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Pallideddu, Pallidettu. dim. di pallidu: pallidetto, pallidino, palliduccio.

Pallidizza. s. f. Livida bianchezza che si manifesta al volto per malattia, paura e simili: pallidezza, pallidore.

Pallidizzu. add. Che ha del pallido: pallidiccio.

Pàllidu. add. Che ha pallidezza: pàllido. Sup. pallidissimu: pallidissimo.

Palliduliddu. dim. di pallidu: pallidetto, pallidino, pallidiccio.

Pallidumi. s. m. Pallidezza: pallidume.

Palliduni. accr. di pallidu.

Pallineddu. s. m. T. oref. Cesello per far palline o perle: perlina (Car. Voc. Met.).

Pallinu. s. m. dim. di palla, e propriamente quella che serve di lecco al giuoco delle palle: pallino.

Pàlliu. V. paliu non al 1º §. || V. palliuni.

Palliuni. s. m. Ornamento del Papa e de’ metropolitani, che portano sopra gli abiti sacri in segno di piena giurisdizione ecclesiastica: pallio, palio.

Pallotta. V. ballotta.

Pallunaru. s. m. Chi fa o vende palloni: pallonajo. || Chi dice sempre frottole: bombone. V. ballunaru.

Pallunazzu. accr. e pegg. di palluni: pallonaccio. || Gonfio, superbo: tronfio. || Promettitore che poi non attende: bèrgole, pallone di vento.

Palluncinu, Palluneddu. dim. di palluni.

Palluni. s. m. Palla grande che riempiesi di aria e si manda in alto: pallone. || fig. Fandonia, favola: bomba.

Pallureddu. dim. di palluri.

Palluri. s. m. Pallidore: pallore.

Pallustra. s. f. Quella materia bianca, luccicante che è sopra i denti: smalto (Tumminello).

Palluttedda. V. balluttedda.

Palma. s. f. T. bot. Albero grande che fa i datteri: palma. Phoenix dactylifera. L. || Perchè le foglie di essa si danno ai vincitori, si prende anco per vittoria: palma. || Rami di palma che la domenica delle palme il clero divide ai fedeli: palmizio. || purtari la palma, esser superiore. || – di la manu: palma.

Palmari. add. Dicesi di certa specie di mattoni grandi un palmo: quadroni.

Palmarieddu. dim. di palmariu.

Palmariu. s. m. Rimerito, paga che si fa agli avvocati ecc.: onorario; i Toscani dicono palmario quel regalo sottomano che si dà per alterare la giustizia o per far monopolio di checchessia. || Sorta di mattone quadro: quadrone.

Palmarizzu. V. parmarizzu.

Palmata. V. parmata.

Palmatòria. V. buggia. Da palma che è la pianta della mano, poichè la bugìa è un lume maneggevole.

Palmentu. V. parmentu.

Palmetta. s. f. Quel pezzo di ferro ripiegato che fa da monachetto alla spagnoletta.

Palmiari. v. a. Misurar a palmo. P. pass. palmiatu.

Palmiggiana. V. parmiggiana.

Palmitu. s. m. Luogo seminato a palme: palmeto (Spat.).

Palmu. s. m. Misura lunga quanto si distende la mano dalla estremità del dito grosso a quella del mignolo: palmo, spanna. Equivalente a metri 0,2575. || arristari cu un palmu di nasu, rimaner deluso, o col danno e le beffe: rimaner con un palmo di naso. || a palmu a palmu, a poco a poco: a palmo a palmo. || Per trappitu V.

Paloggiu. V. strùmmula.

Paloma. s. f. T. mar. Corda raddoppiata e legata a un terzo dell’antenna, e che vien fermata coll’amante per sospender l’antenna: paroma.

Palora s. f. Metatesi di parola. Voce articolata significativa dei concetti dell’uomo: parola. (Nerucci cita esempi anco in Toscana di palora per parola). || Facoltà del parlare, il dono della favella: parola. || In pl. nome che si dà nella musica alla poesia che si dee cantare: parole. || Motto, risposta, concetto: parola. || jiri supra la palora, assicurarsi dell’altrui fede: andar sopra la parola. || aviri palori, contendere: aver parole con alcuno. || dari paroli, intertenere, non venire ai fatti: dar parola, dar erba trastulla. || essiri tuttu palori, non mantener la parola, non attenere la promessa: esser più di parole che di fatti. || agghiuttirisi o manciarisi li palori, profferirle in gola in modo che non s’intendano: ingojarsi o mangiarsi le parole. || li paroli nun jinchinu panza, dicesi a chi in cambio di fatti dà parole: le parole non empion il corpo. || masticari li paroli, pensarle bene prima che si parti: masticar le parole. || arristari li palori ’m mucca, dicesi di chi o per timidità o per ignoranza non sa cominciare o terminare il cominciato discorso: morire le parole tra i denti. || nun nni sapiri palora, non ne saper notizia: non ne sapere parola. || palora a sgangu, parola ingiuriosa: parola torta. || quistioni di parola, dicesi di controversia o d’altro che solo consista nella formalità delle parole e non nella sostanza del negozio: quistione di parola. || veniri a palori, venire a rissa e contesa di parole: venir a parole, riscaldarsi di parole. || una palora porta all’autra, un discorso provoca l’altro: una parola tira l’altra. || spenniri palori pri qualcunu, parlar a pro di alcuno: spender parole per alcuno. || dari parola, promettere: dar parola. || nun nni fari palora, non parlarne. || pisari li palori, parlare con gran cautela: pesar le parole. || palori di lignu, ragioni non buone: ragionacce, discorsacci. || omu di palora, uomo che mantiene quel che promette: uomo di sua propria parola. || palori di cammara, parlar disonesto: parole grasse. || palori muzzi, troncate fra i denti: dimezzate, tronche. || mettiri boni palori, interporsi fra due per metter pace: entrar di mezzo, intercedere a pro di alcuno: mettervi una buona parola. || manteniri la parola, eseguire ciò che si ha promesso: mantener la parola. || pasciri di boni palori, intertenere altrui colla speranza: tenere in pastura. || la palora di Diu, le prediche dei sacerdoti: la parola di Dio. || palora di re, da osservarsi senza eccezione: parola da re. || palora d’onuri o di galantomu, modo di affermare o promettere nel proprio onore: pa-