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dicesi delle femmine degli animali quando vanno in amore: andar in salto.

Sautuni. accr. di sautu: sbilancione (pl. sautuna). || a sautuni, posto avv., saltando: saltellone, a saltelloni, a sbilancioni.

Sàuza. V. sarsa.

Sauzaloru, Sàuza. add. Di terreno in cui abonda l’ossido di ferro, e lo colorisce così. || sauzu, V. anco salsu.

Savacciu. s. m. Bitume nero il quale indurito come una pietra riceve un bel lustro: giavazzo (Sp. azavace).

Savana. V. linzolu (Sp. savana: lenzuolo).

Savanari. V. ’nzavanari.

Saviamenti. avv. Con saviezza: saviamente.

Saviarda. s. f. Pasta bislunga fatta di tuorli di uovo, di zucchero e di chiara d’uovo: savojardo.

Saviardedda. dim. di saviarda.

Saviarduna. accr. di saviarda.

Saviizza. s. f. Prudenza, accorgimento: saviezza.

Savina. s. f. T. bot. Pianta simile alla sabina: savina. Juniperus phoenicia L.

Sàviu. add. Che ha saviezza: savio. || sost. Uomo dotto e sapiente: savio. || Prov. manda lu saviu e lassa fari ad iddu, bisogna impiegar il savio negli affari. || lu saviu si vinci cu la raggiuni, lu pazzu cu lu vastuni, ma i gesuiti pensavano che col bastone si vincesse savi e matti, e furono vinti loro invece. || lu saviu havi l’occhi ’nta la testa, e lu pazzu, a li pedi, è chiaro. || lu saviu pocu parra, perchè chi più parla, più falla. || lu saviu nun si divi virgugnari di mutari lu so pariri, il non volersi ricredere a diritto o a torto è cornaggine. Sup. saviissimu: saviissimo.

Saviuliddu. dim. di saviu, alquanto savio.

Saviuni. accr. Savione.

Savoja. Usa il popolo, quando vede un campo deserto o devastato, dire: e chi cci passò casa savoja, credo accenni alla devastatrice guerra della successione in Spagna, in cui Sicilia, anch’essa qual preda contesa, venia tolta e ritolta, e per la guerra straniera ammiserita a vicenda da medesimi italiani, da Tedeschi e da Spagnuoli, onde cascò poi in unghia borboniche, da cui Dio ne liberi ogni popolo! In Toscana dicono: che è un possesso di Chiesa!? (Rigutini); in verità la Chiesa (ossia, chi per essa) divenne tanto antievangelicamente traricca da lasciare sciupinare poi gli immensi suoi beni.

Savucheddu. s. m. T. bot. Erba puzzolente simile al sambuco, che ama terra argillosa: ebbio. Sambucus ebulus L.

Savucu. s. m. T. bot. Pianta i cui rami sono ripieni d’una midolla tenera, e i cui fiori bianchi, han virtù dioretica: sambuco. Sambucus ebulus L.

Savujardu. V. saviardu.

Sàvula. s. f. T. mar. Funicella incatramata, in capo alla quale è attaccato un peso per iscandagliare il fondo dell’acqua, e serve pure ad altri usi: sàgola.

Savurra. s. f. Materie pesanti che si mettono nel fondo della stiva d’una nave, per farla immergere nell’acqua e abbassare il suo centro di gravità: savorra, zavorra. || iri ’nzavurra, navigare colla nave vota: andar in savorra.

Savurrari. v. a. Metter la zavorra in una nave: zavorrare.

Savurreri. s. m. Epiteto che si dà alle navi dette gabarre che portano la zavorra: zavorratore (Zan, Voc. Met.).

Sazzari. V. assaggiari.

Sazziabbili. add. Atto a saziare o saziarsi: saziabile.

Sazziari. v. a. e intr. Soddisfare interamente, e si dice dell’appetito, o dei sensi tutti: saziare. P. pass. sazziatu: saziato.

Sazzietà. s. f. Intero soddisfacimento dell’appetito, de’ sensi: sazietà, sazietade, sazietate. || Noja o svogliatezza per cosa o per piacere di cui si fece troppo uso: sazietà.

Sazziina. V. carnificina. A Noto (Pitrè).

Sazziità. V. sazzietà.

Sàzziu. add. Che ha contento l’appetito: sazio. || Saziato: sazio. || Nojato: sazio. || Detto delle cose atte ad impregnarsi di umidità, come terra, spugna, calce, imbevute: sazio. || ’n sazziu, posto avv., in modo sazievole: sazievolmente. || ’n sazziu, si dice di oggetti posati che riposino bene senza tema di rompersi o di muoversi. || murari ’n sazziu, murare con abondanza di calcina, in modo che i sassi o altro riposino in mezzo alla calcina. || sost. dari sazziu, dar il vanto, darla vinta, e si dice anco, fari fari lu sazziu. || dormiri, chioviri sazziu, pienamente, i Toscani hanno: piovere consolato e così d’altro. || megghiu moriri sazziu ca dijunu, è chiaro. || lu sazziu nun cridi a lu dijunu. V. in dijunu.

Sazziuliddu. dim. di sazziu.

Sazzìvuli. add. Che sazia: sazievole.

Sbabbari. v. a. Beffare, minchionare: canzonare.

Sbacantamentu. s. m. Il votare: votamento.

Sbacantari. v. a. Cavar il contenuto fuori del suo contenente: votare. || Bucare. || fig. Uccidere con archibugiata forando le interiora. || Forar il buzzo o ventre, in modo che escano o si vedan le interiora: sbuzzare. P. pass. sbacantatu: votato. || Bucato. || Sbuzzato. (Da vacanti).

Sbacantata. s. m. Il votar: votamento.

Sbàcasu. Nella frase fari sbacasu: fallire. || Oltrepassare il punto fissato.

Sbacazzari. v. a. e intr. Perdere o far perdere altrui le vacche, sia vendendole, sia avendole rubate o perdute per malattie. (Da vacca).

Sbacchittari. v. a. Percuotere con bacchetta o camato i panni: scamatare. || rifl. a. Battersi, schermirsi. || Difendersi, tergiversare: schermirsi. || sbacchittarisilla: svignarsela. (Da bacchetta).

Sbacchittiari. V. sbacchittari.

Sbadagghiamentu. s. m. Lo sbadigliare: sbadigliamento.

Sbadagghiari e Sbadagliari. v. intr. Aprire la bocca, raccogliendo per un po’ il fiato e poscia mandandolo fuori; effetto cagionato da sonno, noja ecc.: sbadigliare. || Per dissuggellare. || Dispendere: sbaragliare. || v. a. Torre il bavaglio: sbavagliare. P. pass. sbadagghiatu: sbadigliato. || Sbavagliato.

Sbadagghiata. V. sbadagghiamentu.