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luna. || (Vinci) Per lunatico, cioè che patisce del cervello secondo le cambiazioni della luna.

Allungamentu. s. m. Allungamento.

Allungari. v. a. Accrescere in lunghezza: allungare. || Per pigliar la via più lunga. || Prov. cu’ allonga, accurza: chi va piano va lontano, la buona via anco più lunga della disastrosa, è più spiccia perchè più sicura. || Per crescere di statura, e dicesi anco delle piante: crescere. || Per prolungare, far durar alcuna cosa: allungare. || allungari lu vinu: allungar il vino, annacquarlo. || allungarisi in paroli: allungarsi in parole. P. pass. allungatu: allungato. || Annacquato, ecc.

Allungatura. s. f. Allungamento: allungatura.

Alluntanamentu. s. m. Allontanamento.

Alluntanari. v. a. Portare o far lontano: allontanare, e se è per poca lontananza slontanare. || Per discacciare. || Per divenir raro. P. pass. alluntanatu: allontanato, slontanato.

Alluntanatissimu. add. sup. Allontanatissimo.

Alluparisi. v. intr. pass. T. agr. Dicesi delle fave quando sono infestate dalle orobanche. || Detto delle biade o frutta, quando sono in fiore che offese dalla nebbia riardono e non allegano: annebbiarsi.

Allupatu. add. Infestato dall’orobanche. || Annebbiato. || Per mal in arnese, brullo. || Per affamato: allupato.

Alluppiamentu. s. m. Alloppiamento (Tramater). || Sonno forte.

Alluppiari. v. a. Acconciar bevanda o simile con oppio: alloppiare. || Dar l’oppio sonnifero: adoppiare. || v. rifl. Addormentarsi profondamente: alloppiarsi (Tomm. D.). || Per ubbriacarsi. P. pass. alluppiatu: alloppiato. || Adoppiato. || Addormentato. || Imbriacato.

Allura. avv. In quel tempo, in quel punto: allora. || In tal caso, con tal condizione: allora. || Col segnacaso di, p. e. lu tempu d’allura ecc: il tempo d’allora ecc. || allura allura: allora allora, ha forza di superlativo. || latti munciutu d’allura: latte munto d’allora, di fresco, d’or ora. || allura chi, allura quannu: allorachè, alloraquando. (A. V. ital. allura in Pier delle Vigne).

Allurdamentu. s. m. Imbrattamento.

Allurdari. v. a. Far perdere la pulitezza o nettezza macchiando di unti o sgorbi: insudiciare, e quando è un sudiciume più palpabile di sostanza sovrapposta o mescolata: imbrattare. Nel senso di introdurre laidure o cose schifose, e più nel senso morale: lordare. P. pass. allurdatu: insudiciato. || Imbrattato. || Lordato.

Allurdaturi. verb. Imbrattatore, lordatore.

All’urtimata. modo avv. In fine: alla perfine, al postutto.

Alluscari. (Caruso) v. intr. Partirsi: battersela.

Alusciarisi. v. rifl. a. Acconciarsi, lisciarsi tutto con arte per comparir ben messo: rinfronzirsi, ripicchiarsi.

Allusioni. s. f. L’atto di alludere: allusione.

Allusivu. add. Chi ha allusione: allusivo.

Allustra. V. allustrastivali.

Allustramentu. s. m. Lustramento, lustratura.

Allustrari. v. a. Pulire, ridurre terso, lucente un oggetto, e più dicesi delle scarpe: lustrare. (A. V. ital. allustrare).

Allustrastivali. s. m. Colui che va lustrando le

scarpe: lustrino.

Allustrata e Allustratina. s. f. Il lustramento: lustrata, pulita (così a Firenze).

Allustratedda. dim. Lustratina.

Allustratu. add. Lustrato. || Per mezzo ubbriaco: brullo.

Allustratura. s. f. Pulitura: lustratura.

Allustraturi. verb. Chi lustra: lustratore. || Pezzo di panno o cimossa, con cui si toglie al pettine la scabrosità lasciata dalla pianetta: piumicino.

Alluttari. (Atanasio da Aci) V. luttari.

Alluviuni. s. m. Allagamento prodotto da’ fiumi rigonfiati: alluvione.

Alluzzari. v. intr. prop. Guardar di banda e sottocchi: sbirciare, sbilurciare. || (Caruso) Guardar fisamente: alluciare. || fig. Aver brama: agognare. || Mostrar certa allegrezza e orgoglietto: ringalluzzare. P. pass. alluzzatu: sbilurciato. || Alluciato. || Agognato. || Ringalluzzato.

Alma. (Muse Sic.) V. arma.

Almanaccu. s. m. Calendario ove son notate le fasi della luna, i giorni, le feste ecc: almanacco.

Almenu. cong. Che costituisce termine nel meno: almeno.

Almiranti. V. A. V. ammiragghiu.

Almùziu. s. m. Mantelletto usato dai vivandieri, o secondari delle cattedrali o collegiate, della forma d’un cappuccio piegato, che anticamente solea porsi in capo nel tempo de’ divini ufficii: bàtolo.

Alò. Così dice l’infrancesata aristocrazia ciò che il popolo dice amunì accorciato da amuninni. È corruzione del Franc. allons, voce di comando e di esortazione: andiamo, via, orsù.

Aloccia. T. mar. V. cucciuneddu.

Alòfaru. V. galofaru.

Aloi. T. bot. Erba amarissima: alòe. Aloe succotrina L. || Per zabbara V.

Alosa. T. zool. Pesce che ha i fianchi segnati di strisce, ed il rostro fesso: cheppia, laccia. Clupea alosa L.

Alosi. avv. negativo (Caruso).

Alosiu. (Pasq. e Vinci) fari l’alosiu, far lo gnorri, far finta di non udire o sapere.

Alpestri. add. Di qualità d’alpe, erto, aspro: alpestre.

Altalena. s. f. Passatempo da fanciulli, mettendo orizzontalmente una trave su d’un’altra verticale, e alle due estremità della prima si pongon due fanciulli che mentre l’uno alza, l’altro cala: altalena.

Altaru. V. artaru.

Altea o Artìa. T. bot. Erba nota, della famiglia delle malve: altea. Althea officinalis L.

Alterabbili. add. Atto ad alterarsi: alterabile.

Alterari. v. a. Modificare o mutar alcuna cosa dall’esser suo: alterare; e s’usa fig. per cose materiali come parole, idee, ecc. || Rifl. a. commuoversi: alterarsi.

Alteratu. add. Alterato. || Commosso: alterato. || pusu alteratu: polso alterato. || Ubbriaco: alticcio.

Alterazioni. s. f. Modificazione o mutazione di cosa: alterazione. || Turbazione: alterazione. || Commozione di polso: febbrettuccia.