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Seguaci. add. Che segue, che va dietro: seguace. || Aderente: seguace. || In forza di sost. poledro, vitello ecc. non ancora staccato dalla madre: reda.
Seguenti. add. Che siegue: seguente.
Seguenza. s. f. Quel che seguita: seguenza. || Gran numero di cose: seguenza.
Seguibbili. add. Che può seguirsi: seguibile.
Seguiri. v. intr. Andar dietro: seguire. || att. Continuare: seguire. || intr. Avvenire: seguire.
Seguitamenti. avv. Di seguito: seguitamente.
Seguitari. V. siquitari.
Sèguitu. s. m. Seguitamento: sèguito. || Continuazione, o il rimanente di checchessia. || Compagnia, accompagnamento: seguito. || Clientela, aderenza: seguito. || di seguitu, posto avv., senza interruzione: di seguito. || in seguitu: in seguito (Ugolini). || aviri seguitu: aver partito, aver seguito.
Seguìtu. add. Da seguire: seguito. || Che ha seguito e clientela: seguito.
Sei. Nome numerale di cinque più uno: sei.
Sèiri. V. sèdiri (Pitrè).
Seja. V. seggia (Pasq.).
Semestrali. add. Appartenente a semestre: semestrale.
Semestri. s. m. Spazio di sei mesi: semestre. || Danaro di pigione o altro dovuto ogni sei mesi: semestre.
Sembianti. s. m. Aspetto, viso: sembiante (Mort.).
Sembianza. s. f. Sembiante; somiglianza: sembianza.
Semi. s. m. L’umore prolifico degli animali, e delle piante: seme. || Parola greca che vale metà: semi. E si aggiunge a varie voci, come p. e. semibiscroma, semibreve, semicroma; e così semicilindrico ecc.
Semicìrculu. s. m. Mezzo cerchio: semicerchio. V. semi.
Semicùpiu. s. m. Bagno fatto non di tutta la persona, ma della metà in sotto; e il vaso dov’esso si fa: semicupio.
Semidèu. s. m. Ordine di deità antiche, mezzo dei e mezzo uomini, quasi come sarebbero oggi i nostri Santi: semideo.
Semila. Nome numerale di sei migliaja: semila.
Semilunari. add. Che ha figura di mezza luna: semilunare.
Semimìnima. s. f. Nota musicale, metà della minima: semiminima.
Sèmina. s. f. L’atto e il tempo del seminare: seminagione, sementa.
Seminali. add. Di seme: seminale.
Seminudu. add. Mezzo nudo: seminudo.
Semiparàlisi. s. f. Paralisi non totale, nè perfetta: semiparàlisi.
Semiplena. V. prova (D. B.).
Semitonu. s. m. Mezzo tuono: semituono.
Semivivu. add. Mezzo vivo: semivivo.
’Sempigrazia. posto avv. Per esempio: esempigrazia.
Sempiternu. add. Che non ha avuto origine, nè avrà fine: sempiterno. || in sempiternu, posto avv., sempiternamente: in sempiterno.
Sempri. avv. Senza intermissione, ogni volta: sempre. || sempricchì, ogni volta che: semprechè, || Senza fallo, certamente, p. e. le cose del tuo mestiere le avevi sempre a conoscere. || sempri sempri, dà più forza: sempre sempre, ogni sempre. || sempri mai, sempre sempre: sempre mai.
Semprivirdi. add. Di certe piante che conservano sempre le loro foglie: sempreverde.
Sempriviva. s. f. T. bot. Pianta di stelo grosso, liscio, nudo fino alla sommità, d’ond’escono molti rami; foglie carnose, spatolate, cuoriformi, finanente dentate, fiori gialli: sempreviva. Semper vivum arboreum.
Sena. s. f. T. bot. Pianta alta un metro circa; foglie alterne; fiori gialli; il legume membranaceo, bislungo, ricurvo; i semi simili a quelli dell’uva: sena. Cassia orientalis L.
Senari. s. m. Così chiamavasi in alcuni paesi il grano, abolita moneta, equivalente a due centesimi. Eravi una moneta detta da noi tridinari, la quale era mezzo grano; per cui un grano intero essendo due triddinari era sedinari o senari.
Senàriu. add. Che è in ragione di sei numeri: senàrio. || Verso di sei sillabe: senario.
Senatòriu. add. Di o da senato: senatorio.
Senatu. s. m. Consesso di uomini eletti dal Governo a formare una delle camere del Parlamento: senato. || In Palermo era prima così chiamato il Municipio, non eletto da’ cittadini, ma dal Governo, e in numero ristretto.
Senaturi. s. m. Membro del senato: senatore. || Così allora era chiamato ciò che ora sarebbe il consigliere municipale.
Senèciu. s. m. T. bot. Sorta di pianta con fiori di color pallido: senecio, crescione.
Senettù. V. vicchiaja (Pasq.) (Senettù latinismo usato qualche volta in italiano).
Sènghilu, Sèngulu. add. Magro: gràcile. || Sottile. || (Pasq.) Piccola moneta. (Che venga dal Lat. singulus?).
Sènia. s. f. Macchina in forma di ruota, intorno a cui è avvolta una fune attaccata a varie secchie, per tirar su acqua: timpano, bindolo, guindolo; (a Roma, credo: noria).
Seniari. v. a. Attinger acqua per via del bindolo: bindolare.
Seniaru. s. m. Chi ha cura o lavora nel bindolo. || E siccome il bindolo è spezialmente in uso per le irrigazioni, così per estensione seniaru vale pure: giardiniere.
Senili. add. Di vecchio: senile (Mort.).
Seniuri. add. Il più vecchio: seniore.
Senna. s. f. Entrata, rendita assegnata al vescovo: mensa episcopale.
Sennò. V. sinnò (Rocca).
Sennu. s. m. Sapienza, prudenza, giudizio: senno. || mettiri o fari sennu, metter giudizio: far senno. || megghiu sennu ca dinari, o chiuttostu sennu ca ricchizza: è meglio esser mendicante che ignorante.
Sensali. V. senzali e così di seguito.
Sensazioni. V. sinzazzioni e simili.
Sensu. V. senzu e così di seguito.
Sentenza. V. sintenza e seg.
Sentimentu. V. sintimentu.
Sèntiri. v. a. e intr. Ricevere le impressioni per mezzo de’ sensi: sentìre. || Noi più specialmente lo restringiamo al senso dell’udito: udire, sentire. || Riferiscesi anco all’odorato, p. e. senti buono odore?, i bracchi sentono la le-