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SFO — 919 — SFR


Sformu. add. Deforme: sformato.

Sforzu. s. m. Lo sforzare, ogni maggior forza: sforzo. || fari sforzu, affaticarsi: sforzarsi.

Sfrabbicari. V. sfabbricari.

Sfracassari. v. a. Fracassare, ma ha più forza: sfracassare. P. pass. sfracassatu: sfracassato.

Sfracellu. V. sfacellu.

Sfraciddari. V. sfracillata.

Sfracillari. v. a. Quasi interamente disfare infrangendo: sfracellare, sfragellare. P. pass. sfracillatu: sfracellato, sfragellato.

Sfragamentu. s. m. Lo sciupare: sciupo, sprecamento.

Sfragari. v. a. Usar eccessiva liberalità, scialacquare: sprecare. || Logorare, consumare, sprecare: sciupare, strusciare (Forse corruzione di sprecare quasi divenuto sfregari indi sfragari. O, V. sfragu). P. pass. sfragatu: sprecato, sciupato.

Sfragariu, Sfragaru. V. sfraguni. || Prov. doppu l’avaru veni lu sfragaru, è naturale: a padre avaro figliuol prodigo.

Sfragata. s. f. L’azione dello sciupare: sciupìo.

Sfragateddu. add. Un po’ sciupato.

Sfragatina. V. sfragata.

Sfragaturi, Sfragheru: V. sfraguni.

Sfragu. s. m. Lo sciupare o sprecare: sciupo (Da stragu V. O dal Fr. frais: spese; volesse dirsi s-frais, o come dispese, per isciupo).

Sfragunarìa. s. f. Eccessiva liberalità: scialacquo, sprecamento.

Sfragunazzu. pegg. di sfraguni: scialacquatoraccio.

Sfraguneddu. dim. Alquanto sciupone.

Sfraguni. add. Che sciupa, scialacquatore: sciupone. || Di chi consuma molto gli abiti o altro: struscione. Sup. sfragunissimu.

Sfraguniari. v. a. freq. di sfragari: sciupinare.

Sframari. V. diffamari.

Sframicàri. v. a. Ridurre in bricioli: sbricciolare.

Sfranari. V. franari.

Sfrantumari. v. a. Ridurre in frantumi: frantumare. P. pass. sfrantumatu: frantumato.

Sfrantumatissimu. add. sup. di sfrantumatu.

Sfrantumatizzu. add. Alquanto frantumato.

Sfrantumi V. frantumi.

Sfrappuniari. V. vappariarisi.

Sfrasciatina. V. sfrattatina.

Sfratari. v. a. e rifl. a. Cavare o uscire da un ordine fratesco: sfratare, sfratarsi. P. pass. sfratatu: sfratato.

Sfrattamentu. V. sfrattu. || Il diboscare: diboscamento.

Sfrattari. v. a. Mandar via, esiliare: sfrattare. || Da fratta, tagliare, diradicare un bosco: diboscare. || intr. Per sgomberare. || Andar via con prestezza: sfrattare. || – lu paisi, uscirne con prestezza: sfrattar il paese. P. pass. sfrattatu: sfrattato. || Diboscato.

Sfrattata. s. f. V. sfrattamentu. || a la sfrattata di li tenni, alla fine: al levar delle tende.

Sfrattatavula. V. tabbarè.

Sfrattatedda. dim. di sfrattata.

Sfrattatina, Sfrattiatina. s. f. Lo stormire che fanno le piante allorquando vi passa in mezzo qualcuno: fruscìo. || Rumore che fa il vento o checchessia tra le frasche: frascheggio (Da fratta V).

Sfrattiddamentu. V. sfragu.

Sfrattiddari. V. sfraguniari.

Sfrattidderi. V. sfraguni.

Sfrattinari. V. sfrattari. Per schiarare.

Sfrattinata, Sfrattinatina. V. sfrattatina.

Sfràttitu. s. m. Lo sfrattare: sfratto. || dari lu sfrattitu ad unu, farlo sfrattare: dar altrui lo sfratto.

Sfrattu. V. sfrattitu.

Sfràvitu, V. sflavidu.

Sfrazzettu. s. m. Insolenza, prosunzione: tracotanza.

Sfrazziari. v. intr. Far pompa: pompeggiare. || Far pompa di sè, pavoneggiarsi: pompeggiare. || Per dissimulare. || Scialacquare. || intr. pron. Pomposamente adornarsi: pompeggiarsi. || sfrazziarisilla, darsi a spassi e sollazzi: sbirbarsela. V. fissiarisi. || Prov. megghiu muriri sfrazziannu, chi campari addisiannu, non v’è dubbio che è meglio passar la vita scialacquando, anzichè vivere miseramente.

Sfrazzu. s. m. Pompa, magnificenza, gala: sfarzo. || Fasto, alterigia: spocchia. || Fasto e disprezzo: sfarzo. || fari sfrazzi, far pompa. E anche fare scialacquo: fare lussi (Tomm. D.). || aviri lu sfrazzu ’n culu, per ischerno a chi ostenta pompa, ed in effetto è gretto. || Ostentazione di più misera boria, segnatamente nelle spese sopra possa: sbracio.

Sfrazzusamenti. avv. Con isfarzo: sfarzosamente.

Sfrazzuseddu. dim. di sfrazzusu.

Sfrazzusu. add. Magnifico, splendido: sfarzoso. || Sprezzante, altezzoso. || Borioso: arioso (Rigutini). || Che affetta grandigia: spocchioso. Sup. sfrazzusissimu: sfarzosissimo.

Sfrèggiu. s. m. Taglio fatto altrui sul viso: sfregio. || La cicatrice che di tal taglio rimane: sfregio. || fig. Villania, onta: sfregio.

Sfrenari. V. sfrinari.

Sfricïari. v. a. Accostarsi in passando tanto la cosa che quasi la urti: rasentare, razzare (z dolce), frisare. || pigghiari a sfricïari, colpire rasentando. P. pass. sfricïatu: rasentato ecc. (da sfriciu).

Sfriciu. V. sfreggiu.

Sfriggiari. v. a. Fare uno sfregio: sfregiare.

Sfridari. v. a. Logorare: consumare.

Sfridu. s. m. Ciò che si consuma: consumo, strumo (Rigutini).

Sfrinamentu. s. m. Sfrenatezza: sfrenamento.

Sfrinari. v. a. Levar il freno: sfrenare. || rifl. a. Trarsi il freno: sfrenarsi. || fig. Divenire sfrenato: sfrenarsi.

Sfrinatàggini. s. f. Sfrenatezza: sfrenatàggine.

Sfrinatamenti. avv. Licenziosamente, con modo sfrenato: sfrenatamente.

Sfrinatizza. s. f. L’essere sfrenato o licenzioso: sfrenatezza.

Sfrinatu. add. Da sfrenare: sfrenato. || fig. Licenzioso: sfrenato. Sup. sfrinatissimu: sfrenatissimo.

Sfrinnuliari. V. sfrinzuliari.

Sfrinzari. v. a. Sfilacciare il tessuto e ridurlo a guisa di frangia: sfrangiare. || v. intr. L’u-