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l’animo a cruccio: sdegno. || Dispetto. || Nausea: sdegno. || motu di sdegnu, V. vomitu. || a sdegnu, posto avv.: a sdegno. || madama sdegnu, per baia si dice a donna schifiltosa, ritrosetta, che stia troppo in sui convenevoli: schizzinosa. || Prov. picciulu sdegnu rumpi granni amuri, ovvero cent’anni d’amuri un mumentu di sdegnu. è chiaro. || amuri si fabbricau ’nta tant’anni, sdegnu ’nt’on fari di cruci allura vinni, un momento di sdegno spegne un lungo amore.
Sdibbitari. v. intr. pron. Satisfar al suo debito: sdebitarsi.
Sdicenti add. Sconvenevole: sdicèvole.
Sdiciri. V. sdeciri.
Sdiciurari. v. a. Levar il fiore a una cosa: sfiorare.
Sdiddiccari. v. a. Torre l’usanza, il vezzo: svezzare (contrario di addiccari).
Sdignari. v. a. Spregiare, avere a schifo: sdegnare. || Provocar a sdegno, mettere sdegno fra le persone: sdegnare. || Detto di cose troppo grasse, troppo dolci: stuccare; e se più: ristuccare. || farisi sdignari dette di persona: rendersi uggioso. || intr. Muover a sdegno: disdegnare. || rifl. a. Pigliar a sdegno; aver a schifo: sdegnarsi.
Sdignatizzu. add. freq. Alquanto sdegnato. || Senza voglia, senza appetito: svogliato.
Sdignatu. add. Da sdegnare: sdegnato. || Stomacato: sdegnato. || Stucco, ristucco.
Sdignettu. dim. di sdegnu.
Sdignusaggini. s. f. Sdegnosità: sdegnosaggine.
Sdignusamenti. avv. Con isdegno: sdegnosamente. || Stomacosamente.
Sdignusazzu. pegg. di sdignusu.
Sdignuseddu. dim. Sdegnosello, sdegnosetto. || Alquanto stomachevole.
Sdignusità. s. f. Qualità astratta dell’essere sdegnoso: sdegnosità. || Stomacaggine.
Sdignusu. add. Pieno di sdegno, cruccioso: sdegnoso. || Che facilmente si sdegna: sdegnoso. Delicato, tenero, che facilmente è alterato: sdegnoso. || Che genera disgusto: stomacoso, stomachevole. || Senza voglia o appetito: svogliato. || Di cosa che abbia troppa dolcezza nauseante: smaccato.
Sdignutticari. v. a. Contrario di piegare o ripiegare: spiegare, sciorinare. P. pass. sdignutticatu: spiegato, sciorinato.
Sdilinguatu. V. scilinguatu.
Sdillabbrari. v. a. Guastare, rompere l’orlo, la bocca de’ vasi o simili: sboccare, sbreccare. || intr. Uscir fuori dei labbri: slabbrare. P. pass. sdillabbratu: sbreccato, slabbrato, sboccato.
Sdillabbrata. s. f. L’azione dello sbreccare, o dello slabbrare.
Sdillabbrateddu, dim. Un po’ sbreccato, o slabbrato.
Sdillabbratizzu. add. freq. Alquanto sbreccato.
Sdillabbratuni. accr. Di molto sbreccato, o slabbrato.
Sdillaccari. V. allaccarari.
Sdillannatu. V. sdillassatu.
Sdillassamentu. s. m. Il rilassare: rilassamento. || Rottura.
Sdillassari. v. a. Allentare: rilassare. || Staccare, rompere. || rifl. a. Rilasciarsi. || Detto di terreno, risolversi, stritolarsi: rilassarsi. || Perdere il natural vigore: rilassarsi (da lassari; nella Mea del Lori si legge ... e ’l panno si dilassa).
Sdillassata. s. f. Il rilassare.
Sdillassatu. add. Da rilasciare: rilassato. || Rotto. || Stanco, debole: rilasso.
Sdillattamentu. s. m. Lo stemperare, o stemperarsi: stemperamento.
Sdillattari. v. a. Far divenir quasi liquido checchessia disfacendolo con liquore: stemperare. || rifl. pass. Disfarsi, corrompersi: stemperarsi. || fig. Anneghittirsi, impigrirsi: sdarsi. || Esser prolisso.
Sdillattata. V. lattata. || Stemperamento.
Sdillattatu. add. Stemperato. || Affettato: lezioso. || Lento, tardo: pigro. || Prolisso.
Sdillavatu. add. Smorto: dilavato.
Sdillazzari. v. a. Sciorre il laccio: dislacciare, slacciare.
Sdilliccari. V. sdiddiccari.
Sdilliggianti. add. Dileggiante. || V. disprezzanti.
Sdilliggiari. v. a. Deridere, schernire, beffare: dileggiare. P. pass. sdilliggiatu: dileggiato.
Sdilliggiata. s. f. Il dileggiare: dileggiamento.
Sdilliggiu. s. m. Derisione: dilèggio.
Sdillinchiari. v. intr. e intr. pass. Commuoversi per effetto di tenerezza: sollucherare (intr.), sollucherarsi.
Sdilliniari. V. delirari. || Insanire.
Sdillìniu. V. delìriu. || V. frinisìa.
Sdilliniusu. add. Delirante, frenetico, farnètico.
Sdillizziarisi. V. delizziarisi (Biundi).
Sdillizziu. V. delizzia. || Divagamento.
Sdillodari. V. sdilliggiari (quasi slodare).
Sdillucamentu. s. m. Il dislogarsi delle ossa: slogamento, dislogamento.
Sdillucari. v. a. Muovere dal luogo, e propriamente dicesi delle ossa quando escono dal loro sesto: slogare. || rifl. a. Slogarsi (non essendo conforme del tutto al genio della nostra pronunzia la sl, si cambierebbe in disl e più facilmente per metatesi in sdill). P. pass. sdillucatu: slogato.
Sdillucata, Sdillucatina, Sdillucatura. s. f. Slogamento: slogatura.
Sdillummari. v. a. Guastar i lombi: slombare. P. pass. sdillummatu: slombato.
Sdilluviari. V. dilluviari. Qui per vezzo vien aggiunta la s.
Sdilluviu. V. dilluviu.
Sdiminticanza. s. f. Dimenticanza: sdimenticanza.
Sdiminticari. v. a. Vale quanto dimenticare, però secondo Tommasèo denoterebbe dimenticanza più grave, più volontaria, e sovente più colpevole: sdimenticare.
Sdiminticata. s. f. Il dimenticare: dimenticamento.
Sdiminticatu. add. Sdimenticato. || a la sdiminticata, impensatamente.
Sdiminticusu. add. Che facilmente dimentica: dimenticone.
Sdimustari. V. ’ngaspari.
Sdingannu. posto avv. Di mala voglia: a mal in cuore.
Sdingari. v. a. Contrario di anningari, spregiare: disdegnare. || V. sdignari.