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Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/669

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NNU — 651 — NOR


Nnumiceddu. dim. di nnomu: nomìgnolo. || Buona fama: nomuccio.

Nnuminabbili. add. Che si può nominare: nominabile.

Nnuminari. v. a. Porre il nome: nominare. || Chiamare per nome: nominare. || Sparger fama: nominare. || Proporre uno ad esser assunto a un grado ecc.: nominare. || Per induvinari V. P. pass. nnuminatu: nominato.

Nnuminata. s. f. Il nominare: nominata. || Fama: nome, rinomanza, rinomea.

Nnuminatu. add. Celebre: nominato. Sup. nnuminatissimu: nominatissimo.

Nnunnata. s. f. Pesciatelli piccini piccini: latterini. || Per sim. dicesi a moltitudine di fanciulli: fanciullaja; ovvero di quantità d’oggetti minuti: minutaglia.

Nnunnatu. add. Di poco nato: neonato. || Non nato.

’Nnurdinatizzu. add. Un po’ in ordine, ravviatino.

’Nnuriri. V. induriri.

Nnurmeri. V. nnurmusu.

Nnurmuseddu. dim. di nnurmusu.

Nnurmusu. add. Affettato, lezioso, smanceroso: daddoloso, daddolone.

’Nnurvari. V. annurvari.

’Nnurvulatu. add. Annuvolato, pien di nuvole.

’Nnustriarisi. V. industriarisi.

’Nnùtuli. V. inùtili. (Anticamente anco in italiano diceasi inutole).

’Nnuvinari. V. induvinari.

’Nnuzzenti. V. innuccenti.

No. avv. di negazione: no. || Talora si usa a mo’ di nome p. e. il no. || diri di no, negare: dir no o di no. || no sai, modo di minacciare: non ve’.

Nòbbili. s. m. Persona appartenente alla nobiltà: nòbile.

Nòbbili. add. Ragguardevole, degno: nòbile. || Che appartiene alla casta della nobiltà: nobile. Sup. nobbilissimu: nobilissimo.

Nobbilicchiu. vilif. di nobbili: nobiluzzo.

Nobbiliscu. add. In modo nobile, alla foggia dei nobili: nobilesco. || a la nobbilisca, posto avv. vale nobilmente: alla nobilesca.

Nobbilitari. v. a. Render nobile: nobilitare. || Detto di cosa, abbellire, adornare: nobilitare. P. pass. nobbilitatu: nobilitato.

Nobbilitati. V. nobbiltà.

Nobbilitaturi. verb. Chi o che nobilita: nobilitatore.

Nobbilitusu. add. Che nobilita.

Nobbilizza. s. f. Nobiltà: nobilezza (ma è V. A).

Nobbilmenti. avv. In modo nobile: nobilmente.

Nobbilottu. dim. di nobbili.

Nobbiltà. s. f. Bontà, chiarezza, dignità, generosità: nobiltà, nobiltade, nobiltate. || L’eccellenza, il valore di checchessia: nobiltà. In addietro si dava questo nome a certi tessuti di seta. || Nelle società in cui i meriti sono convenzionali ed ereditari, anzichè reali e personali, è una classe di uomini distinti da altri uomini per casuali nomi o titoli, oggi vanitosi, ma di più o meno odiose antiche origini: nobiltà. || L’appartenere a tale casta: nobiltà. || Prov. la prima nobbiltà è la santità è qualche cosa di meno vana ed antisociale dell’aristocrazia. || la vera nobbiltà divi essiri accumpagnata di l’onestà, ma può essere onesto chi vanamente si crede superior agli altri? || la nobbiltà pocu si prezza si cci manca la ricchizza, e più ridicola: la nobiltà poco si prezza, se vi manca la ricchezza.

Nobbiluni. accr. di nobbili.

Nocca. V. cullana. || V. nnocca.

Nocevuli. V. nucevuli.

Nocimentu. (Scob.) s. m. Il nuocere: nocimento.

Nòciri. v. a. Far danno, far male: nuòcere. || mi noci, vale anche mi dà fastidio. E farisi nociri, rendersi increscioso. P. pass. nuciutu: nociuto.

Nocivu. V. nucivu.

Nocumentu. s. m. Il nuocere: nocumento.

Nocumintuzzu. dim. di nocumentu: nocumentuccio.

Nodu. V. gruppu.

Noja. s. f. Disgusto nato da ripetizione o durata d’impressione spiacevole o simile: noja; se più forte: fastidio, tedio. || Quando è principio di turbamento o dolore: molestia.

Nojari. V. annujari.

Nojusu. V. nujusu.

Nolèggiu. V. nulìggiu e così i derivati.

Noli-me-tàngriri. T. bot. Erba. V. sensitiva.

Nòlitu. s. m. Pensiero, fantasia, ghiribizzo: capriccio, grillo. || Per seccatura.

Nolitusu. V. nulitusu.

Nolu. s. m. Il pagamento del porto delle mercanzie o altro portato dai navilii; si dice pure per l’affitto d’una cosa: nolo. || a nolu, pigliata a prezzo e per tempo determinato, per restituirla: a nolo. || Prov. è cchiù lu nolu ca la mircanzia, quando una cosa non val la pena dell’acquisto: è più la spesa che l’impresa, è più lo scapito che il guadagno.

Nomenclatura. s. f. Nominazione, ordine o serie di nomi o vocaboli: nomenclatura.

Nòmina. V. nnomina.

Nominandu. add. Che è da nominarsi.

Nominari. V. nnuminari.

Nominatamenti. avv. A nome, per nome, ad uno ad uno: nominatamente. || Particolarmente, segnatamente: nominatamente.

Nominativamenti. avv. In forza di nominativo: nominativamente, (Mort.).

Nominativu. s. m. T. gram. Il caso retto: nominativo.

Nominaturi. verb. Che dà il nome, che nomina: nominatore.

Nominazzioni. s. f. Il nominare: nominazione.

Nompariglia. V. numpariglia.

Nomu. V. nnomu.

Non. avv. di negazione: non.

Nona. s. f. Quinta ora canonica: nona. || – maggiuri. T. mus. Intervallo di sei tuoni e due semituoni, l’ottava della seconda maggiore: nona.

Nonaggenàriu. add. Che è sui novant’anni: nonagenario.

Nonaggèsimu. V. novantesimu.

Noncuranti. V. stracuratu.

Noncuranza. s. f. Il non curare: noncuranza.

Nondimenu. avv. Nientedimeno, non pertanto: nondimeno.

Noni. Paragoge di no. Anco i Toscani hanno noe per no.