccola mazzera. || Per mazzareddu. V. || E anco il membro virile: bìschero.

Mazzareddu. s. m. Legnetto di cui si servon i calzolai per lustrar e perfezionare le scarpe: stecca. || Strumento da trebbiare: trebbia (Perez). || Mazzetta di legno o bocciuolo o altro dove le donne appoggiano il ferro da calze con cui lavorano: bacchetta, bacchetto da calza, fattorino (a Roma: mazzarello). || In pl. certi tenerumi di cavoli fioriti.

Mazzariari. v. intr. Il muoversi che fa nel mare la nassa o altro: barcollare. || Il muoversi a similitudine d’un pendolo spinto: dondolare.

Mazzaroccu. s. m. Bastone grosso: mazzocchio, bacchio.

Mazzata. s. f. Colpo di mazza: mazzata.

Mazzatedda. dim. di mazzata.

Mazzatuna. accr. Mazzatona (a Firenze).

Mazzèfaru. add. Alquanto malato: bacato, malaticcio, cagionoso.

Mazzeri. s. m. Servo di magistrato o di prelato, che porta avanti il padrone la mazza: mazziere.

Mazzetta. dim. di mazza: mazzetta. || Sorta di martello grosso da cesellatori ecc.: mazzetta.

Mazzettu. dim. di mazzu, specialmente di fiori: mazzolino, mazzetto. || Strumento di metallo appiccato nella verga dell’archibugio, per uso di calcargli lo stoppacciolo. || Piccola quantità o unione di checchessia: mazzetto.

Mazzi. s. m. pl. Uno dei quattro semi delle carte da giuoco; bastoni.

Mazziari. v. a. Percuotere con mazza: mazzicare (di poco uso), battere. || Battere il ferro caldo sulla incudine: massellare, mazzicare. || Dirompere il lino per trarne la lisca prima di pettinarlo: gramolare, maciullare. || Batter il grano col coreggiato: coreggiare. || Battere gli alberi per farne cader i frutti: abbacchiare. P. pass. mazziatu: mazzicato, battuto ecc.

Mazziata. s. f. L’azione del battere: battuta, picchiata, bacchiata, carpiccio.

Mazziatedda. dim. di mazziata.

Mazziatuna. accr. di mazziata.

Mazziaturi. s. m. Strumento da battere il grano: coreggiato.

Mazzicaroccu. V. mazzacarocco. || Arnese di legno tondo che si lega colle chiavi per non le perdere: materòzzolo.

Mazzicedda. dim. di mazza: mazzetta.

Mazziceddu. V. mazziteddu.

Màzzira. V. màzzara.

Mazzitedda. V. mazzicedda. || – a mazzitedda maritata, sorta di giuoco fanciullesco, che altrimenti si dice: a quantu corna porta la crapa.

Mazziteddu. dim. di mazzu: mazzoletto.

Mazzitteddu. dim. di mazzettu: mazzettino.

Mazzittineddu. dim. di mazzettinu.

Mazzittinu. dim. di mazzettu: mazzettino.

Mazzittuneddu. dim. di mazzittuni.

Mazzittuni. accr. di mazzettu.

Mazzòcculu. s. m. Estremità di mazza o altro più grossa del fusto: capocchia. || Bastone: mazzocchio. || Martello di legno per cerchiar le botti: mazzapicchio.

Mazzola. s. f. Piccoli bastoncelli con capocchia per suonar il tamburro: bacchetta. || fig. Detto di braccia secche: bacchette. || V. mazzòcculu.

Mazzolu. s. m. Martello di ferro da scarpellino, scultore: mazzuolo.

Mazzu. s. m. Quantità di erbe, foglie, fili, legne, ecc. legate insieme: mazzo. || Unione di checchessia: mazzo. || – di carti, le quaranta carte di giuoco: mazzo di carte. || – di littri, quantità di lettere legate insieme: mazzo di lettere. || – di cirina: mazzetto di zolfini. || – di puliri. V. spartu al 2º §. || trasiri o mittirisi ’ntra lu mazzu, intromettersi in una faccenda: entrare, mettersi in o nel mazzo. || di quattru a mazzu, vale dozzinale, ordinario. || Prov. faciti mazzi picciuli ca la citati è granni, perchè una cosa basti a tutti bisogna che si facciano piccole le porzioni. || mettiri tutti ’nt’on mazzu, quando parlandosi di più persone o cose, tra le quali ce ne ha di qualità diverse, si giudicano triste tutte: mettere tutti in un mazzo.

Mazzuledda. dim. di mazzola.

Mazzuleddu. dim. di mazzolu.

Mazzuliari. V. mazziari. || Per pistuniarisi. V. || mazzuliarisi, affaticarsi, sforzarsi: arrabattarsi.