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RES — 810 — REU


Restu. s. m. Residuo, avanzo: resto. || Cosa restata: resto. || Una delle funi alle quali sono attaccati i cappelletti del bindolo. || di lu restu, posto avv., vale, ma, per altro, quanto a quello che resta: del resto. || dari lu restu, bastonare, però supponendo di aver già dato le prime. || vuliri lu restu, chi invece di mostrare riconoscenza, o rassegnarsi, mostri più pretensione: rifar il resto ad uno.

Resurrezzioni. V. risurrezzioni, così molte voci.

Retaggiu. s. m. Reditaggio, eredità: retaggio. || Facoltà, possessione: retaggio.

Reticammara. V. retrucammara.

Reticenza. s. f. Il tacere: reticenza. || Figura rettorica per cui si fa intender alcuna cosa, mostrando di non la dire: reticenza.

Rèticu. add. Fastidioso, adiroso: remàtico, bizzoso. || Caparbio. (Fr. rétif: ritroso, caparbio, restio. Benchè Pasq. lo voglia derivato dal Lat. iraticus: adirevole).

Rèticu. s. m. (An. Cat.). Il capo della matassa, che si lega per ritrovarlo: bandolo.

Retìcula. s. f. Quella membrana che è situata nella parte anteriore dell’addome, e posta immediatamente sopra le budella a guisa di rete: omento, rete (Mort.).

Retimegna. V. ritimegna.

Rètina. s. f. Quelle strisce che si attaccano al morso del cavallo, e per le quali si guida: redina, redine. Più usato in pl. retini: redini. || Un certo numero di muli, che conduce il bardotto, alla fila: salmeria. E per sim. alquante cose: serie, filza, ordine ecc. || V. capurretina. || li retini di lu guvernu, la suprema amministrazione: le redini del governo.

Retìna. s. f. Pannicolo nervoso, a mo’ di rete, che circonda l’umor vitreo dell’occhio: retina.

Retinòzzulu. V. nozzulu.

Retipuntari. v. a. Cucire a impuntura rincrunata o a punto indietro: rincrunare.

Retipuntu. s. m. Cucitura in cui l’ago, in ogni punto successivo, si ripianta o a metà del punto precedente: punto addietro, o più vicino o giusto nel foro dov’è finito il punto precedente: impuntura rincrunata o punto cieco.

Retrè. s. m. Luogo di agiamento: stanzino, camerino del cesso. (Sp. retrete: gabinetto ritirato).

Retribbuiri. v. a. Ricompensare, rirmeritare: retribuire. P. pass. retribbujutu: retribuito.

Retribbuzzioni. s. f. Il retribuire, ricompensa: retribuzione.

Retrivu. add. Che rimane addietro, che non progredisce: retrivo.

Retroattivu. add. Che opera sopra il passato: retroattivo.

Retrocàmmara. s. f. Camera segreta, luogo di ritiro di là dalla camera: retrocamera.

Retrocèdiri. v. intr. Ritirarsi, andar indietro: retrocèdere.|| att. Ceder nuovamente ad altrui ciò che egli avea ceduto: retrocedere. P. pass. retrocessu: retrocesso.

Retrocessioni. s. f. Retrocedimento: retrocessione. || Restituzione: retrocessione.

Retrògradu. add. Dicesi di checchessia che torni indietro: retrogrado. || Si dice comunemente di chi, anzichè esser amante del progresso e della civiltà, vorrebbe ringolfata l’umanità nella più tetra barbarie fin al Sant’uffizio: retrògrado.

Retroguardia. s. f. T. mil. La parte dell’esercito che marcia in ultimo: retroguardia.

Retrostanza. s. f. Stanza che sia dietro a un’altra: retrostanza.

Retrovinniri. V. rivinniri.

Retrucammara. V. retrocammara, e così per le seguenti.

Retta. s. f. Nella frase dari retta, credere, o corrispondere, attender a ciò che altri dice: dar retta.

Rettamenti. avv. In modo retto: rettamente. || Giustamente: rettamente.

Rettàngulu. s. m. Figura piana di quattro lati, ed angoli retti: rettàngolo (Mort.).

Rettificamentu. s. m. Il rettificare: rettificamento.

Rettificari. v. a. Raddirizzare, ridurre checchessia nel retto essere: rettificare. || Purgare, migliorare: rettificare. P. pass. rettificatu: rettificato.

Rettificatissimu. add. sup. Rettificatissimo.

Rettificaturi. verb. m. Che rettifica: rettificatore –trice.

Rettificazzioni. s. f. Il rettificare: rettificazione.

Rèttili, add. Di animale che repe, cioè che va colla pancia strisciando per terra: rettile.

Rettiliniu. add. Compreso da linea retta: rettilineo.

Rettissimamenti. avv. sup. Rettissimamente.

Rettitùtini. s. f. Giustizia, bontà, dirittezza: rettitudine. || V. rettizza.

Rettizza. s. f. L’esser retto, dicesi di linea ecc: rettezza. || V. rettitudini.

Rettoratu. s. m. Ufficio e dignità del rettore; rettorato.

Rettorica. s. f. Arte di dire acconciamente onde persuadere, commuovere, istruire: retòrica, rettòrica. || Libro dove si tratti di essa: rettorica. || La scuola dove s’insegna: rettorica.

Rettoricamenti. avv. Con rettorica: rettoricamente, retoricamente.

Rettorichicchiu. dim. di rettoricu: rettoricuzzo.

Rettòricu. add. Di o da rettorica: rettòrico. || sost. Che sa o insegna rettorica: rettorico.

Rettu. add. Da reggere: retto. || Diritto: retto. |||met. Buono, leale: retto. || Il terzo intestino grosso che va a terminar all’ano: retto. || Quella voce che ne’ nomi si riguarda del primo caso: retto. Sup. rettissimu: rettissimo.

Retturatu. V. rettoratu.

Rettureddu. dim. di retturi.

Retturi –ttrici. verb. Chi o che regge: rettore –ttrice. || Capo di collegio, università, liceo ecc: rettore.

Retturicchiu. dim. di retturi.

Retupuntu. V. retipuntu.

Reu. s. m. Colui che è accusato o chiamato al giudicio: reo. || E anche chi è convinto: reo. || Maniere brusche, severe e spiacevoli, onde si dice o cu lu bonu o cu lu reu: o colle buone o colle peggio.

Reu. add. Colpevole: reo.

Reubbarbaru. V. rebbabbaru.

Rèula. V. regula.