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NZI — 663 — OBB


retta i capelli: incerare. || Condensare la parte grassa di checchessia: rassegare.

’Nzivata. s. f. Unzione di sevo.

’Nzivatedda. dim. di ’nzivata.

’Nzivateddu. dim. di ’nzivatu.

’Nzivatu. add. Unto di sevo. || Impiastrato di ceretta ne’ capelli: incerato. E per sim. attillato. || Che ha sapore di sevo. || Per sivusu V. || Che ha condensata la parte grassa per difetto di calore: rassegato. || Detto a persona sgraziata, svenevole: smanceroso. || quacina nzivata V. in quacina.

’Nzivatura. V. ’nzivata.

Nzoccu. Voce composta nzo ciò, e ccu per che, onde: ciò che...

Nzòlia. s. f. Sorta di uva grossa, dolce, di acini bislunghi, di due sorta, la bianca: trebbiana, zuccaja dolce. La nera: canajuola. || nzolia e muscateddu, si dice di due amici intrinseci: due anime in un nòcciolo. || dari la nzolia, battere: dar le nespole || l’anni di la nzolia, tempo remoto: gli anni del prezzèmolo. (Vinci, vuole che abbia preso nome dal colore dorato o dal sole). || Per zibbibbu V. (Verdone).

’Nzosizzari. v. a. Cacciar la carne trita entro budelle apposite per far salsiccia: imbudellare.

’Nzosizzunari. v. a. V. ’nzosizzari. || Ficcare per forza: rimpinzare, rinzeppare. || far in modo che altri finalmente faccia o dica ciò che vogliamo: sobillare; e anche: aggirar uno, insufflare.

’Nzosizzunata. s. f. Il rinzeppare. l’insufflare ecc.

’Nzosizzunatu. add. e P. pass. Rimpinzato. || Sobillato. || E anche per impagghiatu V.: rinfantocciato.

’Nzuccarari. V. inzuccarari e seguenti.

’Nzucchetta. V. in zucchetta.

Nzuddi. s. m. pl. Dolciume di miele e mandorle.

Nzugna. V. nzunza.

’Nzulenti. V. insulenti.

Nzuliedda. dim. di nzolia.

’Nzullintari. V. insulintari.

Nzunza. s. f. Grasso del porco: sugna, sugnaccio. || aviri li nzunzi, esser grasso molto: essere grasso bracato. || faricci li nzunzi, goderci: coccolarvisi.

Nzunzari. v. a. Sporcare, lordare: insudiciare, imbrattare. || Insudiciare con materia grassa, pastosa, brutta: inzavardare, inzafardare. O di cosa liquida non pulita: imbrodolare, sbrodolare, specialmente nel rifl. l’insudiciarsi di cosa da mangiare, o simile. || Impiastrare con grasso, olio, unto: ùgnere.

Nzunzata. s. f. L’inzavardare: inzavardata, insudiciata, untata.

Nzunzatazzu. pegg. di nzunzatu: sudiciaccio.

Nzunzatedda. dim. di nzunzata.

Nzunzateddu. dim. di nzunzatu: sudicetto.

Nzunzatina. V. nzunzata.

Nzunzatizzu. add. Alquanto sudicio: sudiciccio, sugnoso, unticcio.

Nzunzatu. add. Sporcato, unto: sùdicio, sugnoso, lardato.

Nzunzatuni. accr. Sudicio, lercio, sudicione.

Nzunzunazzu, Nzunzuneddu. dim. di nzunzuni.

Nzunzuni. s. m. Chi mangia o chi cucina sciatto e sudicio: sbrodolone (Tomm. D.) || Lèrcio.

Nzunzuniari. v. a. Accrescitivo di nzunzari: lerciare, inzavardare, rimbrodolare. || Per muovere, eccitare: stuzzicare. || Far una cosa alla peggio: acciarpare.

Nzunzusu. add. Che insudicia: untuoso, lercioso.

’Nzuppari. V. assuppari. || V. inzuppari.

’Nzurfarari. V. inzurfarari.

Nzurru. add. Stretto, serrato.

’Nzutichiri. V. inzutichiri.

’Nzuvarimentu. s. m. Intormentimento: torpore. || – di jidita, dolore alle dita pel freddo: unghiella.

’Nzuvariri. v. intr. Divenire stupido o come addormentato: intorpidire. || Dicesi delle dita assiderate che si piegano a guisa di gambe di granchio: aggranchiare. || Detto in generale delle membra che perdono la flessibilità, diventan rigide: irrigidire. Presa l’idea dal sughero (suvaru) cioè quasi divenuto come sughero, non soffice.

’Nzuvarutu. add. Da ’nzuvariri: intorpidito, aggranchiato. || Svogliato, mal sano, sbalordito: balògio. || Irrigidito.

O.

O. Quattordicesima lettera dell’alfabeto, quarta delle vocali: o. || Segno di vocativo: o. || Particella disgiuntiva: o. || Vale pure altrimenti, se no: o. || Interiezione: o, oh, che esprime vari affetti dell’animo. || La si scambia spesso coll’u. In italiano ha due suoni largo e chiuso come si vede dalla prefazione. || o o raddoppiato è anco segno di ammirazione: o o. || ò per alaò V.

Ô. Contratto di a lu ovvero a ’u. Somiglia all’au Franc.: al. Usato specialmente nel Palermitano. || E rade volte anco per del.

Obbedienti. V. obbidienti e seguenti.

Obbesu. add. Grasso troppo: obeso.

Òbbici s. m. Cannone corto per iscagliare piccole bombe: òbice.

Obbidienti. add. Che obbedisce, e fig. si dice pur di cose inanimate: obbediente, obediente, obbidiente, ubbidiente. Sup. obbidientissimu: obbedientissimo.

Obbidientimenti. avv. Con obbedienza: obbedientemente.

Obbidientissimamenti. avv. sup. Obbedientissimamente.

Obbidientuni. accr. di obbidienti.

Obbidienza e Obbedienza. s. f. Virtù per cui l’uomo esegue la volontà del superiore, l’atto, la disposizione o l’abito di obbedire: obbedienza, obedienza, ubbidienza. || Suggezione o regola: obbedienza. || Comandamento che dava il prelato religioso a’ suoi fratelli: obbedienza. || La cosa comandata: obbedienza. || Il voto di obbedienza che facevan i frati: obbedienza. || Signorìa, dominio: obbedienza. || – cieca, senza osservazioni o discussione: obbedienza cieca. ||