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Sanazzioni. V. sanamentu (D. B.).
Sanceli. V. sangunazzu, specialmente quello entro le budella quasi a rocchi: mallegato.
Sancisuca. s. f. T. zool. Verme acquatile, che si adopera per cavar sangue nelle malattie: mignatta, sanguisuga. || met. Chi indebitamente esige o cava danaro altrui: mignatta delle borse. || Si dice ad uomo nojoso: mignatta. || T. agr. Que’ rami che si nutrono a spese degli altri: succioni o succhioni, rami ingordi, poppajoni (Pal. Voc. Met.). || Prov. la sancisuca mai lassa di sucari, si mai si ’ngrassa, è chiaro.
Sàndalu. V. sannula.
Sandracca. s. f. Gomma che scaturisce dal pedale dei ginepri: sandaraca. || Composizione minerale di arsenico e zolfo: sandaraca, risagallo, risigallo.
Sanfarricchi. V. fanfarrìcchi.
Sanfasò (A la. Modo avv. Senza etichetta, senza cerimonie: alla buona. || Inconsideratamente: alla carlona. (Fr. sans façon: senza cerimonie).
Sangarìa. s. f. Pozzo di sangue. || Strage.
Sangazzu. pegg. di sangu: sanguaccio. || sangazzu di Giuda, imprecazione.
Sangeli. (Caruso) v. sanceli.
Sanghïari. V. santiari.
Sangu. s. m. Umore rosso che scorre nelle vene del corpo: sangue. (pl. sangura e sanghi). || L’emissione o cavata del sangue: sangue. || met. Progenie: sangue. || I mestrui delle donne: sangue. || fig. Lo avere, i beni: sangue. || Onde si dice in prov. li dinari su’ lu secunnu sangu: i danari sono il secondo sangue, cioè più che necessari. || ristari senza sangu, rimaner esangue: restar senza sangue. E fig., perder i sentimenti, abbattersi: restar senza sangue, perdere il sangue. || nun arristaricci sangu ’ntra li vini, dicesi di chi ha grandissima paura: non rimaner sangue addosso. || vugghiricci lu sangu, aver l’istinto del concupiscibile e dell’irascibile appetito: bollire il sangue. || a sangu caudu, nel calore della passione: a sangue caldo. Vale anche: subito. E si dice anco a primu sangu. || sangu di... imprecazione, esclamazione minaccevole: sangue dell’aglio! || a sangu friddu, dopo che la passione è calmata: a sangue freddo. || sangu di draguni, succo gommoso, rosso che si estrae da un albero delle Indie: sangue di dragone o di drago. || omu di sangu, crudele, feroce: uomo di sangue. || gruppu di sangu, quagliamento di sangue fuor delle vene: grumo di sangue. || irisinni ’nsangu ’nsangu. versar tanto sangue da una ferita da pericolar la vita. || cu lu sangu all’occhi, si dice di chi nel parlare, nel difendere è animato dal massimo calore, dalla massima energia. || cunfarisi lu sangu, iri a sangu, piacere, aver genio: andar a sangue. || aviri lu malu sangu cu unu, essergli avverso, infastidirsene: non aver con alcuno il suo sangue. || custari sangu, costar carissimo: costar un occhio. || nisciricci ancora lu sangu, per ischerzo si dice di cosa fresca, o comperata di fresco. || sangu di cimicia, di zuffiuni, di cani, di mmerda ecc., dicesi di uomo insipido, diagraziato, e dicesi anco di cosa insipida. || aviri lu sangu grossu, è un vizio del sangue che produce moti involontari, specialmente nel sonno, cagiona paure fantastiche; e fig. aver della ruggine con alcuno. || sangu mio! esclamazione affettuosa: sangue mio! || fari sangu, uccidere: far sangue; e si dice anco del far violenze, o giustizia rigida, o simile. || Si dice anco per andar a genio: andar a sangue; nel qual caso si suol dire anco, fari lu sangu cu unu: averci sangue con uno. || corpu di sangu: mal di gocciola. È anco una imprecazione. || ’n sangu, dicesi di certe malattie veneree. || sucari lu sangu ad unu, impoverire, pelare uno, fargli pagare o spendere molto. || aviri lu sangu duci cu unu, volergli del bene. || sangu e latti, formula di buon augurio: buon pro. || Prov. lu sangu nun si po fari acqua. V. in acqua. || lu sangu tira, la parentela si fa sentire: il sangue tira. || una stizza di sangu trubbula lu mari, fig. un po’ di simpatia fa tutto.
Sanguignu. add. Che abbonda di sangue: sanguigno. || Aggiunto di colore simile al sangue: sanguigno.
Sanguinària. V sagnanasu. || V. ciunciulu. || – marina, altra pianta: poligono marittimo Polygonum maritimum. L.
Sanguinariu. add. Sanguinolente: sanguinario. || Uomo dedito ad atroci delitti: sanguinario.
Saguinedda. V. sagnanasu.
Sanguinusu. add. Imbrattato di sangue: sanguinoso.
Sangunariu. V. sanguinariu.
Sangunazzu. s. m. Vivanda fatta di sangue di animale: sanguinaccio, mallegato. V. anco sanceli.
Sangutazzu. accr. di sangutu.
Sanguteddu. dim. di sangutu.
Sangutu. add. Simpatico, geniale. || Lepido, grazioso: faceto.
Sanguzzu. dim. e vezz. di sangu. || sanguzzu mio, modo affettuoso di chiamare persona cara: ciocino mio, sangue mio!
Sanìcula. s. f. T. bot. Specie d’erba medicinale: sanicola. Sanicula europaea L.
Sanità. s. f. Costituzione di corpo, senza impedimento di funzioni, o dolori: sanità, sanitade, sanitate. || Modo di salutare altrui che starnuta: viva. || Uffizio istituito per vegliare sulla salute di coloro che entran con legni in porto, e il locale dove risiedono que’ che lo compongono: sanità. || V. in saluti qualche prov. || a la infirmitati si conusci la sanitati, cioè quando si perde. || sanità senza dinari è menza malatìa: sanità senza quattrini è mezza malattia.
Sanitariu. add. Relativo a sanità: sanitario.
Sanitati. V. sanità.
Sanizza. add. Di buona salute: pròspero. || Detto di clima: salùbre. || Detto di cosa in buono stato: perfetto.
Sannaccu. Metatesi di succannu V. Così nel messinese.
Sànnalu. V. sànnula. || T. mar. Bastimento a fondo piatto con tre chiglie, che pesca poco, buono per la navigazione de’ fiumi e delle coste: prama (Pitrè).