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rozzula baddi: scarafaggio. || fig. Ragazzo, piccino: cazzabùbbolo, cazzatello, scricciolo. || Imbratto nella carta, carattere cattivo: scarabocchio, arpionaccio, sgorbio. || essiri lu scravagghiu ’ntra la stuppa, non saper trarre le mani da nulla, trovarsi impacciato: essere un pulcin nella stoppa.

Scravagghiunazzu. pegg. di scravagghiuni.

Scravagghiuni. accr. di scravagghiu: piattolone.

Scravugnari, Scravunchiari. V. scrafucchiari. || V. scripintari. || Ritrovare: rinvenire.

Scrianzateddu. dim. di scrianzatu.

Scrianzatu. add. Senza creanza, rozzo, villano: screanzato.

Scrianzatuni. accr. di scrianzatu.

Scribbaci. s. m. Scarabocchiatore: scarabocchino.

Scribbenti. s. m. Chi scrive: scrittore. || add. Scrivente.

Scricchia. patri scricchia, si dice per ignominia ai preti: schericato.

Scricchiari. v. intr. e intr. pass. Fendersi la superficie di un corpo: screpolare. || Dicesi della roba quando si allarga il tessuto per vecchiezza o per essere sforzato: ragnarsi, sperare. || Fare quel crepito di cosa dura o secca che voglia rompersi: scricchiare, scricchiolare. (Onde preso l’effetto per la causa venne l’uso nostro di detta voce.) || att. Rompere la cresta. || Privar della cherica: schericare. || Levare dalla buccia: sbucciare. || Torre dal baccello le fave ecc.: sbaccellare. || V. sgranari. || V. scuppulari al § 3. || – li sensi, scervellarsi. || Per scarcavigghiari V. P. pass. scricchiatu: screpolato. || Ragnato ecc.

Scricchiuni. s. m. Colpo dato a pugno chiuso, colle nocche delle dita.

Scriditari. v. a. Levare il credito: screditare. P. pass. scriditatu: screditato.

Scrifilliri. V. svaniri.

Scrignu. s. m. Forziere: scrigno. || Gobba: scrigno.

Scrima. s. f. Quel rigo che divide i capelli in due parti pettinati: divisa, dirizzatura, scriminatura.

Scrimaloru, Scrimaturi. s. m. Strumento che serve a separare i capelli in parti: dirizzatojo.

Scrimiari. V. schirmiari.

Scrimìcciu. s. m. Uomo piccolo di corporatura: caramogio, cazzatello.

Scrimituri. V. scrimaloru. || V. schirmituri.

Scrìncia. V. schirincìa. || V. strinciutu.

Scripintari. v. a. Spaccare, aprire un corpo, una postema, far crepare stringendo colle dita o simile: strizzare. || Aprirsi da sè per maturità: scoppiare, crepare. || rifl. pass. Crepare (intr.) || E anco bucare o tagliare un enfiato per dar via alla marcia: pannare. || Per scrafucchiari V. al § 2 e 3. || V. anco cripari, e scafazzari (forse da escremento quasi escrementare e così screpentare). P. pass. scripintatu: crepato.

Scripintata. s. f. Lo strizzare, il pannare.

Scripintinchiu. s. m. Si dice a uomo di bassa condizione: plebeo, ciano.

Scrippiuni. V. schirpiuni.

Scrispari. v. a. Disfar le crespe: screspare.

Scristianirisi. v. intr. pass. Disperarsi: scristianire (Pasq.).

Scritta. s. f. Scrittura: scritta.

Scrittàbbulu. V. scartafazziu.

Scrittarellu. dim. di scrittu: scrittarello, scritterello.

Scrittazzu. pegg. Scrittaccio.

Scritticeddu. V. scrittarellu.

Scrittòriu. s. m. Piccola stanza per uso di scrivere, leggere ecc.: scrittojo. || Scrigno, piccolo stipo: studiolo.

Scrittu. s. m. Scrittura: scritto. || Opera letteraria di piccola mole: scritto. || li scritti, in pl. le opere di un autore: gli scritti. || per iscrittu, posto avv., in modo come fosse scritto: per iscritto.

Scrittu. add. Da scrivere: scritto, p. e. fiori scritti ecc. || Detto di fiori, fagioli e simili, mescolati di due o più colori minutamente: brizzolato. || Prov. zoccu è scrittu, leggiri si voli: quel che è scritto non stinge.

Scrittura. s. f. L’arte di scrivere: scrittura. || La cosa scritta: scrittura. || Quello che si trova scritto in alcun libro o testo: scrittura. E per antonomasia la Bibbia: scrittura. || Modo di scrivere le voci rispetto alla ortografia: scrittura. || Il contratto fatto tra un cantante e l’impresario: scrittura. || I libri di una ragione mercantile: scrittura. || Ciò che si scrive nei libri e quaderni di conti: scrittura. || aggiustari la scrittura, met. rivedergli il pelo, scoprirgli le mancanze: rivedergli le bucce. || Prov. cu’ nun sapi leggiri la sò scrittura è asinu di natura, dicesi di coloro che non sanno leggere più ciò che hanno scritto: è asino di natura chi non sa leggere la sua scrittura. || l’anima di la casa è la scrittura, ciò che regola tutto con documenti: lo scritto non si manda in bucato.

Scritturali. s. m. Scrivano: scritturale.

Scritturari. v. a. Far la scrittura fra impresario e cantante, artista di suono ecc.: scritturare. || Registrare. P. pass. scritturatu: scritturato.

Scritturazza. pegg. di scrittura: scritturaccia.

Scritturedda. dim. Scritturetta.

Scrittureddu, dim. di scritturi: scrittorello. || dim. di scrittojo.

Scritturi. s. m. Chi scrive, autore: scrittore. || Piccola stanza appartata ad uso di leggere, scrivere ecc.: scrittojo.

Scritturiaru. Legnajuolo che fa lavori gentili, masserizie ecc.: stipettajo, ebanista. (Ebanista come se lavorasse solo ebano; stipettajo perchè fa stipi, e noi scritturiaru, come se facesse solamente scrittoi). || E anche per falegname: legnajuolo.

Scritturicchiu. dim. e vilif. di scritturi: scrittorello.

Scritturieddu. dim. di scrittoriu: studiolino.

Scritturista. s. m. T. teol. Interprete della scrittura ossia della Bibbia: scritturista.

Scrivanìa. s. f. Tavolino, o cassetta quadra, in varie fogge, ad uso di scrivervi e riporvi carte ecc.: scrivanìa.

Scrivaniedda. dim. di scrivanìa.

Scrivanu. s. m. Scrivente: scrivano. || Copista: