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RAM — 799 — RAN


Ramari. V. arramari.

Ramatura. s. f. Morbo delle pecore o vacche quando giacciono all’ombra degli alberi in primavera.

Ramazza. pegg. di rama: ramaccio, ramaccia. V. ramazzu.

Ramazzari. V. carramari. Ma si dice delle noci, mandorle ecc. per gli altri cutulari V.

Ramazzu. s. m. Bastone da abbacchare (ramazzari): bacchio.

Rametta. s. f. Que’ fiori artificiali a mazzolini a mazzolini piramidali che si pongono fra un candeliere e l’altro, sugli altari per adornamento: ciocche.

Ramiari. v. intr. Produrre rami; spandersi in rami: ramificare.

Ramicedda, Ramiceddu, Ramiddu. dim. di rama: ramicello, ramoscello. || Il secondo è anco dim. di ramu.

Ramificari. V. ramiari.

Ramificazzioni. s. f. Il ramificare, diramazione: ramificazione.

Ramigghiari. V. ramiari.

Ramingari. v. intr. Andar ramingo: ramingare.

Ramingu. add. Dicesi di chi va per lo mondo errando: ramingo. || iri ramingu, andar errando, andar vagabondo: andar randagine. || Fuggiasco: ramingo.

Ramitedda. V. ramuzza.

Ramittari. V. arramari.

Ramittedda. dim. di rametta.

Rammarginari. V. rimarginari.

Rammaricamentu. s. m. Il rammaricarsi: rammaricamento.

Rammaricarisi. v. intr. pron. Lamentarsi, dolersi: rammaricarsi. || Mandar fuori voci lamentevoli: rammaricarsi. P. pass. rammaricatu: rammaricato.

Rammaricata. V. rammaricamentu.

Rammaricazzioni. s. f. Il rammaricarsi: rammaricazione.

Rammaricazziunedda. dim. Rammaricazioncella.

Rammarichïarisi. V. rammaricarisi.

Rammmarichìu. s. m. Rammaricazione: rammarichìo.

Rammàricu. s. m. Rammaricamento, doglianza: rammàrico. || Afflizione, cordoglio di un bene perduto: rammarico (che l’infranciosata aristocrazia ignorante del proprio parlare dice regret).

Rammaricusu. add. Che agevolmente si rammarica: rammaricoso. || Detto di cosa, fatta con rammarico: rammaricoso.

Rammemurari. v. intr. Ridurre a memoria, ricordare: rammemorare. P. pass. rammemuratu: rammemorato.

Rammemurazzioni. s. f. Il rammemorare: rammemorazione.

Rammintari. v. a. Far menzione, richiamar alla mente: rammentare. || Richiamar all’altrui mente: rammentare. || rifl. a. Ridursi alla memoria: rammentarsi. P. pass. rammintatu: rammentato.

Rammintata. s. f. Il rammentare: rammentamento.

Rammintaturi –trici. verb. Chi o che rammenta: rammentatore –trice.

Rammorbidiri. V. ammorbidari.

Rampa. s. f. Branca, zampa: rampa. || Salita, erta, ma non troppa: rampa (Mort.).

Rampanti. s. m. Luogo sterile: grillaja. || Scoscendimento di terreno, e la terra scoscesa: motta.

Rampicanti. add. Dicesi delle piante che salgono, si avviticchiano su pe’ corpi che incontrano: rampicante.

Rampicari. V. arrampicari.

Rampicuni (A. posto avv. A mo’ degli animali che rampicano, rampicando.

Rampineddu. dim. di rampinu

Rampina. s. f. Ferro fatto a uncino: rampino. || La ripiegatura della parte estrema del ferro del cavallo quando ha i piedi malfatti: rampone (Car. Voc. Met.). || Lama cattiva di coltello.

Rampinu. add. Fatto a mo’ di rampino: rampino. || Di cavallo o mulo che abbia il difetto di camminare colle punte dei piedi: rampino. Onde mulu rampinu: mulo rampino; che noi diciamo anco per dare ad uno del tristo, del baronfottuto.

Rampogna, Rampugna. s. f. Ingiuria di parola, rimprovero forte: rampogna.|| Motto pungente: bottuta.

Rampugnari. v. a. Fare rampogna: rampognare. || rifl. a. Querelarsi, lamentarsi: rampognarsi. || Pugnersi. P. pass. rampugnatu: rampognato.

Rampugnedda. dim. di rampogna.

Rampugnusu. add. Pieno di rampogne, solito a rampognare: rampognoso.

Ramu. s. m. Metallo noto: rame. || Moneta di rame: rame. Onde sapiri di ramu, costare: saper di rame. || Per piancia V. al § 2. || Gli utensili di rame da cucina: i rami. || Per rama V., e nel pl. anco ràmura (ràmora. Dante). In questo senso ha anco significato di parte o spezie di un genere: ramo. || ramu di pasta di garofalu. V. mustazzola.

Ràmula. s. f. Cura, sollecitudine, rompicapo: ràngola (ma è V. ital. A.). || S’usa nella esclamazione p. e., chi ramula hai? che diavolo tu hai? Pasq. la fa derivare da ramula sorta di malattia de’ cavalli.

Ramuna. accr. di rama.

Ramurazza. s. f. T. bot. Sorta di pianta di cui la radice è buona a mangiarsi: ramolaccia, rafano, ramoraccia. Raphanus raphanistrum L.

Ramurazzedda. dim. Ramolaccino, ravanello.

Ramurchiari. V. arrimurchiari.

Ramusu, Ramutu. add. Pieno di rami: ramoso, ramoruto.

Ramuzza. dim. di rama: ramoscello, ramuccio.

Rana. V. giurana.

Rananocchia. V. ranocchia in S. Fratello.

Ranazza. pegg. di rana: granocchiaccio (Nerucci).

Rancari. V. arrancari. || (An. M.) V. accuminzari.

Rancata. s. f. Un piccolo spazio di tempo: un poco. (Forse dall’ital. rancare l’andare storto e stentato degli zoppi). || Per impresa, intrapresa. || fari ’na rancata, lavorar di seguito; accingersi ad un’opera. || perdiri la rancata, perder l’intrapresa.

Rancatedda. dim. Un pochino.