Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
PRO | — 765 — | PRO |
Procùnsulu. s. m. Chi tien le veci del consolo: procònsolo.
Procreari. v. a. Generare: procreare. P. pass. procreatu: procreato.
Procreaturi –trici. verb. Chi o che procrea: procreatore –trice.
Procreazzioni. s. f. Il procreare: procreazione.
Procura. s. f. Strumento di scrittura col quale si delega legalmente ad altrui di operare in nome di chi delega: procura.
Procuramentu. s. m. Il procurare: procuramento.
Procurari. v. a. Ingegnarsi d’avere, procacciare: procurare. || Difendere l’altrui cause: procurare. || Attendere, dar opera: procurare. || procurari per unu; adoperarsi a suo pro: procurar per alcuno. || rifl. a. Quando il servitore va via dice al padrone si procurassi, o ciò gli vien detto da questo; cioè cerchi di trovarsi altro servo, o viceversa altro padrone: si provveda. P. pass. procuratu: procurato.
Procurata, s. f. Il procurare.
Procuratureddu. dim. di procuraturi: procuratorello.
Procuraturi –trici. s. m. e f. Chi o che procura: procuratore –trice. || Colui che agisce e difende la causa e i negozi altrui: procuratore. || Prov. la vurza trema avanti la porta di l’avvucatu e di lu procuraturi, per le spese che fanno fare.
Procuraturicchiu. V. procuratureddu.
Procuredda. dim. di procura.
Prodanu. s. m. T. mar. Fune, che dalla banda dinanzi della nave sostiene l’albero contro il vento: straglio, e ant. prodano.
Prodigalazzu. pegg. di prodigu.
Prodigaleddu. dim. di prodigu.
Prodigalissimu. add. sup. Prodigalissimo.
Prodigalità. s. f. Qualità dell’esser prodigo, eccesso nello spendere: prodigalità, prodigalitade, prodigalitate.
Prodigalizzari. v. intr. Usar prodigalità: prodigalizzare (z dolce). P. pass. prodigalizzatu: prodigalizzato.
Prodigalmenti. V. prodigamenti.
Prodigaluni. accr. di prodigu.
Prodigamenti. avv. Con prodigalità: prodigamente.
Prodiggeddu. dim. di prodiggiu.
Prodìggiu, s. m. Fatto, indizio manifestante in modo straordinario cosa nascosta: prodigio; differisce da portento poichè questo annunzia da lontano cosa straordinaria, riguarda più l’effetto, e non dà l’idea, come quello, di cosa fausta e soprannaturale: prodigio si avvicina più al miracolo (Tomm. D.).
Prodiggiusamenti. avv. Con prodigio: prodigiosamente.
Prodiggiusità. s. f. Qualità di ciò che è prodigioso: prodigiosità.
Prodiggiusu. add. Pieno di prodigio: prodigioso. Sup. prodiggiusissimu: prodigiosissimo.
Pròdigu. add. Che spende più che non dovrebbe, meno di dissipatore che è quegli il quale spende più sregolatamente e disutilmente: pròdigo.
Proditoriamenti. avv. In modo proditorio: proditoriamente.
Proditòriu. s. m. Tradimento, inganno ordito contro la fede: proditorio (Mort.).
Proditòriu. add. Traditoresco, fellonesco: proditorio.
Prodi. add. Prò, valoroso: prode.
Prodizza. s. f. Valore, valentìa: prodezza. || Azione generosa e virtuosa da prode: prodezza.
Producìbbili. add. Atto a produrre, che si può produrre: producibile, produttibile.
Producimentu. s. m. L’atto del produrre: producimento.
Prodùciri. v. a. Dar l’essere, creare, generare: produrre, producere. || met. Cagionare, far nascere: produrre. || Addurre, metter in campo: produrre. || Dar frutto e si dice del terreno: produrre. || rifl. pron. Farsi avanti, venir su, prodursi. (Fanf. alla voce produrre non mette questo senso, però alla voce avanti, spiega farsi avanti: presentarsi, prodursi a far checchessia). P. pres. producenti: producente. P. pass. produciutu o produttu: prodotto.
Produciuta. s. f. Il produrre.
Produttibbili. V. producibbili.
Produttivu. add. Che produce, atto a produrre: produttivo.
Produttu. s. m. Ciò che dà la produzione della terra: prodotto. || T. arit. Quel numero che nasce dal moltiplicar una quantità per un’altra: prodotto.
Produzzioni. s. f. Il produrre: produzione. || Ciò che produce la terra o altro: produzione. || Ciò che produce l’ingegno, il genio: produzione (in questo senso è da alcuno ripresa). || Per dramma o commedia o tragedia. || Presentazione di carte, documenti ecc. davanti il tribunale: produzione.
Produzziunedda. dim. di produzzioni: produzioncella (in Firenze).
Proemiettu. dim. di proemiu.
Proèmiu. s. m. La prima parte di un’opera, di un libro, ove principalmente si propone quello che si ha da trattare: proèmio.
Proemiuni. accr. di proemiu.
Profanamenti. avv. A mo’ di profano: profanamente.
Profanamentu. s. m. L’atto del profanare: profanamento.
Profanari. v. a. Violare, contaminare, e propriamente usar le cose sacre in servigio di cose secolaresche: profanare. || Far cattivo uso di checchessia, usar male, contaminare checchessia: profanare. P. pass. profanatu: profanato.
Profanata. V. profanamentu.
Profanaturi. s. m. Chi o che profana: profanatore.
Profanazzioni. s. f. Il profanare: profanazione.
Profanu. add. Non sacro: profano. || Non iniziato in un’arte, una scienza o simile: profano. || Empio: profano. Sup. profanissimu: profanissimo.
Proferibbili. add. Che può profferirsi: profferibile.
Proferiri. v. a. Pronunziare, mandar fuori le parole: profferire. || Manifestare: profferire. || Offerire: profferire. || Dichiarare con autorità giuridica: profferire. P. pass. proferitu o proferutu: profferito.