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PEC — 713 — PED


biarla di pascolo, uno non la fa rendere, due, tre sì. || cu’ nun arricogghi li pecuri a st’ura, nun arricogghi nè pecuri nè lana, chi non fa le cose secondo il tempo perde del tutto. || cchiù chi jamu, cchiù pecuri grossi minamu, più che si cammina, più pecore grosse restano. || pecura salata, pecura sanata: pecora salata è guarita. || lavuri a munneddu, pecuri a tuccareddu, pochi animali, ma ben nutriti (Minà Palumbo). || amara dda pecura chi havi a dari la lana, infelice quella pecora che deve dar la lana, poichè sarà uccisa, si usa fig. || deci pecuri vannu una vacca, dieci pecore equivalgono al valor d’una vacca, ha senso figurato.

Pècuru. s. m. Il maschio della pecora: pècoro. || essiricci robba pri lu pecuru, fig. rimaner molto tuttavia da fare, mentre non si supponeva così.

Pedanti. V. pidanti.

Pèdanu. s. m. Quella particella dell’ordito che rimane senza esser tessuta: pènero, penerata. || Per tovaglia (a S. Giuliano).

Peddi. s. f. Membrana che cuopre ed avviluppa esteriormente il corpo animale: pelle. || Quella delle bestie, conciata per varî usi: pelle. || Per sim. la scorza de’ frutti: pelle. || Copertura qualunque, vesti: pelle. || peddi o peddi d’allisciari, quella striscia di cuojo dove i barbieri affilan i rasoi: cojetto. || – d’agneddu: bassetta. || peddi, fig. si dicono le vesti che ci cuoprono. || – morta: epidermide. || – di squatru. V. in squatru. || essiri cu la peddi e l’ossa, essere soverchiamente magro: essere ossa e pelle. || sarvari la peddi, salvarsi: salvar la pelle. || ’ntra coriu e peddi, leggermente sulla superficie, senza profondarsi: pelle pelle, tra pelle e pelle, buccia buccia. || appizzaricci la peddi, morire: lasciar la pelle in una impresa ecc. || aviri la peddi dura, esser forte e che resiste, ma non si direbbe di persona cara: aver la pelle dura. || arristari cu la peddi e l’ossa, rimaner magro: rimanere un sacco di ossa. E fig. rimaner povero. || stari bonu ’m peddi, esser grasso e sano. || cripari ’m peddi, esser di soverchio adirato: rodersi l’anima. || essiri ’nta la peddi di unu, cioè nella condizione di quello: esser nei piedi di alcuno. || fari peddi, ammazzare. || iri a la peddi, voler uccidere, farla finita: andar alla vita. || vulirinni la peddi di unu, pretender troppo, e anche volergli male: volerne la pelle di alcuno. || Prov. ognunu si guarda la so peddi: ognun dal canto suo cura si prenda. || supra la peddi d’autru si fannu currii longhi, ognuno è generoso della vita o della roba altrui: del cuojo d’altri si fanno le corregge larghe.

Pedestri. add. Che va a piedi: pedestre. || Per opposizione di equestre, detto di statua: pedestre. || fig. Basso, umile, abjetto, dimesso: pedestre.

Pedi. s. m. Parte nota del corpo, all’estremità della gamba: piede. || Misura dei versi: piede. || Sostegno ed anche la parte inferiore di checchessia: piede. || Per pianta in generale: piede. || Fusto di albero: piede. || Acqua passata per le vinacce: vinello. || Il lato inferiore della vela: piede, fondo. || Il capo di sotto di trave o legno: piede. || fari pedi, inclinar alquanto un oggetto, fermandolo bene, che non tracolli. || sbattiri li pedi. fig., dar in grande escandescenza di ira: batter i piedi. || pedi cotti, si dice di chi ha male ai piedi, da non poter quasi camminare. || –di pilu, si dice di certi contadini, i quali invece di scarpe portano pelle di bue avvolta, e per sim. vale, goffo. || – di l’anìmulu, ferro sottile ficcato da una banda in un toppo di legno, o in una pietra onde stia ritto e fermo: fuso. || – di gaddina, T. mar. Nodo che si fa ad un paranchinetto, che si suole adoperare per ajuto di altro paranchino quando si cazza: piede di gallina. E anco un’erba. V. fumaria. || – di gaddu, T. mar. Banderuola divisa alla sua estremità: piede di gallo. È anco una pianta: piè di gallo. Geranium molle L. || – di puddu, T. mar. Nome che si dà a certi nodi che si fanno a un cavo, alle bozze e ad altre funi: piede di pollo. || – di porcu, palo di ferro che da una estremità è bifido e si ripiega a zampa, e, introdotto fra i grossi legnami orizzontalmente accatastati, serve a rimuoverli o a strapparne i chiodi: piede di porco (Pitrè). || – di la lampa, come quella delle chiese: braccio. || – di falcu, i piedi del cavallo che hanno i polsi bianchi e il cavallo che ha tali piedi, diconsi: balzano. || – di pecura, si dice a chi non è nato in marina, ma in montagna: montanino. || – di crapa, erba: podagraria. || – di lu libbru, la parte estrema ed inferiore del libro: testata inferiore (Car. Voc. Met.). || – di lagusta. V. rapuncula. || – di corvu. V. ranunculu. || – d’asinu, specie di ostrica. Pianta di stelo diritto, peloso, striata leggermente; fiori bianchi a spighe: piede d’asino. Erisimum alliaria L. || – di liuni. V. archimilla. || – di lebbru, pianta che è una spezie di trifoglio: piede di lepre. || – di lu torchiu, quelli del rilegatore di libri: cosciali dello strettojo. || – di nigghiu. V. daucu. E V. mirridi. || – d’oceddu, erbetta di cui il seme è simile alla coda dello scorpione: scorpioide. || – di la matrici, i fonditori di caratteri chiamano così quella parte della matrice, che nella forma posa sopra il battitojo: piede della matrice (Car. Voc. Met.). || – di lu lettu, la parte del letto opposta alla parte dov’è il guanciale: il da piede. || – di vacili, quell’arnese a tre piedi su cui si tiene la catinella: regicatinella, lavamano. || – di la seggia: le gambe o piedi della sèggiola. || – di palummu, pianta che ha gli steli spesso distesi, alquanto grossi, ramosi; fiori celesti: piede di colombo o colombino. || – di lu tilaru. V. in culonna. || – di la tavula: gambe. || a pedi, coi proprî piedi, senza che altri porti: a piede. || a pedi chianu, delle case che sono in piana terra: terragno. || – di vancu, o a tri pedi, si dice di discorso senza logica: discorrere colla spina (Nerucci). || a pedi ’nterra o scausi, senza calzare: a piè scalzo o ignudo, in pedule. || a lu pedi, vicino d’accosto. || aviri pedi un discursu, una opinioni ecc., esser conveniente, aver base: aver fondamento. || iri o caminari cu li so pedi una cosa, andar da per sè e come deve andare: camminar o andar coi suoi piedi checchessia,