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SFI | — 918 — | SFO |
Sfirmari. v. a. Aprire: disserrare. P. pass. sfirmatu: disserrato.
Sfirnicïamentu. s. m. Lo scaparsi, il discervellarsi.
Sfirnicïarisi. v. intr. pron. Lambiccarsi il cervello, investigare colla mente, scervellarsi: scaparsi, bischizzare (intr. ass.). P. pass. sfirnïciatu: scapato, bischizzato (da firnicia V.).
Sfirrari. v. a. Levar i ferri al cavallo: sferrare. || intr. Detto degli orologi, suonar alla distesa fuor di tempo o di modo. || fig. Uscir di proposito: deviare. || Siccome sferrare vale anco levare, sciorre, o anco partirsi, quasi contrario di afferrare, come si vede nell’esempio del Guerrazzi: sferrò dalla spiaggia, andando contro il nemico, così noi l’adoperiamo per andar via con furia, darsi a correre: dare per... || Darsi a vita licenziosa: scorrer la cavallina. || Dar in escandescenza. || sfirrari lu roggiu, fig. ammattire: uscir da’ gangheri. || – lu senziu, saltar il grillo, o anco dar di volta il cervello. || sfirrari a parrari: dar la stura. || rifl. a. Il levarsi i ferri: sferrarsi. || sfirrarisilla, svignarsela: sfumarsela.
Sfirrata. s. f. L’azione dello sfirrari. || Scappata. || Uscita in atti o in parole violenti o ingiuriose: sfuriata.
Sfirratizzu. add. freq. di sfirratu.
Sfirratu. add. Da sferrare: sferrato. || Impazzato: fuor di sè.
Sfirratuna. accr. di sfirrata.
Sfirratuni. accr. di sfirratu.
Sfirratura. s. f. L’atto e l’effetto dello sferrare o sferrarsi: sferratura.
Sfirriari. V. sbutari. || V. firriari. || Valersi di rifugi, sutterfugi e scappatoie per eludere la conclusione: tergiversare. || Stravolgere. || sfirriariccilla ad unu, non istar a patti, aggirarlo, rigirarlo: scastagnarla. || sfirriaricci lu ciriveddu, rimuoversi da un primo pensiero, cambiar di volere. || – lu quartu di la luna, esser di mal umore: aver la luna a rovescio, esser lunatico. P. pass. sfirriatu: svoltato. || Tergiversato.
Sfirriata. s. f. Svoltata. || V. sfirrìu.
Sfirriatedda. dim. di sfirriata. || Sutterfugio, scappatoja.
Sfirriateddu. dim. di sfirriatu, alquanto svoltato.
Sfirriatura. V. sfirrìu.
Sfirricchia. dim. di sferra.
Sfirrìu. s. m. Il girare, girata, svolta. || Baratterìa, astuzia: gherminella. || Il cercar sutterfugi: tergiversazione. || Vertigine: capogatto.
Sfirriuni. V. firriuni.
Sfirriuseddu. dim. di sfirriusu.
Sfirriusu. add. Che storce le cose per non venire mai a conclusione: cavilloso. || Fastidioso, fantastico: rematico. || Ingannatore: aggiratore.
Sfirriusuni. accr. di sfirriusu, furfante, tristo: farinello.
Sfirruzza. dim. di sferra. || vinni o trasiu sfirruzza e nisciu rasuleddu, modo prov. che si applica a coloro che prima mostransi sottomessi e poi diventano arroganti.
Sfirsari. v. a. Tagliar i teli di un abito da sotto più larghi che da sopra: sgheronare.
Sfirziniari. V. sfurriari. || sfirziniariccilla, burlare alcuno: accoccargliela (Pasq.).
Sfissari. v. a. Contrario di fissari, allontanare: rimuovere. || Disciogliere ( Rocca). || In modo basso, malmenare: scazzottare, rosolare. V. futtiri. || Battere: zombolare, tartassare. || Rovinare. P. pass. sfissatu: rimosso. || Zombolato. || Rovinato.
Sfissatizzu. add. Accasciato, che non si sente bene: balogio. || Dicesi di cosa in cattivo stato.
Sfittari. v. a. Contrario di affittare: sfittare, spigionare. P. pass. sfittatu: sfittato, spigionato.
’Sfìtticu. add. Quasi aferesi di asfìtticu. Preso d’asfissia.
Sfiuccari. v. a. Sfilacciare a guisa di nappa, dicesi del drappi: sfioccare. P. pass. sfiuccatu: sfioccato.
Sfiurari. v. a. Disfiorare, coglier il meglio: sfiorare.
Sfizzari. v. intr. Purgare, scaricar il ventre: evacuare. || att. Svinare. || Levar la feccia: sfecciare (Mort.). P. pass. sfizzatu: evacuato ecc.
Sfizzata. s. f. L’azione dello evacuare.
Sfizzaturi. s. m. Strumento da cavar le fecce.
Sflavidiri. v. intr. Divenir di colore che tende al bianco: sbiancare.
Sflàvidu. add. Dicesi de’ colori quando sono smorti: sbiancido, scialbo, dilavato.
Sfoderari. v. a. Cavar dal fodero: sfoderare. || fig. Cavar fuori checchessia: sfoderare. || – la lingua, dire liberamente: spiattellare. P. pass. sfoderatu: sfoderato.
Sfogamentu. s. m. Lo sfogare: sfogamento.
Sfogari. V. sfucari.
Sfogativu. add. Eccessivo. || Detto di pianta o simile: rigoglioso, lussureggiante.
Sfogghia. s. f. Falda sottilissima di checchessia: sfoglia. || Pellicina che rimane attaccata alle castagne: sanza. || V. sfogghiu.
Sfogghiatina di ramu. s. f. Quelle sottili scogliere che si staccano dal rame nel mazzicarlo: ramina (Perez).
Sfogghiu. s. m. Spezie di torta fatta di sfoglie di pasta: sfogliata. || – di nucidda, parte erbacea in forma di calice frastagliato ne’ lembi, dentro cui si attacca la nocciola: scoglio della nocciola (Di Marco) || – d’ovu, quella pellicina sottile che copre l’uovo internamente del guscio: panno dell’uovo. || E anco la buccia del grano.
Sfoggiari. V. sfuggiari.
Sfòggiu. s. m. Splendidezza fuor del consueto, lusso: sfoggio. || Lo sfoggiare, usanza sontuosa di vestimenti, di ornamenti ecc.: sfoggio.
Sfogu. s. m. Sfogamento: sfogo. || met. Dicesi delle passioni dell’animo: sfogo. || Detto di archi ecc. vale la massima loro altezza: sfogo.
Sforamodu. avv. Fuor di modo: oltremodo.
Sforasìa. esclamazione: Dio ne scampi, tolga Iddio.
Sforgiari. V. sfuggiari.
Sfòrgiu. V. sfoggiu. || Smisurato, strano: sperticato. || Aggiunto di grasso, molto grasso: bracato. || (A Siena sfòrgio vale il far mostra di ricchezze, ornamenti ecc. Fanf. Voc. d. u. Tosc.).