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do, non è il sangue che nobilita, ma l’ingegno. Avviso ai così detti Nobili.

Menti. V. mentri.

Mèntri. V. mettiri.

Mentìri. V. mintiri.

Mentri. avv. di tempo. Nel tempo che, durante: mentre. || ’nta mentri: nel mentre. || ’nta stu mentri: in questo mentre. || Per poichè: mentre. || Per quando invece.

Mentu. V. varvarottu.

Menu. avv. di quantità. Manco, al contrario di più: meno. || veniri menu, svenire: venir meno. Mancare: venir meno. || aviri menu, o pri menu una cosa, stimarla meno: avere per meno una cosa. || fari a menu o di menu di...: astenersi da: far a meno o di meno di... || essiri menu d’unu, essergli inferiore: esser da meno di alcuno. || almenu, a lu menu: al meno, al meno, meno, alla meno. || in menu chi vi lu dicu, in un subito: in meno di che. || nenti menu o nenti di menu, si usa per esprimere maraviglia, esagerazione: niente meno, niente di meno. || a menu chi: salvochè, fuorchè, eccettochè (meno che è ripreso dall’Ugolini). || menu chi chistu: fuorchè questo. || tutti vinniru menu di vui: tutti vennero eccetto che o tranne o fuorchè voi.

Menu. add. compar. Più poco ecc.: meno. Alle volte è coll’art. e sta per l’add. minore: meno. || la menu cosa è chista: la minor cosa è questa.

Menza. s. f. Si dice la menza cioè mezz’ora dopo mezzogiorno o dopo mezzanotte: la mezza. || menza di manu, due strisce di cuojo che si affibbiano alle estremità delle redini e con le quali il guidatore dirige il cavallo. || – d’arreri, parti delle scarpe: i quartieri (Di Marco). || Per mensa. V.

Menzacanna. s. f. Misura che valeva M. 1,03 || Per bastone in generale: muzza, pertica. || V. canna. || Prov. misurari cu la so menzacanna, giudicar come sè gli altri: misurar col suo passetto.

Menzafòrficia. s. f. Ognuna delle due travi inclinate che forman i lati del cavalletto di armatura del tetto: puntone, arcale.

Menzalana. s. f. Grosso e rozzo panno di lana e lino: mezzalana.

Menzalinu. V. minzalinu.

Menzaluna. s. f. Cosa a guisa di luna falcata: mezzaluna. || Coltello da cucina circolare: mezzaluna. || Nello annaffiatoio è il coperchio: tettino. || Arnese di chiesa ove si pone l’ostia: lunetta.

Menzannata. s. f. Metà dell’annata.

Menzannotti. s. f. L’ora a metà della notte: mezzanotte.

Menzarànciu. s. m. Fabbricato o altro a guisa di una mezza arancia: segmento. || Dicesi a persona da nulla o leggiera: chiappolino, scalzagatti. || Spezie di vaso: gotto. || V. menzuculu.

Menzatesta. s. f. Di poco cervello: cervellino.

Menzavutti. s. f. Vaso di legno a doghe: tino, mezzabotte.

Menzioni. s. f. Nominazione, memoria: menzione.

Menziornu. s. m. L’ora a metà della giornata: mezzogiorno, mezzodì.

Menziuneddu. s. m. T. legn. Certa misura di travicelli per diverse opere di loro arte: assicella, asticciuola.

Menzomu. s. m. Per ischerzo si dice a uomo piccolo o da nulla, o ache eunuco: mezz’uomo.

Menzu. s. m. La mezza parte: mezzo (z dolce). Delle volte è avv. e delle volte s. || Quello che è ugualmente distante dagli estremi: mezzo. || Aiuto, modo, interposizione: mezzo. || nun aviri menzu, non aver modo: non aver mezzo. || mettiri ’m menzu, metter in campo, promuovere allegare: produrre in mezzo, metter in su, cavar fuori. || iri ’mmenzu o ntra lu menzu o pri lu menzu, patirne pregiudizio: andarne di mezzo. || mittirisi ’m menzu, esser mediatore: essere o entrar di mezzo. || Vale pure mostrarsi, voler comparire per fare o dire: venir fuori. || nesciri ’mmenzu, vale l’istesso. E vale pure, opporsi, impacciarsi, contraddire: entrare di mezzo. || spartiri in menzu. V. spartiri la turta, ecc.: dare in quel mezzo. || ’m menzu: in mezzo o nel mezzo. || menzu bonu, menzu malatu ecc. seguito da qualunque aggettivo, ha forza di quasi: mezzo buono ecc. || Mediocre, mezzano; mezzo. || menzu fattu, alquanto ubbriaco: alticcio. || menzu menzu, in parte, alquanto: mezzo mezzo. || menzu tempu, primavera: mezzo tempo. || menza tinta, colore fra chiaro e scuro: mezza tinta. || nun aviri menzu, non aver moderazione: non aver mezzo. || levati di mmenzu, modo di scacciare: va via, levamiti di torno. || a menz’aria, incompiutamente: a mezzo. || menzu jornu, l’ora a metà del giorno: mezzogiorno, mezzodì. E il vento del Sud: mezzogiorno. || mittirisi ad unu ’mmenzu, insidiarlo, ingannarlo: metter in mezzo. || T. calz. menzu d’avanti o d’arreri: quartieri della scarpa. || livari di ’mmenzu, uccidere, togliere di vita. (Lat. de medio tollere. Cicerone). || di ’mmenzu vale anco di intorno, da presso: di fra le gambe (Guerrazzi). || ’m menzu, detto di cose fuori il proprio posto, in modo che faccian ingombro: in disordine. || Modo o via da riuscire a un fine: mezzo. || in pl. facoltà, ricchezze, omu di menzi: uomo di mezzi, ricco. || mettiri menzi e quartucci, scherzando sulla voce menzu in senso di mezzo quartuccio e nel senso di modo, via: usar mezzo.

Menzubbrasili. s. m. Sorta di tabacco: mezzobrasile.

Menzubbustu. s. m. Statua rappresentante la sola testa e parte del busto: mezzobusto.

Menzuculu. Per dispregio a giovane cattivo, ridicolo: giovinastro, scalzagatti.

Menzuculuri. s. m. Color di mezzo: mezzocolore.

Menzujornu. V. menziornu.

Mènzula. V. mensula.

Menzumarinaru. s. m. T. mar. Asta armata di gancio che serve al marinaro di una piccola barca per afferrare a uno scoglio o altro: gancio di lancia (Zan. Voc. Met.).

Menzupitturali. s. m. Parte del finimento che dal petto va fin alle tirelle: attacco.

Menzuponti. s. m. T. mar. Due tavolati uno a destra e altro a sinistra, per la comunicazione del cassero col castello di prua: passavanti (Pitrè).

Menzurrilevu. s. m. Scultura non del tutto a rilievo: mezzorilievo.

Menzutèrmini. s. m. Ripiego, scusa: mezzotèrmine (benchè l’Ugolini lo biasimi).