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PUZ | — 788 — | QUA |
la casa di lu puviruni ognunu avi raggiuni, perchè egli, il poverone, ha sempre torto.
Puzza. s. f. Cattivo odore: puzzo, puzza, sito. || – di rinchiusu: sito di riserrato.
Puzzàngara s. f., Puzzàngaru, Puzzàngulu. s.m. Luogo concavo pieno d’acqua ferma: pozza, pozzànghera.
Puzzari. v. intr. Render puzzo, mandar puzzo: puzzare. P. pass. puzzatu: puzzato.
Puzzaru. s. m. Colui che vuota i pozzi: vota-pozzo.
Puzzeddu. s. m. T. mar. Carrucola semplice formata d’una cassa e d’una girella: bozzello. || – a dui o a tri occhi: bozzello a due o a tre girelle.
Puzzicedda. dim. di puzza: puzzerello, siterello, puzzino.
Puzziceddu, Puzziddu, Puzziteddu. dim. di puzzu: pozzetto.
Puzzolenti. add. Che puzza: puzzolente. Sup. puzzulintissimu. puzzolentissimo.
Puzzu. s. m. Luogo cavato finchè si trovi l’acqua viva: pozzo. || Vaso in cui si tien a congelar il sorbetto: sorbettiera. || puzzu sfunnatu V. sbutratu. || essiri lu puzzu di s. Patriziu, di persona o cosa a cui nulla basta per soddisfare.
Pùzzula. s. f. T. zool. Piccolo animale simile alla faina, che spira cattivo odore: pùzzola (Perez).
Puzzulana. V. pizzulami.
Puzzulenti. V. puzzolenti.
Puzzulenzia. V. puzza.
Puzzuni (A. Modo avv. Sottosopra: capovolto. || a test’appuzzuni: a capo chino.
Puzzura. s. f. Puzza. (A. V. ital. puzzura). || Cose vili: ciarpume. || Sudiciume.
Puzzuredda. dim. di puzzura. V. puzzicedda.
Q.
Q. Sedicesima lettera dell’alfabeto, decima delle consonanti: q. || Nelle ricette medicinali è abbreviazione della parola quantità. E seguita da una s, vale quantum satis, o seguita da una b, e vale quanto basti.
Quacïari. V. caucïari.
Quacina. s. f. Pietra cotta e calcinata per via di fuoco, che unita poi all’arena serve a collegar le pietre: calce, calcina. || – ’m petra, quella non bagnata ancora: calce viva. || – abbivirata, o stimpriata, quella che ha avuto l’acqua: calce spenta. || – virgini, non adoperata ancora. || – ’nsivata, quella spenta, ma non ancora mista alla rena: grassello (Car Voc. Met.).
Quacinaru. s. m. Chi vende la calcina. || Luogo dove si spegne la calce: calcinajo, truògolo. || add. Di o da calce. || terra quacinara, terra calcarea.
Quacinazzu. s. m. Pezzo di calcina rasciutta e secca, delle rovine di muraglie: calcinaccio. || Morbo di polli ed uccelli, per cui i loro escrementi somiglian alla calce: calcinaccio.
Quacisi. s. m. La base, il pedale dell’albero: ceppo. E anche il fusto. || V. cacisi.
Quàcquara. s. f. Dicono i fanciulli ai corvi volanti quando essi piegano troppo per poca forza dell’arco (Pitrè).
Quacquaracquà. V. quaquaraquà.
Quacquarazza. pegg. di quacquara.
Quacquariari. V. quarquariari e derivati.
Quàcquaru. s. m. Sorta di ballo non più in uso.
Quadana. V. caudana.
Quadanata. s. f. Quello scaldarsi del sangue sia per morbo, o per veloce corso, o per altro: caldana. || acchianaricci li quadanati, fig., sentirsi alterato per ira, per dispetto, per amore, ecc.: venir le caldane.
Quadanatedda. dim. di quadanata.
Quadanatuna. accr. di quadanata.
Quadanazza. accr. pegg. di quadana.
Quadanu. s. m. Vaso di metallo o altro a uso di tenervi fuoco: caldano.
Quadara. s. m. Vaso di rame o altro, grande, da bollirvi dentro checchessia: caldaja. || La quantità che tien dentro: caldaja. || funnu di quadara, la posatura dello zucchero, che è la parte più grossolana. || arrassati quadara ca mi tingi, modo prov., per motteggiare chi riprende altrui, mentre è da riprender lui: la padella dice al pajuolo, fatti in là che mi tingi. || Prov. la quadara vegghia è china di vozzi, pirtusa e taccuna, i vecchi han sempre qualche malanno: le marmegge (vermini) stanno sempre nella carne vecchia.
Quadarareddu. dim. di quadararu.
Quadararu. s. m. Facitore di caldaje: calderajo.
Quadarata. s. f. Tanta roba che possa contenersi da una caldaja: caldaja, caldajata.
Quadarazza. pegg. di quadara. || Per sim., campana fessa e stonante.
Quadaredda. dim. Calderuola, calderotto.
Quadariari. V. caudariari. || V. scaudari. || Dicesi dell’effetto che produce delle volte il gelo nelle piante: incuocere, incuocersi, riardere.
Quadarotta. modif. di caldaja : calderotto.
Quadaru. V. quadara. || V. quadaruni.
Quadarunata. s. f. Quanto cape una gran caldaja: un calderone.
Quadarunazzu. pegg. e accr., di quadaruni.
Quadaruneddu. dim. di quadaruni.
Quadaruni. accr. di quadara: caldarone, caldajone. – farisi o addivintaricci la facci comu un quadaruni, arrossire subitamente per vergogna o per modestia.
Quadernu. V. catannolu. || V. cartularu.
Quadiari. v. a. e intr. Indurre caldo in checchessia: scaldare, riscaldare. || Usasi anco rifl. a.: scaldarsi, riscaldarsi. || Andar crescendo man mano il calore: intepidire. || fig. Adirarsi: riscaldarsi. || Inanimarsi, invogliarsi: riscaldarsi. || Detto di grano o d’altre biade, guastarsi, votarsi: riscaldare. || Detto di ulive, marroni, o cose simili, che ammontate si riscaldano: star in caldo. || Detto di farina, formaggio ecc. corrompersi: riscaldarsi. P. pass. quadiatu: scaldato, riscaldato.
Quadiata. s. f. L’azione dello scaldare: scalda-