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SCA | — 872 — | SCA |
scannalizzari V. || rifl. a. Insospettirsi, ombrare, avvedersi. || Ammalizzirsi. || Essere scottato. || ti nni scannaliasti?, hai avuta la debita lezione per l’avvenire?: ne hai avuto la ricordanza? P. pass. scannaliatu: avveduto. || Ammaliziato. || Scottato.
Scannaliateddu. add. dim. Alquanto reso accorto: accivettato.
Scannaliatu. add. da scannaliari: avveduto, ammaliziato, scozzonato, accivettato. || Scottato. || Si dice pure di una parte del corpo che ha patito dolore e che tosto si risente senza pur toccarlo.
Scannaliatuni. accr. di scannaliatu.
Scannalizzari. v. a. Dare scandalo: scandalezzare. P. pres. scannalizzanti: scandalizzante. P. pass. scannalizzatu: scandalizzato.
Scannalu. s. m. Ciò che dà altrui esempio od occasione di cadimento in errore, di peccare: scàndalo. || fig. Dubbio, indizio: sospetto. || Discordia, disunione: scandalo. || la petra di lu scannalu, cagione di scandalo: pietra di scandalo.
Scannalusamenti. avv. Con iscandalo: scandalosamente.
Scannalusazzu. pegg. di scannalusu: scandalosaccio.
Scannaluseddu. dim. di scannalusu.
Scannalusu. add. Che dà scandalo: scandaloso. Sup. scannalusissimu: scandalosissimo.
Scannamentu. s. m. Lo scannare: scannamento.
Scannari. v. a. Uccidere tagliando la canna della gola: scannare. || Semplicemente: uccidere. || fig. Rovinare altrui: scannare. || rifl. a. Affaticarsi grandemente: scalmanarsi.
Scannarìa. V. ocidituri.
Scannaruzzari. V. scannari al § 1.
Scannata. V. scannamentu.
Scannatamenti. avv. Con oltraggio: oltraggiosamente. || Vale anche faticosamente.
Scannateddu. dim. di scannatu al § 3 e 4.
Scannatissimanenti. avv. sup. Oltraggiosissimamente.
Scannatu. add. da scannari: scannato. || – a lu travagghiu, tutto dedito, immerso: accanito al lavoro. || Cattivo, p. e. haiu ’na parti scannata, cattiva. || Scomodo: disagiato, p. e. cci vaju, cci arrivu scannatu, con disagio; ovvero a mala pena, e più spesso avverso disagiatamente. || Detto di prezzo: basso, vile. Sup. scannatissimu: cattivissimo.
Scannatura. s. f. Quella parte del collo sotto la nuca: collottola. Però degli animali da macello più specialmente. || Il Mortillaro dice sia quella parte della gola dove ha principio la canna: fontanella della gola.
Scannaturi. V. ocidituri.
Scanneddu. Sorta di giuoco V. canneddu. || Piccola panca da sedere: scannello. || Quegli arnesi del violino dove si attaccano le corde: bischero || – di l’artaru: predella.
Scannellari. v. a. Incavare legno, pietra o altro per ridurla a guisa d’un piccolo canale: scanalare. P. pass. scannellatu: scanalato, scannellato.
Scannellatura. s. f. Lo scanalare, e lo incavo che lo forma: scanalatura, scannellatura.
Scannelli. s. m. pl. V. scannellatura.
Scanniari. v.a. Avere splendore: splendere. || Per sim. si dice della bianchezza della carnagione (Pasq. da candido, quasi ex-candidare o candiare ecc.).
Scanniceddu. dim. di scannu: scannello.
Scanniddari. V. scannellari. || Svolger il filo di sul cannello: scannellare. || rifl. jirisinni ’n cannedda. V. cannedda. P. pass. scanniddatu: scannellato.
Scannu. s. m. Panca corta da sedere: scanno. || scannu scanneddu, quando due intrecciate le mani portano uno seduto su esse mani: a predelline.
Scannulari. v. intr. Divenir sottile: assottigliare. || Smagrito.
Scansari. V. scanzari.
Scantari. v. intr. ma s’usa più spesso rifl. pron. Aver paura, impaurire, impaurirsi, spaurirsi. || Spaventarsi. || Temere. || fari scantari: far paura, impaurire (att.). || Spaventare. || nun si scantari di..., dicesi di cosa o persona buona da non temer il confronto o paragone con chicchessia: non aver paura di..., timore alcuno, non aver suggezione di... || mi scantu mi scantu chi..., modo dubitativo: ho paura che... temo che... || att. Per trapiantare (Rocca) (Viene da spantari, che a sua volta è scorciato di spavintari).
Scantateddu, Scantatizzu. add. dim. Alquanto spaurito.
Scantatu. add. Da impaurire: impaurito, spaurito. || Si dice per pregiudizi sciocchi, a colui che si crede abbia gli spiriti: spiritato, invasato; ossia veramente coloro che hanno certe malattie di convulsioni di cui il volgo non conosce le cause. || scantatu granni: spaventato, atterrito. Sup. scantatissimu: spaventatissimo.
Scantatuni. add. Di molto impaurito: spaventato.
Scantaviddanu. V. spaventaviddanu.
Scantazzu. accr. di scantu: pauraccia. || Ma si dice di una paura pànica: pauriccia, pànico.
Scanticeddu. dim. di scantu: pauretta, timore.
Scàntitu. V. scantu. || Il trapiantare: trapiantamento.
Scantu. s. m. Immaginazione di male vicino, sbigottimento d’animo: paura, è più di timore. || Lo spaurirsi: spaurimento.
Scantulinu. add. Che di leggieri ha paura: pauroso. || Sospettoso.
Scantunari. v. a. Levar i canti a checchessia: scantonare. || intr. o rifl. a. Andarsene nascostamente e alla sfuggita: scantonare, scantonarsi. P. pass. scantunatu: scantonato.
Scantunatura. s. f. Il luogo o la parte scantonata: scantonatura.
Scantuniarisi V. scantunari, al § 2. || Esser timido: timidarsi (Tomm. T.).
Scantusazzu. pegg. di scantusu.
Scantuseddu, dim. Paurosetto (in Firenze).
Scantusu. add. Che ha paura che di leggieri teme: pauroso. || (Caruso) Asinello. || avv. Paurosamente. Sup. scantusissimu: paurosissimo.
Scantusuni. accr. di scantusu.
Scanuscenti. add. Ingrato: sconoscente. Sup. scanusciutissimu: sconoscentissimo. (Bonagg. Urbiciani ha: scanoscente).