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Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/796

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PUN — 778 — PUN


Puntagghia. s. f. Punta. Piccola striscia o pezzetto di terra, piccola quantità di checchessia, quasi sia la punta, la estremità.

Puntalata. s. f. Colpo di puntali: sassata.

Puntalatedda. dim. di puntalata.

Puntalatuna. accr. di puntalata.

Puntalazzu. pegg. di puntali.

Puntaleddu. dim. di puntali, per puntello: puntellino. || In senso di sasso: sassetto.

Puntali. s. m. Legno o cosa simile con che si puntella: puntello. || Pietra che risalta sulla superficie della terra; sasso qualunque ma non grande. || T. mar. L’altezza della nave nel suo interno: puntale, pontale (Pitrè). || Membro dell’aratro, su cui s’appoggia il bifolco: stègola. ||Nel carcere era un luogo dove si metteano per gastigo i prigionieri, attaccati stretti a un anello o a checchessia come una bestia; e molti onesti e caldi patriotti subirono tal pena dall’empio Borbone! || Per puntaloru V.

Puntaloru. s. m. Ferro appuntato e sottile per uso di forar carta, panni e simili: punteruolo. || Strumento con cui si pungono le bestie per farle camminare: stìmolo. || Quell’arnese per saggiar il vino: spìllo. || E quello che usan i doganieri per cercare se vi sono commestibili da pagar il dazio: fuso.

Puntaluni. accr. di puntali.

Puntalureddu. dim. di puntaloru: punteruoletto.

Puntalusu. add. Di terreno pieno di pietre che risaltano: roccioso. Da puntali.

Puntamentu. V. appuntamentu.

Puntanti. V. puntali.

Puntapedi. V. cauciu. (Sp. puntapiè: calcio).

Puntareddu. s. m. Arnese con cui si pungono le bestie perchè camminino: stìmolo, pùngolo. || Per sim. si dice di tutto ciò che stimoli a checchessia: stìmolo, pungolo. || fari li così cu lu puntareddu, farle svogliatamente: a malincuore, a malgrado.

Puntari. v. a. Rischiar una data somma sur una carta o sur una cartella o sur un punto da indovinare: puntare (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || Detto di armi da fuoco, disporle in modo che sparando colpiscano l’oggetto che si ha in mira: puntare. || Prender la mira: mirare, appostare. || puntari ad unu: torre di mira. || Fissar il tempo o il luogo da trovarsi: dar la posta. || V. anco appuntari. || Mettere o far un segno qualunque sopra quei numeri della cartella, che via via si estraggono dall’urna: segnare i numeri, p. e. giocai la tombola e non ne segnai che sei.

Puntarìa. s. f. Segno posto alla estremità dello schioppo per aggiustar il colpo: mira. || Il mirare. || sutta puntarìa: in mira.

Puntariddari. v. a. Dare col pungolo alle bestie: pungolare, stimolare.

Puntariddata. s. m. Colpo dato col pungolo: pungolata.

Puntarigghi. s. m. pl. Quelle lunghe strisce di nuvole, tenute foriere di pioggia.

Puntata. s. f. Il metter su denari per giocare, rischiare una somma su una carta: puntata, posta. || Segno che mette nelle suppliche il concedente. || Per appuntamentu V.

Puntatedda. dim. di puntata.

Puntatu. add. da puntari: puntato. || Detto delle biade: roso da’ punteruoli. || T. mus. Segnato da punti sia per accrescer il valore della nota, sia per indicarne lo staccato: punteggiato. || In forza di sost. V. appuntamentu.

Puntatuna. accr. di puntata.

Puntaturi. s. m. Colui che mette la posta in giuoco, colui che punta.

Puntazza. pegg. di punta: puntaccia. || accr. Puntone.

Puntazzu. pegg. e accr. di puntu: puntaccio. || accr. di ponti.

Puntera di strata. (Spat.) Capo della via.

Puntetta. s. f. La parte estrema della calza, ove entra la punta del piede: cappelletto.

Puntiari. v. a. Far punti cucire, e propriamente sàrciri V. || Metter i punti nello scritto: punteggiare. || Per ripizzari V. || Cucire i vasellamenti rotti col fil ferro: splangare.

Puntiata. s. f. L’azione del puntiari V.

Puntiatedda. dim. di puntiata.

Puntiateddu. dim. di puntiatu.

Puntiatu. s. m. Punteggiamento: puntatura. || Quel bordone retto che resta alla parte di dietro delle calze: costura, rovescino. || – di la staffa: grata della staffa (An. Cat.).

Puntiatu. add. da puntiari. || Punteggiato. || Splangato. || ’nguanti puntiati: guanti traforati (Tumminello).

Punticedda. V. puntidda.

Punticeddu. V. puntiddu. || dim. di ponti: ponticello. || Arnese della lucerna, per cui s’infila il lucignolo: ponticello (Rigutini). || Degli strumenti come il violino: ponticello.

Puntidda. dim. di punta: puntina, puntolina. || Piccolissima particella di checchessia verso la punta.

Puntiddu. dim. di puntu: puntino, puntolino, punticino. || Arnese che serve per trasmettere la percussione in quei siti, dove non può operare il martello, e simile al martello con due bocche di cui una è inacciajata: presella o ribuzzo. || – di grattalora, è una specie di lesina forte, corta e diritta colla quale si fanno buchi nella latta: sbrocco (Car. Voc. Met.). || – quatru: presella a scarpa. || V. puntali.

Puntidduzza. dim. di puntidda: punterellina.

Puntidduzzu. dim. di puntiddu: puntellino, piccolo puntello. || dim. di puntino.

Puntificali. s. m. Libro che contiene le cerimonie che si osservano dal Papa e da’ Vescovi nelle funzioni loro: pontificale. || fari puntificali, celebrar con solennità che fa il Papa e i vescovi: far pontificale.

Puntificali. add. Attenente a pontefice: pontificale. || avv. Pontificalmente.

Puntificalmenti. avv. A maniera pontificale: pontificalmente.

Puntificatu. s. m. Dignità pontificale, papato: pontificato.

Puntìfici. s. m. Sommo sacerdote: pontèfice.

Puntifìciu. add. Di pontefice: pontificio.

Puntigghiarisi. v. intr. pass. Pigliarsi di punto: puntigliarsi.

Puntigghiu. s. m. Cavillazione, sottigliezza nel ragionare: puntiglio. || Punto d’onore: puntiglio. || Pretensione di essere preferito o di soprastar ad altrui: puntiglio.